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Apr 09

“Saggi”: 10 senza.. lode?

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  “Comitologia”. Ovvero: “La Scienza dei Comitati”. Fa nulla che nella stragrande maggioranza dei casi questi consessi siano inutili e perditempo, dato che la loro natura afferisce esclusivamente a logiche clientelari, partitiche e amministrative. Infatti, tali organismi (spesso pletorici ma, quasi sempre, ben remunerati, per quanto riguarda la presenza!) si avverano utilissimi per trovare collocazioni primarie e secondarie a politici “trombati” e pubblici amministratori “superfedeli”. E, nel caso di Napolitano, qual è il senso della loro investitura? Forse, quello di costituire uno “Shadow-cabinet” -sorta di Governo-ombra-, da affiancare all’altro tutto-fare (seppur dimissionario, ma non sfiduciato) di Mario Monti? Ovvero, si tratta di un esperimento avanzato di “larghe intese”, in assenza, paradossalmente, di un accordo tra le tre formazioni politiche maggiori? Se, invece, il tutto rappresenta un laboratorio di “decantazione” dei rispettivi “Niet” incrociati, in attesa che il prossimo inquilino del Quirinale trovi il bandolo della matassa della governabilità, allora.. campa cavallo!   Perché gli alambicchi della politica costituiscono, pur sempre, degli strumenti perversi: al termine del ciclo di attesa si può arrivare a produrre acqua pura o diossina, in funzione dei processi intermedi e della “materia” prima utilizzata. Ora, è chiaro a tutti che gli ingredienti iniziali (quelli, cioè, che stanno a monte del comitato di “consiliori”) sono simili alla formula della nitroglicerina: basta agitare il composto per il verso sbagliato e salta tutto il “Laboratorio”! E il “Manipolatore” maldestro potrebbe proprio essere il successore di Napolitano.. Attualmente, per come stanno le cose, rischia di celebrarsi, tra poco più di un mese, un evidente matrimonio di interessi tra Pd e M5S, costituito dalla salita al Colle di Romano Prodi (candidato gradito a entrambi), considerato il “Rottamatore” storico di Berlusconi. Prodi, infatti, uscì vincitore dalle competizioni elettorali del 1996 e del 2006, per poi essere abbattuto, ambedue le volte, dal “fuoco amico”, a soli due anni dal suo insediamento, in entrambi i casi.   Ora, personalmente mi è parso da sempre chiaro (ma non serve essere stati.. “buoni profeti”, come sappiamo!) che un Governo dimissionario ma non sfiduciato, anche se “debole di costituzione”, avrebbe potuto gestire affari correnti e non, sotto la tutela e l’impulso diretto del Parlamento, che lo può autorizzare, “ratione materiae”, ad assumere anche provvedimenti di eccezione, per la guida economica del Paese. E tutto questo, in effetti, sta avvenendo sotto i nostri occhi. Le ragioni relative risiedono nell’insolubile stallo politico (i tre maggiori Partiti non si combinano tra di loro nemmeno per un “Governo di scopo”, o del Presidente), nonché nell’assoluta necessità di tranquillizzare i nostri creditori internazionali e Bruxelles, attraverso il loro.. “Uomo all’Avana”, che siede a Palazzo Chigi, oberato da qualche delega in più, per le dimissioni di Terzi. Tra l’altro, il gioco delle parti delle reciproche convenienze è chiarissimo. Provo a enumerarle sinteticamente. Il Pd, innanzitutto. Napolitano è il più illustre rappresentante anziano del post-comunismo bersaniano, camuffato da socialdemocrazia, ma profondamente stalinista in cuor suo.   Quindi, con la mossa dei 10 Saggi “senza lode”, il Quirinale ha inteso tutelare, innanzitutto, il nostro gramo “Pigì”, regalandogli il bene per lui più prezioso: il tempo!  L’avete visto il Pierluigi, nelle ultime immagini di repertorio? Invecchiato di colpo di dieci anni; assediato dai “giovani turchi”, da Renzi e da D’Alema e dai suoi grigi politici d’apparato e di lungo corso, la cui fame di poltrone e di potere è sfumata in un solo giorno, dopo aver assaporato per molti mesi una vittoria elettorale “facile”! Meglio, quindi, che resti Monti a farsi carico di gestire la crisi del nostro debito sovrano e di applicare le misure del famigerato “Fiscal-compact”, che la sola alleanza “monocolore” con Sel renderebbe, di fatto, impossibili da onorare, in un Governo di “minoranza”! Per Grillo, invece, si tratta di un successo pieno delle sue tesi: affondato Bersani e la sua ridicola pretesa di alleanza, si avvia al “governo indiretto”, ma pieno, del Sistema-Italia, in cui i gruppi parlamentari di M5S e suoi “diktat” avranno un peso esorbitante.   Scelta Civica, l’unica che appoggia esplicitamente il gruppo dei “Dieci” (di cui fanno parte suoi autorevoli rappresentanti), guarda alle prossime elezioni anticipate per rinsanguare le sue percentuali di gradimento politico, giocando un ruolo esclusivo di mediazione. E, infine, il Pdl che con le sue mosse a favore della governabilità condivisa, attende soltanto di fare il pieno dei voti al prossimo, ravvicinato turno elettorale, prosciugando i bacini di Pd e M5S, qualora Renzi entri effettivamente in campo, in sostituzione del “decotto” Bersani. Tanto, come dice Draghi: “Tranquilli, non succederà nulla! Ci pensa il.. pilota automatico a tenere dritta la rotta!”. E poi dicono che non siamo commissariati da Bruxelles e da Merkel! Ma, di certo, la colpa è solo nostra!  Maurizio Guaitoli
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