Nov 21
Legge di bilancio. Silvestrini: “Per la prima volta diamo un parere positivo. Ma possibili altri miglioramenti”
E’ forse la “prima volta che la CNA dà un parere positivo alla legge di bilancio del governo”. Così il Segretario generale CNA, Sergio Silvestrini, intervenendo a Palermo, all’Assemblea di CNA Sicilia, in occasione dei 70 anni dalla nascita della Confederazione.
Per la prima volta il provvedimento ha un “tono espansivo” e contiene “delle risposte a domande storiche poste dall’associazione, a partire dall’abolizione di Equitalia” e dal tentativo di “rianimare gli investimenti, rianimare i consumi, rianimare la domanda aggregata”, perché “contenere il deficit di bilancio è un’opportunità ma non può essere un laccio come in questi ultimi anni”.
Globale apprezzamento, dunque, anche se per Silvestrini l’iter della legge è ancora lungo ed è possibile migliorare ancora, “prima di tutto togliendo l’Imu per i capannoni dei nostri imprenditori”.
E a proposito di imprenditori, dai dati del convegno, è emerso che la CNA siciliana è in grande forma: oltre 20 mila iscritti, più del 42% degli artigiani sono soci e negli ultimi due anni si è registrata una crescita di nuove imprese del 18,2%, il dato più alto d’Italia. Merito anche dei giovani, che rischiano sempre di più.
Il presidente di CNA Sicilia, Giuseppe Cascone, non nasconde la soddisfazione per i numeri della sua associazione, che snocciola dal palco del San Paolo Palace Hotel di Palermo dove si festeggiano oggi i primi 70 anni di CNA. La situazione però è ancora critica: “In Sicilia fra il 2007 e il 2015 si è registrata la scomparsa di 31 mila imprese, 10 mila solo quelle artigiane, e una riduzione del 40% nel settore delle costruzioni”. Una situazione, commenta Cascone, determinata da vari fattori, come l’aumento delle tasse e la burocrazia farraginosa che imbriglia, se non soffoca, le iniziative imprenditoriali. “Occorre invertire la rotta – continua il presidente – puntando su un nuovo modello di sviluppo che superi l’assistenzialismo e la spesa pubblica” e non dimentichi che “in Sicilia non si può prescindere da legalità e trasparenza”. Tema che trova d’accordo anche il sottosegretario Davide Faraone, intervenuto al dibattito, per cui “la storiella secondo la quale un imprenditore è a rischio mafia è un’idea perversa: una forza politica o garantisce la legalità o non è in grado di governare”.
La Sicilia “E’ una terra forte e complessa”, aggiunge Silvestrini, “ma non possiamo sprecare l’intelligenza siciliana e cambiare non è impossibile”, aggiunge, citando Cassius Clay: “Impossibile è solo una parola pronunciata da chi si accontenta di quello che gli è stato dato piuttosto che esplorare l’esistente”.
La Cna nazionale, prosegue Silvestrini, “crede nel Mezzogiorno come asset fondamentale dello sviluppo dell’Italia”. I segnali positivi per la Sicilia non mancano, e stanno soprattutto nel gran numero di start-up e nuove imprese nate negli ultimi due anni. Non solo l’associazione registra un saldo attivo, ovvero più iscritti che cancellazioni, dice il segretario regionale di Cna Sicilia, Mario Filippello, a margine dell’assemblea, ma ci sono sempre più giovani “che scelgono di intraprendere e rischiare in prima persona abbandonando la logica per posto pubblico, che si mettono insieme e si mettono in competizione per fare impresa. Questo è un segnale per tutta la nostra regione e soprattutto per le istituzioni”, dice Filippello.
Nove di questi giovani imprenditori sono stati premiati dai vertici di Cna, fra questi il ventiquattrenne Marco Sciuti, inventore di un’applicazione, Park Smart, che usa le telecamere di sorveglianza per trovare parcheggi liberi. Sul palco dell’assemblea sono saliti però anche altrettanti “veterani”, fondatori di aziende che dal dopoguerra in poi hanno fatto la storia dell’artigianato e dell’imprenditoria siciliana, come la storica Terranova di Catania (meccanica e acciai), che mosse i primissimi passi addirittura nei lontani anni ’30.