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Dic 24

Auguri di… Ma che Natale vogliamo e auguriamo? Di Enzo Coniglio

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Foto Enzo Coniglio Devo ammetterlo. Sono ormai trent’anni che non lascio passare un Natale senza rileggere un testo lineare ma corposo e complesso nei contenuti, di appena sei paginette, scritto da Benedetto Croce a ridosso del Natale del 1942 nella rivista ‘La Critica’: “Perché non possiamo non dirci cristiani”.  Perché lo rileggo? Perché a “leggere” in forma semantica, i fatti di ogni giorno e il comportamento di quanti nel nostro Paese si dicono “cristiani”, sono assalito dal serio dubbio che Cristo non abiti più tra noi e che l’essere cristiano sia diventato una pura “espressione verbale”. Troppo pessimista? Decidete voi alla luce dei fatti. 1. La corruzione ha ormai raggiunto la spaventosa cifra di 50 – 60 miliardi di Euro all’anno, qualcosa come un furto di 1000 Euro per ogni cittadino, compresi i bebè; cifra che sarebbe indispensabile per permettere a molti dei nostri corregionali di arrivare a fine mese! Eppure nessuno fa nulla; anzi, ci si guarda bene dal recepire nel nostro ordinamento legislativo, le norme europee in materia. Siamo tra i peggiori Paesi dell’OCSE; e in più, ai giudici e alla Magistratura non si danno i mezzi necessari per debellarla! 2. L’evasione fiscale ha superato i 140 miliardi di Euro e quelli che pagano più imposte in rapporto al reddito effettivo, sono proprio i pensionati e i dipendenti di basso rango che, ripeto, molto spesso non arrivano a fine mese! Se ognuno di noi pagasse almeno una quota dignitosa di imposte, potremmo godere di un regime fiscale più ridotto, più sopportabile e più equo. 3. Le Mafie – siciliana, calabrese, campana… – si sono ormai infiltrate su base stabile nel tessuto economico di tutta la società italiana dove riciclano tranquillamente centinaia di miliardi di guadagni della droga, del commercio di esseri umani, del “pizzo”, dell’usura, dei rifiuti … C’è chi si esalta per i recenti successi “polizieschi e giudiziari” che pure sono importanti, ma che sono ben lontani dall’invertire la rotta e dal debellare la corruttela generalizzata della società come confermano gli studi più seri e approfonditi sulla materia. 4. Accennavo all’orrendo commercio di esseri umani che cercano di scampare all’orrore delle guerre, a regimi dittatoriali e corrotti, alla mancanza totale di lavoro, al vergognoso sfruttamento della sessualità infantile peggiore di ogni schiavitù, alla prostituzione giovanile, anche minorile, che invade ormai le nostre città del tutto indifese. 5. E che dire, in termini cristiani, dell’usura, di questi corvi umani che piombano su quanti ormai languono colpiti a morte dalla gravissima crisi che ci attanaglia… 6. Per non parlare degli altri corvi dai colletti bianchi, non meno feroci, speculatori finanziari senza scrupoli che per un pugno di dollari, hanno messo a tappeto il benessere di miliardi di cittadini in tutti i Paesi del Mondo; speculatori a cui nessuno osa mettere il necessario bavaglio, che non credono al Paradiso cristiano e giustamente, perché si sono creati e con grande successo i loro Paradisi, quelli fiscali, alla nostra stupida faccia e con i nostri voti! Siamo anche imbecilli! 7. Di fronte a tanto marciume, a tanta illegalità disumana che nulla ha da invidiare alle crudeltà perpetrate dall’Impero romano, dai Barbari e dai regimi medioevali, non solo rimaniamo indifferenti ma assumiamo modelli di comportamento che svuotano ulteriormente la persona umana della sua dignità e la rendono incapace di reagire: mi riferisco al modello consumistico, fatto di culi, gambe, di ‘nonsense’, di banalità scurrili, di esaltazione dei furbacchioni e di chi controlla televisioni commerciali e stampa pattumiera attraverso cui si promuovono modelli di vita e di comportamento che nulla hanno a che vedere con il Cristianesimo. Media che condizionano pesantemente il nostro voto di Pupi in mano ai Pupari, lontani anni luce dal messaggio del Bambinello di Betlehem! 