«

»

Lug 27

Da Letta a.. Letta? Di Maurizio Bonanni

Share

Foto Letta Enrico 2

L'alternanza di Governo? Si può fare. Purché da Letta si passi a.. Letta! Sic dixit Napolitano..  E Letta che dice? Sollecita, parlando al suo ventriloquo: "Facciamolo qui, adesso, subito!" e, immediatamente dopo, risponde a se stesso: "No, meglio rinviare, altrimenti qui ci viene.. storto!". Vi dirò, seguendo gli ultimi sviluppi della vicenda Imu, Iva, e acronimi vari, che ho l'impressione di sfogliare uno stucchevole romanzo di appendice, dove la protagonista, eterna indecisa, recita il mantra:  "Lo faccio, o non lo faccio", pur avendo perso la verginità fin dall'adolescenza! Intanto, il Capo del Governo stiLETTA, alLETTA e diLETTA (uso i caratteri futuristi, così si capisce meglio il discorso..). Da un lato, infatti, fa un po' la carogna con i suoi giovani turchi del Pd, chiamandoli "Fighetti"! A giusto titolo, penso, visto che li conosce bene! Del resto: “La lingua batte dove il dente duole”, vero Enrico? Porti il nome di Berlinguer, ma né tu, né gli altri siete mai passati per le.. Frattocchie, la grande scuola di formazione del Pci! Ricordi?. Dall'altro, sempre Letta, lusinga e accarezza il pelo, per il verso giusto, al fianco destro della sua strana maggioranza, cercando di evitare lo stritolamento, da parte di qualche "Pitonessa" -dalla lingua assai più velenosa della sua presa a spirale!-, o facendo finta di non sentire la supplica dell'Alma Mater Shalabayeva, che potrebbe seppellire il suo Governo di sopravvivenza in uno scandalo internazionale senza pari..

 

Qual'è, in fondo (ma proprio in fondo, se vogliamo), il vero peccato originale di Letta? Semplice: quello di essere, per nascita, natura e talento, d'animo profondamente "democristo", ma che, da tempo, si è lasciato avvolgere in un sudario rosso sbiadito.. Risultato, quest'ultimo, dovuto all'operazione di candeggio e diluizione dell'ex Pci nel cristianissimo "Volemose bene" dei vari Bindi e Marini, che popolano come animali preistorici l'acquario dell'attuale Pd! Del resto: chi comanda a via del Nazareno? Un brontosauro sindacalista, figlio e lui stesso appendice della Cgil! E il Pd, che cos'è oggi, se non una maionese impazzita, con le identiche vischiosità e il gusto assai appassito della defunta Dc? Letta, però, lo abbiamo capito tutti, è maestro di sopravvivenza e di tattica. Quindi, che fa, facendo finta di governare l'ingovernabile? Si accanisce contro il finanziamento pubblico ai Partiti che, in sé, è un atto di suicidio per il suo Pd! Perché non si chiede, l'ex vicesegretario, chi manterrebbe, poi, quella legione di burocrati, che popolano le strutture e le articolazioni organizzative, centrali e periferiche, del suo Pd? Mistero.. La stragrande maggioranza degli Italiani -e lo hanno ampiamente dimostrato- non vuole nemmeno sentir parlare di "comunismo", figuriamoci se si darà mai da fare per sostenerne, di tasca propria,  i suoi eredi diretti! È così, Letta e il suo Governo diventano perfette macchine da nebbia, che nascondono una drammatica, quanto evidente verità al Paese.. Ovvero: nemmeno la Fata Turchina riuscirà mai più a ricostruire la struttura industriale produttiva italiana, sbriciolata da una globalizzazione frettolosa, folle e incoerente, voluta da un'Europa che, per quelle colpe tutte sue, si trova oggi in brache di tela, Germania esclusa (ma, anche lei, ancora per poco, verosimilmente!)!

