Dic 29
SPEED DATE…
Inventato da un rabbino di Los Angeles per far sposare gli ebrei celibi, lo Speed Date è l'ultima novità impor tata in Italia a cui ci si affida per conoscere persone dell'altro sesso. Come funziona: si stabilisce un luogo, di solito un locale pubblico, esi accettano iscrizioni proporzionate al numero degli aspiranti par tecipanti. Questi vengono fatti accomodare uno di fronte all'altro, gli uomini da un lato e le donne dall'altro, in un susseguirsi di tavoli in fila. Ciascuno ha un car tellino identificativo e per tre minuti le coppie hanno l'opportunità di parlare. Allo scadere del tempo, evidenziato da un suono chiaramente riconoscibile, uno dei due si alza (di solito l'uomo) lasciando il posto ad un altro, a rotazione e sempre per tre minuti, ma senza dimenticare di segnare gradimento ed eventuali annotazioni su una scheda che tutti i partecipanti ricevono all'ingresso. Quando la rotazione è stata completata, ogni partecipante sceglie le persone che ha gradito di più e di comune accordo ci si scambia i propri recapiti. Sembrerebbe che quando si incontra una persona per la prima volta, nei primi tre minuti si costruisca la propria opinione per cui poi sarà difficile smontare i nostri pregiudizi, perchéinconsciamente andremo sempre alla ricerca di atteggiamenti che tendano ad avvalorarli: la famosa prima impressione che se negativa, secondo alcuni studi, necessita di dieci successive impressioni positive per essere cancellata. Insomma bastano pochi secondi per stabilire se chi abbiamo di fronte ci ispira fiducia, se ci sembra competente o affascinante, se ci è simpatico, poiché questi sono giudizi primari che influenzano la nostra par te razionale. Ma bisogna prestare attenzione a quello che gli studiosi di Princeton chiamano “effetto alone”, per cui si possono prendere anche sonore cantonate. Dopo la prima esperienza, avvenuta nel 1998 in un Caffè di Beverly Hills, diverse agenzie cominciarono ad organizzare questi “appuntamenti veloci” in tutti gli States. Nel giro di un paio d'anni diventarono la moda glamour del momento, tanto da essere rappresentati in telefilm di successo come Sex and the City o Dr. House che hanno contribuito ad aumentarne la popolarità, facendoli sbarcare velocemente in Europa. A Roma Dionigi Mattia Gagliardi, regista e pittore, ha voluto organizzare uno Speed Date con un tocco in più, ispirato alla sua idea di quadro vivente: chi occupa la scena produce ar te gesticolando, bevendo, prendendo appunti, toccandosi i capelli, togliendosi la giacca e così via, sotto gli occhi di spettatori che un po' desidererebbero essere al posto dei soggetti, un po' giocano a capire gli esiti dei singoli appuntamenti. Per l'occasione, Dionigi ed altri giovani artisti di talento hanno affittato un grande locale a Monteverde, organizzandovi un ring, bordato da una corda blu e riquadrato da pannelli di legno, all'interno del quale sono stati collocati più o meno circolarmente dei tavolini e delle sedie colorate e diverse fra loro per dimensioni. Dopo aver fatto accomodare i presenti, si è dato il via all'opera d'arte vivente. Tra i partecipanti c'erano professionisti, gente del cinema, artisti di diverse età e, all'esterno del ring, tante altre persone contemplavano le dinamiche che si verificavano e facevano le dovute supposizioni. Anch'io ero fra gli osservatori e seguire le varie interazioni è stato divertente e stimolante.
Ma cosa si nasconde dietro la facciata di un evento simile? Lo chiediamo all'organizzatore.
Dionigi, cosa dici alla gente che inviti ad uno Speed Date?
