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Giu 26

Presentato il libro d’arte di Karen Thomas. Di Fiorella Ialongo

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Foto Karen Thomas Gli appuntamenti storici non dovrebbero essere visti tanto come occasioni per fare memoria di qualcosa accaduto nel passato quanto come opportunità per la diffusione della cultura. E’ questa la prospettiva della presentazione del libro d’arte “I Colori della Luce – I Colori della Pace – Commemorare per non dimenticare la Prima Guerra Mondiale”, curata dallo storico dell’arte Claudio Strinati  con la direzione artistica di Ilaria Sergi ed edito da MatEr. L’evento si è svolto il 12 giugno a Roma, presso lo Spazio MatEr, via Ludovico Muratori. I relatori della presentazione sono stati il Presidente emerito del Senato Sen. Franco Marini, nella carica ufficiale di Presidente della Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli anniversari di interesse nazionale; il Consigliere d’Ambasciata del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Marco Filippo Tornetta, in veste anche di Coordinatore Internazionale delle Commemorazioni per le due guerre mondiali; Roberto Celli, organizzatore della mostra " Dal Guercino al Caravaggio"; Maurizio Urbani, ingegnere nucleare ed ex direttore generale di ENEA. Hanno offerto il loro contributo, tra gli altri, anche l’Ambasciatrice del Kosovo Bukurije Gjonbalaj, Alfio Mongelli presidente della RUFA e Carlo Capria, del Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Moderatore dell’evento è stato il giornalista Rai TG1 Roberto Olla. Il libro presentato non è un semplice catalogo, ma una tappa di un progetto espositivo con una storia, un percorso per ricercare e rafforzare l’identità europea in un periodo in cui essa è scossa da numerosi nazionalismi. Per questo è stato inserito tra le pubblicazioni presenti al  Salone Internazionale del Libro di Torino 2015, presso il Padiglione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il libro, inoltre, consente di analizzare il rapporto tra arte e guerra. Esso può sembrare semplice poiché, da sempre, gli artisti hanno cercato di rappresentare i conflitti. Ancora oggi, in molti eserciti, vi sono pittori che hanno questo compito. La spiegazione è nel fatto che essi possono avere un valore aggiunto rispetto ai fotografi ed ai cineasti. I primi possono rappresentare con uno scatto un attimo esplicativo; i secondi possono raccontare la drammaticità, le ombre di un conflitto. L’artista, invece, osserva dati eventi, li rielabora e li sintetizza. In questo senso la caratteristica di Karen Thomas è quella di riuscire a cogliere le luci e rimandarle all’osservatore per invitarlo a riflettere sulla drammaticità del primo conflitto mondiale per poter apprezzare la pace. Quest’ultima è la tensione verso cui protende Karen Thomas. Attraverso la varietà cromatica intende sollecitare al massimo gli aspetti emotivi degli osservatori attraverso la propria sensibilità. Ritiene che attraverso la comprensione di un’opera d’arte sia possibile ricevere un piccolo raggio di luce. Esso, come uno specchio, si può irradiare attorno a sé come il sole, metafora dell’impegno che ogni persona deve offrire perché non vi siano più guerre tra i popoli. Fiorella Ialongo
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