8. Last but not least, vorrei ricordare quello che considero il più grave crimine della nostra società: l’aver generato dei “padri criminali” che hanno permesso e ancora permettono e favoriscono che ai “PROPRI FIGLI SIA SCIPPATO IL LORO FUTURO”, la stessa possibilità di vivere in maniera dignitosa riappropriandosi di modelli dignitosi di vita. Si tratta di PADRI – SERPENTI e non riesco a capire cosa aspettano i nostri giovani a formare i loro Movimenti non violenti, separati da quelli dei padri-serpenti e assolutamente cristiani per riappropriarsi del loro futuro, perfettamente inseriti nella dinamica e dialettica sociale e politica! Ricordate il detto evangelico: “Chi ama il padre o la madre più di me …”? Ha fatto bene Gasparri alcuni anni fa, nella sua lucida e rigorosa “ragion di Stato”, a chiedere, per i giovani che decidessero di protestare in piazza, il “carcere preventivo” perché sa benissimo che, il giorno in cui quei giovani si renderanno conto della crudele violenza che stanno subendo, anche lui e il suo partito rischiano di essere spazzati via! E di fronte a tutto questo sfacelo- che è assolutamente peggiore del “modello pagano” – vedo con preoccupazione che la gerarchia ecclesiastica continua ad ignorare la missione peculiare dei fedeli-laici, sottolineata espressamente 50 anni fa, dal Concilio Vaticano II e che io chiamo l’altra parte della luna’. Si dà ad esempio molto più spazio al problema di come e di quando si debba utilizzare il “preservativo” che all’analisi degli strumenti concreti che si debbano utilizzare per “preservare la dignità umana nella vita di ogni giorno”; si dà molta più importanza al “peccato sessuale” di quanto non se ne dia alla corruzione politica e sociale, peccato ben più grave, esplosivo ed invasivo. Cristo non andava troppo per il sottile. Aveva scelto i poveri, i derelitti, i peccatori, i pubblicani e chiedeva per tutti AMORE come espressione massima di GIUSTIZIA, di LEGALITA’ e di RISPETTO dei suoi fratelli, che siamo TUTTI NOI, nessuno escluso! Aveva ridotto i 10 Comandamenti ad uno solo e con ragione: Ama Iddio e il prossimo tuo come te stesso. Per rappresentare queste idee, non ha indossato, nell’anniversario della sua nascita, abiti di porpora e non ha neppure ostentato i segni visibili di un “Regno Potente” ma, al contrario, ha scelto come elemento fondante del Suo messaggio, la ‘testimonianza’ fino alla morte più crudele e più infamante per ricordarci appunto che le infamie umane che ho sopra ricordate, non sono meno gravi della stessa morte in croce. Domani ascolterò certamente e con rispettosa attenzione anche il discorso della “gerarchia” cattolica che costituisce una parte della Chiesa – e in particolare la ke nuova clamans in deserto e che fa ben sperare di Papa Francesco – e cercherò anche e soprattutto di cogliere con ulteriore rinnovata sensibilità, le sofferenze profonde dei miei fratelli, vittime del tradimento, e mi unirò a quelle “voci cattoliche” di base che ci sono e che sono grazie a Dio numerose, decise a dire BASTA a questi comportamenti aberranti economici, sociali e politici del tutto incompatibili con lo status cristiano; mi assocerò a quanti si stanno riorganizzando, anche politicamente, per imprimere un corso nuovo alla politica italiana sull’esempio di uno dei più lucidi coerenti maestri cattolici: don Luigi Sturzo. Non ho ancora capito cosa significhi oggi in Italia essere di centro-destra o di centro-sinistra. So però con chiarezza cosa significhi schierarsi con entusiasmo con i giovani, con i poveri, con chi subisce ingiustizia e ogni forma di persecuzione; con i disoccupati, con i cassa integrati, con i senza lavoro, con i perseguitati. In una parola, ho idee chiare cosa significhi essere cristiano oggi in tutte le espressioni, compreso l’impegno sociale e politico.  Vorrei invitare tutti coloro che si dicono cristiani, o che non possono non dirsi cristiani, ad unirsi in un unico grande movimento bipartisan, isolando tutti coloro che seguono dei modelli non compatibili con l’agire cristiano perché il Cristianesimo, sia chiaro, non può essere ridotto ad un “pensare astratto” perché, come ci ricorda il Natale, “la Parola si è fatta Carne ed abita tra noi”. (Enzo Coniglio)  
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