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Feb 20

Merkel-Lagarde-Troika: bugiarde responsabili del disastro greco? Di Enzo Coniglio

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Merkel-Lagarde-Troika: bugiarde responsabili del disastro greco?
E’ sempre così. Tutti compatti fino a quando la vittima accetta di immolarsi e di tacere; ma poi, quando qualcuno rompe il cerchio magico svelando gli scheletri nell’armadio, si scoperchia il vaso di Pandora e l’impalcatura scricchiola e rischia di crollare. E’ quello che sta succedendo puntualmente nel caso della ricetta della Troika imposta alla Grecia con la piena approvazione di Frau Merkel, cancelliera tedesca e di Christine Lagarde, presidente del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Philippe Legrain, economista, dal febbraio 2011 al febbraio 2014, consigliere principale di Manuel Barroso e capo degli analisti del Bureau of European Policy Advisers, Joschka Fischer, già Ministro degli Esteri tedesco, Helmut Schimdt, mitico Cancelliere tedesco, Hans Kudnani, storico, direttore delle ricerche dell’European Council on Foreign Relations e autore di un recente libro di successo dal titolo emblematico: “Il paradosso del potere tedesco”, Vincenzo Visco, Governatore della Banca d’Italia, sono alcune delle personalità critiche sul percorso compiuto e sulle quali abbiamo ampiamente riferito. Adesso l’attenzione degli osservatori e degli analisti, si concentra su una domanda chiave per stabilire le responsabilità del fallimento clamoroso della ricetta dell’austerità imposta dalla Troika alla Grecia e ai Paesi UE, che ha affamato e continua ad affamare milioni di Europei, tra cui oltre tre milioni di Italiani: “La ricetta è stata veramente disastrosa e soprattutto i proponenti e i responsabili erano al corrente e hanno persistito nel loro errore malgrado l’evidenza dell’errore?” La risposta sembra essere positiva, almeno per la Grecia, a giudicare dalle informazioni che qui riferiamo. A denunciare il fallimento e il disastro non è Alexis Tsipras & Co. ma tra gli altri, due rapporti ufficiali del Fondo Monetario Internazionale presieduto dalla Lagarde e uno studio commissionato dal Parlamento Europeo. . Fondi ufficiali quindi mai sostanzialmente smentiti nei punti chiave che in sintesi qui ricordiamo parzialmente per limitatezza di spazio. E’ convinzione diffusa che la ristrutturazione del debito greco si sarebbe dovuta effettuare nel 2010 per evitare il disastro ma non fu realizzata per sostenere soprattutto le banche tedesche e francesi creditrici e per “motivi politici”. E’ lo stesso Olivier Blanchard, capo economista del FMI ad ammetterlo e a mettere in evidenza gli errori tecnici comessi. Il primo errore madornale, padre di molti altri, è stato quello di supporre che il prodotto greco sarebbe diminuito di 0,5 Euro per ogni euro di aumento di tasse e di riduzione della spesa. In realtà, la riduzione in quella situazione specifica è di almeno 1,5 euro, con la conseguenza che dal 2010 la ricchezza prodotta dalla Grecia si è ridotta di un quarto – del 25% – contro il 3% previsto. Un autentico tracollo. Una delle maggiori conseguenze di questo errore non scusabile, è stato che la disoccupazione è salita oltre il 25% contro il 13% atteso. E’ stato questo errore di fondo a mettere in moto e a peggiorare ulteriormene in maniera vertiginosa il debito greco che ha raggiunto il 175% del PIL. In altre parole, la ricetta della troika è la causa maggiore dell’aumento vertiginoso del debito greco dal 2010 che si è preteso far pagare ai Greci con un prestito della Troika il cui 75% dello stesso è andato ai creditori, come ricordato dal Governatore Vincenzo Visco alcuni giorni fa e da noi riferito. Alla luce di questi dati, appare fondata la domanda che che ci siamo qui post: se i responsabili della troika (FMI, BCE e UE) e della Germania, erano consapevoli di questo disastro.  La risposta è: assolutamente SI, senza alcun’ombra di dubbio. Persino questo giornale on line, con l’articolo: “E’ un bene che i Greci dichiarino fallimento e si sottraggano ai vampiri diabolici”, già il 10 ottobre 2011, suggeriva al governo greco di dichiarare default piuttosto che accettare le condizioni capestro imposte che “avrebbero fatto sprofondare [i Greci] in una dimensione apolittica e diabolica” e, precisava: “In queste condizioni come volete che faccia la Grecia a riprendersi e a salvarsi? Non ha alcuna possibilità. …Deve rinegoziare il debito estero e avviare un piano di rilancio dell’economia”. (http://archivio.siciliainformazioni.com/economia/e-un-bene-che-i-greci-dichiarino-fallimento-e-si-sottraggano-ai-vampiri-diabolici-di-burunbugiu/) Ma già, un anno prima, ed esattamente il 9 maggio 2010, il Wall Street Journal pubblicava un resoconto di un meeting del FMI in cui alcuni membri del Consiglio direttivo avevano espresso serie risreve sulla validità della ricetta. Tra essi, Paulo Nogueira Batista: “Non si tratta di un salvataggio della Gecia ma dei debitori privati del Paese” e Pablo Andrés Pereira: “La Grecia starà peggio dopo aver implementato il programma.” Queste riserve e giudizi negativi, li riroviamo negli studi, ricerche e meeting degli anni successivi sia del FMI che della UE. In particolare, nell’ormai arcinoto studio del Parlamento Europeo: The Troika and financial assistance in the euro area: successes and failure, si dichiara senza giri di parole che: “le assunzioni del programma della troika relative alla Grecia], si sono rivelate ampiamente errate“. Un errore, una ricetta errata che ha distrutto un popolo, che ha creato milioni di poveri in tutta l’Europa e di cui gli estensori non solo erano pienamente responsabili e consapevoli ma che addirittura ancora oggi insistono hanno il barbaro coraggio di pretendere il “rispetto” e la cieca obbedienza”. E’ assolutamente diabolico e criminale. C’è da chiedere a Matteo Renzi come faccia l’Italia ad avallare ancora oggi questa politica criminale che non ha nulla a che vedere con i principi costitutivi dell’Unione. Al contrario, si capisce la recente decisione del popolo greco e dei suoi nuovi rappresentanti di non volere avere nulla a che fare con la troika e di pretendere una rivisitazione del programma finanziario imposto. Intanto Frau Merkel e il suo ministro delle finanze e la Christine Lagarde continuano a rimanere al loro posto malgrado le gravissime responsabilità che si auspica possano fare ogetto ne prossimi mesi di approfondimento da parte degli organi giudiziari comunitari. Intanto possono ringraziare i supeminkioni tra i cittadini europei ancora sordi al monito di Dante Alighieri:”Fatti non foste a viver come bruti ma a seuir virtude e conoscenza”.
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