Appello dell'eurodeputato siciliano in aula a Strasburgo: “Lo Stato italiano ha paura di processare sé stesso, il magistrato più in pericolo d'Europa ignorato da istituzioni”
Strasburgo (FR) 22 novembre 2016 - “A livello europeo occorre che le istituzioni degli Stati membri si interessino organicamente del fenomeno mafioso. In Italia il PM Nino DI Matteo, che peraltro è il più in pericolo d'Europa, subisce lo stesso isolamento che ebbe Falcone. Faccio appello ai deputati del Parlamento Europeo a visionare il documentario che riguarda l'attività del PM siciliano redatto da Al Jazeera”.
L'appello è dell'europarlamentare M5S Ignazio Corrao che le scorse ore, intervenendo nella seduta plenaria di Strasburgo, ha approfittato del minuto a disposizione per questioni di rilevanza internazionale, per portare alla ribalta delle istituzioni europee il caso del PM siciliano Nino Di Matteo.
“Nino Di Matteo – ha detto Corrao - in Italia è il pubblico ministero che indaga sulle stragi di mafia degli anni Novanta e sulle relazioni tra la stessa mafia e la politica italiana. Il suo costante impegno contro "Cosa nostra" ha prodotto un invito, da parte dello Stato italiano, a lasciare Palermo e la Sicilia. Chi, come me, è cresciuto in Sicilia negli anni delle stragi di mafia, non può non ricollegare i comportamenti istituzionali di quei terribili anni con alcuni eventi che riguardano oggi Nino Di Matteo. Lo Stato italiano sta, per l'ennesima volta, dimostrando di non avere paura più grande che processare se stesso, mentre il silenzio dei media amplifica l'ancora attuale commistione tra mafia e politica. Per questo, a nome degli italiani, inviterò tutti i deputati di questo Parlamento a vedere il documentario prodotto da Al Jazeera sul magistrato più in pericolo d'Europa. Nino Di Matteo ci prova da vent'anni a dire che il problema non è la mafia in se stessa, ma che la stessa si nutre di collusione e copertura politica. Forse – conclude l'eurodeputato siciliano - sarebbe ora che a livello europeo qualcuno si interessasse di più del fenomeno mafioso”.