Al Museo della Permanente a Milano e si concluderà il 27 gennaio 2019 la mostra “Tex. 70 anni di un mito”, curata da Gianni Bono, storico e studioso del fumetto italiano, in collaborazione con la redazione di Sergio Bonelli Editore. Mai titolo è stato più appropriato per celebrare quello che è sicuramente il più amato eroe del fumetto di ideazione e produzione italiana. Ancora poche settimane per immergersi nell’epopea del West, della frontiera americana, e passare alcune ore in compagnia dei fedeli pards Kit Carson, Tiger Jack e Kit Willer “cavalcando” al loro fianco, lungo il continente americano nella continua sfida del bene contro il male rappresentato da: Mefisto. È il 30 settembre 1948, quando nelle edicole italiane arriva il primo albo, nel formato a striscia di Tex, il personaggio con “due padri”, il creatore Giovanni Luigi Bonelli e il primo disegnatore Aurelio Galleppini. Nessuno può prevedere che il ranger con la camicia gialla diventerà l’amatissimo eroe del fumetto italiano e uno dei più longevi a livello mondiale, vantando numerosi tentativi di imitazione venuti meno nel volgere di “poche lune”, come avrebbe detto il grande e saggio amico Cochise capo della tribù Apache. A Galleppini si sono succeduti straordinari artisti della matita e del pennello e Tex è diventato un eroe, un mito, un’icona. Un’impresa e un grande onore cimentarsi nella sfida di disegnare Tex variando, magari, alcuni tratti somatici ma senza intaccare, anche nella grafica, quel grande senso di giustizia che traspare in ogni singolo sguardo, in ogni singola ruga del volto. E la mostra di Milano è un gradito ritorno a casa del nostro eroe che ha valicato il confine, non quello messicano o canadese come nelle mille avventure di cui è stato protagonista. Va ricordata anche la precedente esposizione di Lugano nell’ottobre 2015. Chi abbia voglia di avventurarsi nella mostra milanese troverà in esposizione disegni, fotografie, oggetti rarissimi, nonché installazioni a tema, create, esclusivamente, per questo evento e che consentiranno di personalizzare il dialogo con il ranger. Si tratta di un paio di sorprese che ci faranno tornare il buon umore verso la fine del percorso. Prima di sederci di fronte ad una “bistecca alta tre dita ed una montagna di patatine fritte”. Per omaggiare l’immancabile richiesta di Tex Willer e Kit Carson, in occasione della sosta in qualche saloon per ritemprare lo stomaco. “Tex. 70 anni di un mito” è una mostra dedicata, non solo ai cultori del personaggio, ma anche a chi abbia intenzione di avvicinarsi, magari per la prima volta, al mondo fermo e risoluto di un eroe senza macchia e senza paura, che è riuscito a diventare, grazie alla passione e all’amore di milioni di appassionati lettori, un vero e proprio fenomeno di costume, un simbolo costante dell’antirazzismo ed il nemico acerrimo di ogni forma di ingiustizia. Un in bocca al lupo a voi eroi che cavalcate nella prateria. A Tex, a Kit Carson, a Tiger e a Kit Willer, affinché dopo il lungo e polveroso percorso, possiate trovare un buon saloon per una birra ghiacciata e un albergo che sia almeno un po’ meglio di una catapecchia. @vanessaseffer