Chiedo di partecipare ad un “round robin” relazionale, di sfuggire alla prevedibilità del q u o t i d i a n o , a ll a r o u t i n e , a t t r a v e r s o un'operazione artistica che proponga relazioni umane nuove, clandestine, su un piano della realtà non ancora esplorato dagli individui. Da dove nasce questa esigenza di indagare l'individuo, narcisisticamente chiuso in sé stesso e che alza barriere alla bellezza della relazione? Ognuno attraverso il suo compor tamento genera la propria forma, il proprio profilo, la propria maniera di presentarsi e rivolgersi agli altri. Tutto questo nasce dal cor tocircuito che avviene incontrandosi con l'Altro, avendo con esso una relazione diretta. Ogni legame umano nasce sempre da una contingenza, non è mai una necessità scritta dal destino: l'opera-azione che io propongo è la contingenza. In questo senso il soggetto esposto all'insicurezza determinata dalla contingenza esce dal proprio rifugio immaginario costruendo un nuovo legame con l'altro. Ar te come esperienza e quindi come evoluzione. Quando le schede mi sono state restituite affinché potessi inviare via mail i risultati, o meglio i SI ricevuti, ho avuto l'occasione di effettuare uno studio sulle differenze di genere. In tre minuti agiscono meccanismi di difesa, proiezioni psicologiche nel volto dell'altro, parametri fisici e linguistici che ci fanno aprire più o meno con un'altra persona. Aprirsi in pochi minuti, mettere in discussione il proprio modello di realtà con persone non scelte ma capitate casualmente, fidarsi, lasciarsi affascinare o alzare le barriere della diffidenza. Sta tutto alle persone che intervengono.
SPEED DATE invented in '98 by a rabbi in Los Angeles to induce to get married some celibate Jews, the Speed Date is the latest fad impor ted in Italy. How it works:in a decided place, usually a public place, you invite people, they are randomly seated facing each other, men and women, in a series of tables. Each person has an identification tag and for three minutes ever y couple has the oppor tunity to speak. At the end of the three minutes, when a beep sounds, ever y man gets up, leaving room for another, the couples continue to rotate ever y three minutes, noting satisfaction and impressions of each match on a form that all par ticipants receive at entry. When the rotation is completed, each par ticipant chooses the persons he liked more and he shares contact information. It seems that, when you meets a person for the first time, in the first three minutes you build your own opinions, and you will be always unconsciously looking for attitudes that tends to confirm it: the famous "first impression", the which, if negative, will require ten successive positive impressions to delete it. In shor t, it only takes a few seconds to determine whether the person before us, inspires confidence, he seems competent, or charming, or funny, and these are judgments that affect our relationship. But we must payattention to what scholars at Princeton called "halo effect" for which we can also take great blunders. After the first experience in 1998 in a cafe of Beverly Hills, several agencies began to organize these "quick notes" in all theStates. Within a few years becames the glamorous fashion of the moment, so to be represented in the successful TV series like Sex and the City, or Dr. House, who contributed to its popularity, taking land quickly also in Europe. In Rome, the film maker and painter Dionigi Mattia Gagliardi wanted to organize a special Speed Date, inspired by his idea of alive painting: the persons who are in scene produce ar t, by gesticulating, drinking, taking notes, taking off his jacket and so on, under the eyes of viewers who would want to play instead of the subjects, and they obser ve the dynamics. I too I was among theobservers, and then follow the interaction was fun and challenging. What lies behind the facade of a similar event? We ask to the organizer. Dionigi, what do you say to the people that you invite to a Speed Date?I request to par ticipate in a "round robin" relational, to escape the predictability of the daily routine, through new human relationships, on a plane of the reality not yet explored. Where does this need of the individual to raise barriers to the beauty of human relationships, narcissistically self-enclosed?Each person, through his behavior, creates its own shape, its profile, its way of presenting him self to others. All this stems from the emotional shor t circuit that is the meeting others, having a direct relationship with it. Every human bond arises from a random contingency, is never a preconceived need: the work-action that I propose is this contingency, where the subject exposed to the insecurity comes out from his imaginary refuge, to building a new relationship with others. Ar t as relational experience, and as evolution. The forms filled out are returned to me, so that it can send the results by email to everyone. Analyzing them I have the oppor tunity to conduct a study on gender differences. In three minutes we put in act defense mechanisms, psychological projections, physical and language parameters, all that make us more or less open with the other person, randomly met. Having trust, be fascinated, or raise the barriers of mistrust, all spontaneously.
Vanessa Seffer
Da PotPourri
agosto 2010