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Dic 29

Il trionfo della subalternità

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Abbiamo avuto una grande occasione di far vedere chi siamo, quanto valiamo e l'abbiamo sprecata. Un Governo di quarantenni, perlopiù, di belle donne, di parrucchini, ceroni, vallette, dove l'apparenza è contata più che la sostanza. Però eravamo lì, e se eravamo così bravi e al di sopra di tutto era il momento di dimostrarlo. Invece abbiamo preso una sonora legnata, con l'onta del più grave fallimento che la Storia ricorderà nel tempo a venire. D'altronde quando nel 2009 a Porta a Porta Berlusconi insultò la Presidente del PD Rosy Bindi: "Lei è più bella che intelligente", disse, ci stava solo dando un altro tassello per il nostro puzzle, se solo avessimo compreso quale sarebbe stato il quadro finale! Ma chi governava era troppo accecato dal potere, dalla comodità delle poltrone per avere il coraggio di dire no! Ed ecco i risultati. Il Caimano adesso si è dimesso, fra urla, fischi, lanci di monetine che non gli hanno fatto neppure il solletico. Ma per chi e perchè si sarà finalmente deciso, per il bene del Paese? Si vabbè! Ma per il bene delle sue aziende! "Prima che mi portino via pure quelle - avrà pensato - sarà bene che mi faccia da parte e che mi ammorbidisca pure un pò con questi di sinistra, non si sa mai!" E' bene che si sappia per chiunque verrà dopo che, anche se è durato 17 anni, la scorciatoia di Berlusconi è un "unicum". Non funziona così. Per avere successo e ricoprire certi ruoli, guidare un Paese, qualsiasi Paese, bisogna avere le carte in regola, non si può improvvisare! Si gioca con la vita delle persone, si manda alla malora una vita di lavoro, di sogni, di fatica, di intere generazioni. Infatti, i nostri giovani adesso sono smarriti, chiedono cosa fare dopo gli studi, chiedono un lavoro sicuro. Il Bel Paese fa acqua da tutte le parti, come una groviera. La nostra generazione ha fallito e il Governo tecnico chiamato a risolvere l'anomalìa italiana, a partire da Mario Monti, il nostro curatore fallimentare, sarà composto solo da tecnici di "una certa età". I nomi della lista del prof. Monti sono esperti nei vari settori dell'amministrazione dello Stato, e qualcuno ha già governato come Giuliano Amato o Beppe Pisanu, poi i megaprofessori come Carlo Dell'Aringa, il Rettore della Cattolica Lorenzo Ornaghi, l'ex Pres. della Consulta Cesare Mirabelli, il Rettore della Bocconi Guido Tabellini, il Direttore Gen.le del Tesoro Vittorio Grilli, Antonio Catricalà e Carlo Secchi, forse anche Anna Maria Tarantola, vicedirettore della Banca d'Italia, unica donna ad oggi menzionata. Questi fra i nomi possibili, per aggregare il maggior numero dei consensi e riconquistare la fiducia dei mercati internazionali. "Sic transit gloria mundi" dichiarò Silvio per la morte di Gheddafi. Che gloria c'è nel suo finale invece? Lo scenario degli assalti ai forni non è lontano. Non è che da domani, quando sarà già in atto l'incarico del Presidente della Bocconi, l'Economia migliorerà. Ma almeno diremo che c'è un fatto nuovo, che il Governo "nuovo" ha propositi nuovi e forti. Tanto il Paese è già povero. E se l'Italia fallisce ad un povero cosa gliene importa? Non gli cambia poi tanto la vita. Ma a Berlusconi si. Vanessa Seffer
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