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Ott 05

La strana Maggioranza, di Maurizio Bonanni

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Vatti a fidare degli ex Dc-Psi! Ne sanno una più del diavolo! Come volevasi dimostrare, ha stravinto la diarchia Letta-Napolitano (LN). Per il momento.. Maestri di strategia, LN lo sono di certo, e possiedono grandissimi mentori e suggeritori dalle parti di Francoforte-Bruxelles. Con loro, a quanto pare, si trascinano tutta un’Italia che non vuole cambiare, ovvero lo Stato delle lobbies, dei privilegi, delle clientele, che preferisce uccidere di tasse l’economia e le famiglie italiane, piuttosto che tagliare la spesa pubblica, alla quale, invece, servirebbe un bel “Shutdown” all’americana. Tanto, causando la burocrazia molti più danni che utili al bene comune, nessuno la rimpiangerebbe. Per capire in quale guaio si sia cacciato il centro-destra del dopo fiducia (“obtorto collo”, per molti parlamentari di sicura fede berlusconiana) a Letta, non basterebbe l’Encyclopedie.. Due caratteri molto negativi, del tutto evidenti, sono rappresentati, il primo, dall’aver permesso che attorno a LN si costruisse una maggioranza politica “alternativa” alle larghe intese. Ergo, finché non si andrà a votare (chissà quando, a questo punto: nel frattempo, la parabola berlusconiana rischia il completo esaurimento, per l’accavallarsi di vicende giudiziarie e politiche che riguardano il Cavaliere, e non solo..), non si saprà dove e con chi i moderati si accaseranno, in futuro.

Perché una cosa è molto chiara: più dura il potere di coalizione di Alfano, più forte sarà l’emorragia degli ex parlamentari dal Pdl-Fi, verso la nuova formazione politica che ha come leader l’attuale Vicepremier. Tanto più che, se non vado errato, i forzieri Pdl del finanziamento pubblico sono in mano ad Alfano, nella sua qualità di Segretario. Quindi, i soldi di Berlusconi non servono, per finanziare il nuovo Partito. E se tra i “traditori” ci sono proprio quelli che sanno pensare alle strategie politiche (i Quaglierello, i Cicchitto, i Lupi, etc.), a Berlusconi non resterà altro in mano, se non la crusca di Santanchè-Sallusti, Capezzone e Verdini. Un po’ poco per provare a ricostruire. Insomma: era meglio quando stavamo peggio? Faccio appello al mio “Amarcord”: per decenni ho vissuto sperando che mi liberassero dalla Dc, dai suoi satelliti e dai governicchi a catena.. Da "giovane-anziano", ho scoperto, tempo fa, di avere assolutamente torto. Perché, vigente il "Fattore K" (come Kremlino: cioè, nel regime della Guerra Fredda non poteva esistere alternanza di governo tra destra e sinistra), la Dc divenne un vero, autentico multipartito, con una sinistra, un centro e una destra interna tutte fortissime e "vere".

La durata miserrima dei vari governi monocolori, o "diversamente democristiani", non spostava di un solo millimetro le grandi strategie di fondo del nostro Paese. Cito le principali: costruzione progressiva e -lo si è visto!- irreversibile di uno Stato-badante onnivoro, ma accogliente e tranquillizzante; appartenenza perpetua all'alleanza atlantica; costruzione del mercato comune europeo; etc.. La scarsa durata temporale (ma non sostanziale!) di quei Governi era un modo implicito per ridistribuire, periodicamente, poltrone e incarichi ai signori delle correnti e ai loro vassalli, per un tempo (lo sapevano tutti!) limitato, in modo che i maggiorenti dc potessero approfittare della manna del potere e dei soldi pubblici, allora davvero in abbondanza, grazie all’attività frenetica della Zecca dello Stato. Allora, lo "scilipotismo" democristiano era un costume politico ordinario. Oggi, tutto questo, rappresenta l’eredità degli Alfano, dei Lupi e dei Cicchitto. Lontani, inimmaginabili, i tempi in cui (due mesi fa soltanto!) quegli stessi protagonisti affollavano Via del Pebliscito, con la loro vibrante protesta in difesa di Silvio Berlusconi!

Il secondo aspetto, molto più inquietante, è rappresentato dall’avvelenamento dei pozzi, di quello che fu, un tempo, il bacino elettorale del Pdl e prima di Fi. C’è da aspettarsi una “Notte dei Lunghi Coltelli”, all’interno del centro-destra, con un Berlusconi fuori di sé, che progetta la gogna per i “traditori”. Arcore, per loro, diventerà come Auschwitz! Ma se tutto dovesse andare com’è previsto nei piani di LN, la nuova maggioranza troverà il modo di giocare, con tranquillità, sul medio-lungo termine, la partita della riforma elettorale: prima mettendola in fondo alla lista (per logorare in una sterile opposizione sia Grillo, che Berlusconi) delle priorità di governo e, poi, modificando nel 2015 il Porcellum, in modo da favorire al massimo la neo alleanza di centro-sinistra, che ha trionfato nel mercoledì nero (2 ottobre 2013) del berlusconismo.

Che dire, caro Sallusti? Forse, faresti bene andare a scuola di strategia da LN, e Berlusconi farebbe meglio a fare a meno di certi falconi, che hanno sempre la catena un po’ troppo lunga, per andarsi a posare dove non dovrebbero!

 Di Maurizio Bonanni

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