 

E quei talebani (vedi "Il Fatto"), ultimi giapponesi della trincea garantista del marxismo giustizialista, a che cosa gridano, invece? Al golpe politico-costituzionale, che sposa Napolitano con Gelli, grazie all’imminente realizzazione del Piano Rinascita di quest'ultimo, per l'introduzione in Italia del sistema napoleonico-presidenzialista! Ma tutti costoro (centro destra compreso, però!) lo sanno, o no, da dove viene lo sfascio vero dell'Italia? Ve lo ripeto anch'io: dall'enorme spesa pubblica dello Stato, utilizzata per mantenere inalterati i privilegi (inamovibilità, impiego a vita, stipendi come variabili indipendenti -rispetto a produttività e merito-!) di milioni di burocrati e della loro dirigenza, a tutti i livelli! E Governo e Parlamento, che fanno, per rimediare?  O si baloccano con l’inutilissima "spending review", o vanno a caccia di nuove risorse, da prelevare -sempre e soltanto- dalle tasche dei cittadini, a beneficio di uno Stato che, in cambio di 800 miliardi di euro all'anno di prelievo fiscale, dà loro servizi pubblici da Terzo Mondo! Lo sanno, o no, tutti quanti, che il vero, macroscopico problema della folle spesa pubblica italiana sono le molte migliaia di Enti inutili, le municipalizzate, gli Enti regionali, provinciali e locali, che generano voragini nei bilanci dello Stato, per non produrre praticamente nulla, mentre i loro cittadini, destinatari di servizi di trasporti, mense, ospedali, manutenzione di strade, etc., che non funzionano, sono regolarmente obbligati, per disperazione, a ricorrere ai privati, per un minimo di assistenza sanitaria e scolastica decente, ad esempio? Ma dove siamo arrivati?!

 

Le vere riforme costituzionali sono ben altre da fare! Al primo posto, metterei lo smantellamento integrale dell'attuale, perverso sistema delle Autonomie, sostituendolo con una “Rete di Distretti territoriali" (da rivedere, ogni cinque anni, con legge ordinaria!), in cui tutte le funzioni pubbliche degli ex Comuni e Province, si organizzano in base a un ben codificato sistema di sussidiarietà, di bacini coerenti di utenza, di standard delle prestazioni e dei costi, lasciando le entrati fiscali laddove si produce la ricchezza che le genera (basta un Fondo di solidarietà, in cui fa convergere una equilibrata percentuale di entrate distrettuali che eccedono la media nazionale!). Poi, aboliamo immediatamente il concorso pubblico per gli impiegati dello Stato, equiparandoli "esattamente" a quelli privati, grazie a uno schema semplicissimo: se voi prendete una scuola o un ospedale di media grandezza, sapete dalla loro spesa storica quanto ambedue vi costano mediamente all'anno. Basta fare a chi ci lavora questo semplice discorso: da oggi vi diamo tutta la vostra spesa media (aggiungendovi una quota parte dei contributi diretti che oggi paga il cittadino -oltre alle tasse normali-, tra ticket, iscrizioni e spese varie..) per costi ordinari di funzionamento, alla quale sommiamo i vostri attuali stipendi, senza sottrarvi un solo centesimo! Dopo di che, vi gestite tutto da soli e vi dividete l'80% dei risparmi (il 20% residuo serve a ridurre il Debito Pubblico italiano!) che riuscirete a conseguire e i soldi in più che, eventualmente, vi danno i cittadini per il miglioramento dei servizi da voi offerti, anche grazie a “vostri” nuovi investimenti, per l’acquisto di strumentazione e di spazi attrezzati!

 

Sapete che cosa si creerebbe, in questo caso? Non certo disoccupazione (dato che gli attuali occupati sono "invarianti" per il modello), bensì un sano mercato delle prestazioni professionali! È sì, perché, un bravo sanitario (medico, o paramedico), o un bravo professore, statene pur certi che si trascineranno la loro "chiocciolina" stipendiale verso quelle strutture che, grazie al loro guadagno di efficienza -a seguito, ad es., di un aumento del numero degli iscritti, o di pazienti; minori costi di gestione e più elevati standard di qualità; etc.-, garantiranno a costoro una più alta retribuzione accessoria, grazie alla loro capacità di sapere ottimizzare i costi e l'organizzazione del personale! Questa, miei cari, è "Democrazia Liberale". Tutto il resto è.. Tomasi di Lampedusa!

Di Maurizio Bonanni

Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Puoi usare i seguenti tag ed attributi HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito fa uso di cookie tecnici e di terze parti per il suo funzionamento. Per ulteriori informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli, leggere la Informativa estesa cookie. Proseguendo la navigazione, ricaricando questa pagina o cliccando sul link Accetta cookie si accetta quanto specificato nella Informativa estesa cookie. Informativa estesa cookie | Accetta cookie