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Giu 12

Palermo, ospedale Buccheri La Ferla: la “straordinaria” storia di un giorno in una struttura sanitaria, di Aldo Di Vita

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        ore 07:30 lunedì 10 giugno 2013   Sono una persona come tante, che ogni giorno si deve confrontare con una realtà quotidiana spesso difficile e con tanti ostacoli da superare. La mia storia in breve: ho 58 anni sono audioleso perché ho perso totalmente l’udito. Attualmente ho bisogno di controlli periodici semestrali, perché affetto di colesteatoma bilaterale. Il termine "Colesteatoma" indica una massa in accrescimento progressivo, localizzata nell'orecchio, che porta ad erosioni delle strutture ossee circostanti con complicanze endotemporali, extracraniche ed intracraniche. Non si tratta quindi di un tumore ma di una formazione che può in ogni caso creare  complicanze a volte gravi, in grado di mettere a repentaglio la vita stessa del paziente.     Naturalmente si richiede una prevenzione di controllo per prevenire complicanze. In mattinata mi sono recato in ospedale con regolare ricetta medica. Sono arrivato alle 07.30 ma, appena entrato, davanti a me c’erano un centinaio di persone accalcate che tentavano di raggiungere la macchinetta per ritirare il biglietto del turno. A fare da guardia alla macchinetta erano presenti due guardie giurate che data la folla garantivano l’ordine.  Dopo qualche decina di minuti ho raggiunto le guardie per avere il biglietto che mi hanno scritto su un foglietto di carta, quindi un ulteriore turno per avere il biglietto. Ma ancora un imprevisto rallentava l’operazione, la macchinetta data la mole di lavoro, andava in tilt, fra la disperazione della gente ormai nervosa ed esaurita. Dato l’inconveniente le guardie hanno cominciato a scrivere i biglietti del turno a mano, e così alla fine alle 09.15 riuscivo anche io ad avere l’agognato numero 224. Dopo un’attesa snervante, condivisa con anziani ormai sfiniti e  con donne incinta che non stavano certo bene, riuscivo a coronare questo sogno, della prenotazione impossibile che erano esattamente le ore 12.45, avevo aspettato ben 5 ore e 15 minuti, finalmente avevo in mano il trofeo conquistato, il foglio di prenotazione. L’ospedale Buccheri Ferla è uno dei migliori di Palermo per la qualità di assistenza per la sua scrupolosa pulizia e igiene ospedaliera ma soprattutto per il rispetto della dignità dell’ammalato. Da tempo altre strutture pubbliche di Palermo, lasciano a desiderare in molti aspetti, sia medico sia umano, per poi non parlare di igiene e organizzazione. Attualmente le strutture come il Policlinico universitario, il Civico, il Cervello, e villa Sofia, per mancanza di personale medico, e paramedico hanno drasticamente diminuito il servizio ambulatoriale, demandandole prestazioni, ai polo ambulatori dell’ASP palermitana, che carente strutturalmente, non é in grado di effettuare un servizio decente agli utenti. Mancano macchinari medicali, e quelli che ci sono vecchi e obsoleti, la professionalità medica e alquanto mediocre, e insufficiente, questa realtà danneggia ulteriormente, chi ha bisogno di cure adeguate. Faccio appello al Ministero della Sanità, cui il cittadino ogni mese paga i contributi, per avere l’assistenza medica, e il nostro onore é ripagato con il disservizio. Inoltre, è ormai accertato che c’è di fatto uno squilibrio strutturale organizzativo territoriale, mancanza di posti letto  e insufficienza di strutture nell’intera area regionale o meglio ancora nell’intero meridione, ancora una volta penalizzato e bistrattato. Ritengo scorretta questa ineguaglianza di diritti alla salute col resto d’Italia. Voglio ricordare ai governanti che anche noi siamo italiani e abbiamo gli stessi diritti, non solo gli stessi doveri: pagare e sopportare: siamo stanchi. Infine devo rilevare l’incapacità dei politici siciliani che non sono garanti dei propri cittadini. Tutt’altro, ma sopratutto attenti a curare i propri interessi personali, non curanti delle persone sofferenti. E' un atto dovuto fare un personale elogio alle guardie giurate e agli operatori che oggi, pur in condizioni impossibili di lavoro, hanno garantito il regolare svolgimento dei servizi, con professione e attaccamento al dovere, non smettendo un solo istante, per potere ugualmente fornire le prenotazioni di visite e quant’altro, agli utenti. Grazie da tutta la cittadinanza. Questa giornata d’inferno si conclude nella martoriata città di Palermo. Sperando sempre che un giorno la nostra amata città sia una città normale come le altre. Aldo Di Vita Palermo