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Giu 26

LA GUERRA DI RE TRAVICELLO. Di Maurizio Bonanni

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modificata Chi vuole i miei migranti? Gelo e vuoto susseguente sulle proposte di equa ripartizione (tra i 28 della Ue) degli oneri derivanti dall'attuale invasione di potenziali milioni di disperati dall'Africa e dal Medio Oriente. In realtà bisognerebbe fare bene attenzione a non cadere vittime delle apparenze. Quelli che premono alle frontiere comuni mi sembrano dei "prepotenti", giovani e prestanti, che invocano la libera circolazione, su istigazione delle Ong e di altri soggetti. E mi immagino quali. Chiedetevi: chi ha talmente tanto denaro da farli venire in massa in Italia e in Europa, per scardinare le nostre già debolissime difese contro l'immigrazione irregolare? Chi li sta scagliando come frecce avvelenate dentro i confini comuni per fare casino e provocare incidenti, come quelli che vedete? C'è, per caso, un disegno perverso per attirarci, di nuovo, nella trappola dell'intervento militare nelle aree del nord Africa e del Medio Oriente, dove finiremmo massacrati ferocemente dalle autobombe e dalle migliaia di kamikaze che militano tra le fila dei guerriglieri neri di Maometto? Guardiamo all'interno dei grandi spazi urbani italiani e vediamo molte decine di migliaia di clandestini (suppongo) dello Sri Lanka e di altri Paesi africani che vendono, in tutti gli angoli delle strade, o paccottiglie provenienti dalla Cina, o merce contraffatta e taroccata. Ricordo a chi ci dice che "gli immigrati sono una risorsa!" che tutti costoro, veri illegali e clandestini, non solo utilizzano tutto il possibile del nostro welfare ma, per di più, con operazioni di transfer-money digitale inviano ai loro Paesi di origine miliardi di euro, senza pagare un cent di tasse (o di Iva!). Qualcuno mi saprebbe dire a che cosa serva questo tipo di immigrazione che proviene dall'Africa e dall'Asia (Cina compresa!), così geneticamente diversa da quella infra-occidentale del passato? Per venderci inutilissime perline colorate, come facemmo noi con gli amerindi? Non è, forse, abbastanza chiaro che la nostra dipendenza dal greggio mediorientale serve proprio a tenere altissima la tensione in quella regione, obbligandoci a sostenere in ogni modo Israele, perché nessuno ha la vera chiave per sigillare un accordo di pace (Due Stati, Due Popoli)? Vogliamo dire chiaramente che le politiche fallimentari (Nation Building ed esportazione della Democrazia!) dei Bush, padre e figlio, sono le vere responsabili dell'attuale disastro mediorientale e nord africano, che hanno favorito in ogni modo la conquista dei territori, da parte del Fondamentalismo islamico? E non ci si rende conto che tentare una simile avventura nella Libia odierna sarebbe un vero e proprio suicidio? Quando gli americani misero gli scarponi sul sacro suolo islamico irakeno a Teheran festeggiarono a champagne, perché ci eravamo infilati da soli nel cappio mortale del fondamentalismo! Una nuova spedizione militare in quel di Tripoli sarebbe una follia, a mio avviso. Primo: mantenere un contingente di almeno 50.000 uomini in assetto da combattimento (logistica, rifornimenti via mare, turnazione nei reparti, etc.) presuppone un indotto organizzativo di almeno altre 200.000 unità, alcune di queste "ready-to-combact". Per l'Erario italiano rappresenterebbe un esborso di qualche decina di miliardi/anno! Secondo: sono da mettere in conto perdite molto elevate. A naso, dopo le prime 50 sacche nere rimpatriate, le piazze nostrane strariperebbero di mamme italiane, con la richiesta della fine immediata delle ostilità e del ritiro del nostro contingente. Dopo soli 3/4 mesi i kamikaze e le autobombe dei jiahdisti farebbero parecchie migliaia di vittime, tra militari e civili. Esattamente lo stesso inferno vissuto dagli Usa in Irak. E in Libia sarebbe ancora molto, ma molto peggio. Sapete una cosa? Io mi auguro che gli incappucciati facciano la mossa sbagliata, provando ad azzannare Israele all'interno dei suoi confini. Allora, semplicemente, vedreste la forza che scatena un esercito vero, ben organizzato e determinato (servono forti ideali per combattere!). Gli jihadisti sono dei pessimi soldati: una vera e propria banditaglia che combatte a casaccio, facendo sfoggio di forza e di ferocia, soltanto perché non c'è nessuno di veramente organizzato e determinato più di loro a tenergli testa. Se non avessimo alle porte d'Europa la Turchia fondamentalista di Erdogan, avremmo già degnamente armato ed equipaggiato i guerriglieri curdi, che sono peggio dei russi a Stalingrado, per la loro determinazione a resistere. E costoro avrebbero avuto ragione in soli sei mesi di quella soldataglia che ci fa così tanto paura! Caro Governo, cara Europa: vogliamo, dunque, provare a ragionare seriamente? Di Maurizio Bonanni
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