«

»

Nov 13

LA DEMOCRAZIA? ANDATA.. Di Maurizio Bonanni

Share
  modificata Apro con un (mio) dubbio amletico. L'Italia, oggi, è ancora una.. Democrazia? O, come sostengono in molti, è divenuta da tempo un.. Regno di Cacicchi? Credete che tale ipotesi sia scritta sull'acqua? Allora, vi invito a seguire il seguente ragionamento. Se un Partito si fa Stato, indovinate un po' su quali esponenti politici convergeranno la maggior parte degli scandali di regime (locali e nazionali)? Lo vedemmo con la Dc "pura" e diluita all'acqua di.. rosa, al tempo del centro sinistra. Lo vediamo oggi, con l'epopea (certo, ancora da venire, in gran parte) del Partito Unico della Nazione. Il problema lo conosciamo (o dovremmo conoscerlo) tutti: l'effettivo esercizio della sovranità popolare delegata. Quanto ne resta, dopo riforme elettorali/costituzionali, tipo l'Italicum e il Senato delle Regioni? Se diamo ascolto a quel che dicono raffinati costituzionalisti, la deriva verso il cesarismo è progressiva ed evidente. Tra l'altro, le regole di controllo e i vari Watchdog palesemente qui da noi non funzionano. Ancora una volta, la Magistratura con le sue inchieste agisce in surroga di molto di ciò che la politica potrebbe fare per auto emendarsi. Il punto però è ben altro: si possono certo assicurare alla giustizia i politici e gli amministratori pubblici corrotti. E, poi, che cosa accade se quei pochi messi fuori combattimento vengono sostituiti da dieci volte tanto nuove leve, con lo stesso.. difetto genetico? Osservo che un Presidente del Consiglio-Segretario del Partito di maggioranza può pure procedere a tutte le epurazioni che gli aggradano (in teoria. All'atto pratico vincono i ricatti e i veti trasversali!). Ma non è in grado di cambiare il Sistema Politico! E come si fa a cambiarlo, un sistema come questo che registra percentuali bulgare a proposito del malcelato disgusto dei cittadini elettori nei confronti di (tutti!) i Partiti politici italiani? È disfattismo, questo, o una sconcertante realtà di cui dover prendere atto? C'è, o no, un rischio concreto de "l'Uomo Solo al comando"? Sì, se si tiene conto di leggi elettorali come l'Italicum che, in ipotesi, renderebbero il leader vincitore pienamente padrone del campo. Del resto, scusate, ma se a votare va meno (sempre molto meno) della maggioranza degli aventi diritto al voto, quanto ci metterà il.. Partito Unico della Nazione a controllare tutte le leve delle Istituzioni e dello Stato? Posto il problema, aggiorno il mio rimedio di sempre. Immaginate di dare a ogni cittadino (da "zero" anni in poi) una chiave elettronica criptata infalsificabile, edizione future (la chiamo "Y", per brevità) con la quale possa esprimere, attraverso posta certificata, il suo consenso a distanza nel caso di elezioni, referendum e leggi di iniziativa parlamentare. Mi direte: e gli assoluti analfabeti informatici? Vi rispondo io: basta creare un supporto telematico, con tanto di assistente informatico, presso tutti gli uffici postali, e il gioco è fatto. Dunque, una volta che abbiamo la ruota, costruiamo il carro. Ammettiamo, come ipotesi ragionevole, che l'Astensione rappresenti una chiara espressione della volontà di.. auto-rappresentarsi, dichiarando legittima tale aspirazione. Basterà creare un Elenco nazionale apposito, in cui tutti siano liberi di iscriversi, previo superamento di un rigoroso esame di idoneità (se perfino la patente di guida di un'auto è assoggettata a tale requisito, figuriamoci quella per condurre una macchina che autorizza spese e tasse per migliaia di miliardi di euro/anno!). Diamo il controllo dell'Elenco alla Corte di Cassazione e scegliamo il numero di parlamentari corrispondenti al Partito dell'Astensione in maniera proporzionale alla piramide d'età, alla residenza geografica e al sesso. Poi, rivoluzioniamo la presentazione dal basso delle leggi d'iniziativa popolare, spezzando la schiena a tutte le Lobby economico-burocratiche. Basterà prevedere, per una singola proposta, un milione di firme telematiche "Y" e l'obbligo, per il Parlamento, di accogliere/rigettare tout-court in tempi rigorosamente prefissati il testo normativo del Comitato Promotore che, nel caso di bocciatura a maggioranza qualificata, potrà chiederne un referendum confermativo la cui convocazione rappresenterà un atto dovuto per il Presidente della Repubblica. L'agognata rivoluzione sistemica segue di conseguenza. Voi, dite di no?
Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Puoi usare i seguenti tag ed attributi HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito fa uso di cookie tecnici e di terze parti per il suo funzionamento. Per ulteriori informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli, leggere la Informativa estesa cookie. Proseguendo la navigazione, ricaricando questa pagina o cliccando sul link Accetta cookie si accetta quanto specificato nella Informativa estesa cookie. Informativa estesa cookie | Accetta cookie