ospedale Buccheri la Ferla fate bene fratelli ore 07:30 lunedì giugno 2013 La straordinaria storia di un giorno in una struttura sanitaria. Sono una persona come tanti, che ogni giorno si deve confrontare con una realtà quotidiana, spesso difficile, e con tanti ostacoli da superare. La mia storia in breve ho 58 anni sono audioleso perché ho perso totalmente l’udito; Attualmente ho bisogno di controlli periodici semestrali, perché affetto di colesteatoma bilaterale. Il termine "Colesteatoma" indica una massa in accrescimento progressivo, localizzata nell'orecchio, che porta ad erosioni delle strutture ossee circostanti con complicanze endotemporali, extracraniche ed intracraniche. Non si tratta quindi di un tumore ma di una formazione che può in ogni caso creare  complicanze a volte gravi, in grado di mettere a repentaglio la vita stessa del paziente.     Naturalmente si richiede una prevenzione di controllo per prevenire complicanze. In mattinata mi sono recato in ospedale con regolare ricetta medica. Sono arrivato alle 07 : 30, ma appena entrato davanti a me, c’erano un centinaio di persone accalcate, che tentavano di raggiungere la macchinetta, per ritirare il biglietto del turno. A fare da guardia alla macchinetta, erano presenti due guardie giurate che dato la folla garantivano l’ordine.  Dopo qualche decina di minuti ho raggiunto le guardie, per avere il biglietto, e mi hanno scritto su un foglietto di carta, quindi un ulteriore turno per avere il biglietto. Ma ancora un imprevisto rallentava l’operazione, la macchinetta dato la mole di lavoro, andava in tilt, fra la disperazione della gente, ormai nervosa ed esaurita. Dato l’inconveniente le guardie hanno cominciato a scrivere, i biglietti del turno a mano, e cosi alla fine alle 09:15 riuscivo anche io ad avere l’agognato numero 224. Dopo un’attesa snervante, condivisa con anziani ormai sfiniti, e  con donne incinte che non stavano certo bene, riuscivo a coronare questo sogno, della prenotazione impossibile erano esattamente le ore 12:45 avevo aspettato, ben 5 ore 15 minuti finalmente, avevo in mano il trofeo conquistato, il foglio di prenotazione. L’ospedale Buccheri Ferla, e uno dei migliori di Palermo per la qualità di assistenza per la sua scrupolosa pulizia e igiene ospedaliera ma soprattutto per il rispetto della dignità dell’ammalato. Da tempo altre strutture pubbliche di Palermo, lasciano a desiderare in molti aspetti, sia medico sia umano, per poi non parlare di igiene e organizzazione. Attualmente le strutture come il Policlinico universitario, il Civico, il Cervello, e villa Sofia, per mancanza di personale medico, e paramedico hanno drasticamente diminuito il servizio ambulatoriale, demandandole prestazioni, ai polo ambulatori dell’ASP palermitana, che carente strutturalmente, non é in grado di effettuare un servizio decente agli utenti. Mancano macchinari medicali, e quelli che ci sono vecchi e obsoleti, la professionalità medica e alquanto mediocre, e insufficiente, questa realtà danneggia ulteriormente, chi ha bisogno di cure adeguate. Faccio appello al ministero della sanità, che il cittadino ogni mese paga i contributi, per avere l’assistenza medica, e il nostro onore é ripagato con il disservizio. Inoltre e ormai accertato che c’è di fatto uno squilibrio strutturale organizzativo territoriale mancanza di posti letto,  e insufficienza di strutture nell’intera area regionale o meglio ancora nell’intero meridione, ancora una volta penalizzato e bistrattato. Ritengo scorretta, questa ineguaglianza di diritti alla salute, col resto d’Italia voglio ricordare ai governanti che noi siamo anche italiani, e abbiamo gli stessi diritti, non soli gli stessi doveri pagare, e sopportare siamo stanchi. Infine devo rilevare l’incapacità dei politici siciliani, che non sono garanti dei propri cittadini. Tutt’altro ma sopratutto attenti a curare i propri interessi personali, non curanti delle persone sofferenti. E un atto dovuto fare un personale elogio alle guardie giurate, e agli operatori che oggi pur in condizione impossibili di lavoro, hanno garantito il regolare svolgimento dei servizi, con professione e attaccamento al dovere, non smettendo un solo istante, per potere ugualmente fornire le prenotazioni di visite, e quant’altro, agli utenti. Grazie da tutta la cittadinanza. Questa giornata d’inferno si conclude nella martoriata città di Palermo. Sperando sempre che un giorno la nostra amata città sia una città normale come le altre. Aldo Di Vita N.B. come sempre metto quanto scritto a disposizione di giornalisti e redazioni grazie.        
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