Si legge su Wikipedia che Enrica Bonaccorti, all’anagrafe Enrica Maria Silvia Adele Bonaccorti (Savona, 18 novembre di un certo anno), è una conduttrice televisiva, conduttrice radiofonica, paroliera e attrice italiana. Dunque, nel suo corposo curriculum vitae, oltre alle numerose trasmissioni televisive che l’hanno resa celebre, la Bonaccorti sarebbe anche una “paroliera”. Cercando sulla Treccani, si può leggere quanto segue: “Parolière, chi scrive i versi o le parole per una canzone o per altra composizione di musica leggera; in particolare chi adatta le parole a musica già composta”. È una definizione che rende onore alla signora. Sorte ben diversa è riservata sulla stessa enciclopedia al termine parolaio: “Persona che parla molto, che ama fare discorsi verbosi, generalmente futili, privi di corrispondenza con la realtà, o destinati a non tradursi in pratica: non dar retta a quel parolaio! Come aggettivo, che abbonda di parole, per lo più inconcludenti! Come in politica, che si riduce a vane parole e dove si fanno molti discorsi ma si conclude poco!”.
“Fiumi di parole” invece è un brano musicale che si è aggiudicato il primo posto nella classifica finale della quarantasettesima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo nel 1997, ovvero ben ventuno anni fa. Allora, la nostra gentile signora paroliera, mai avrebbe pensato che ventuno anni dopo, in uno spot televisivo, si sarebbe ritrovata a recitare, non a cantare, un piccolo fiume di parole contro la categoria medica dispensando consigli su come denunciare un medico nei casi di malasanità e ricordando che si hanno ben dieci anni di tempo a disposizione per farlo. Il tema della salute degli anziani è più attuale che mai, attuale almeno quanto le violenze fisiche e gli attacchi verbali contro i medici e gli operatori sanitari: secondo alcuni dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità (Iss), tra pochi anni, esattamente nel 2025, saranno 1,2 miliardi le persone nel mondo con più di sessant’anni: nulla dice l’Iss relativamente a chi nel 2025 avrà 76 anni. Se da un lato questi numeri indicano un allungamento dell’aspettativa di vita, dall’altro determinano interrogativi relativamente ai problemi di salute degli anziani, perché all’invecchiamento della popolazione si accompagnerà un aumento delle malattie legate all’età.
Ma di quali patologie o disturbi soffrono maggiormente le persone anziane? Osteoporosi, demenza senile, Alzheimer, diabete, cardiopatie, ipertensione arteriosa, tanto per citarne solo alcune evitando di citarne altre. Cosa fare? Lo chiediamo a Luciano Cifaldi, segretario generale della Cisl Medici Lazio. “Bisogna andare dal medico – sostiene – da uno specialista che potrà prescrivere la terapia farmacologica. Tuttavia, non va dimenticato che in età avanzata, dopo una vita spesa a fare carriera magari sotto le luci della ribalta, è importante e necessario mantenere attiva anche la mente. Non smettiamo di allenare la mente. Leggiamo libri, leggiamo magari anche quelle notizie di buona sanità che purtroppo non fanno notizia, ma che restano indimenticate nella mente e nel cuore di quanti hanno ricevuto un trapianto, o hanno sconfitto una leucemia, o sono stati salvati da un medico quando sembrava che ormai non ci fosse più nulla da fare. Certo anche il medico può sbagliare. Sbagliare è umano, se sbaglia un medico e l’errore è accertato interviene la Magistratura”.
Secondo Cifaldi, “ridurre l’operato dei professionisti medici ad uno spot come quello che ho visto in queste ore, ed è l’ennesimo purtroppo, mi appare francamente una operazione misera. Non ce ne voglia la signora Enrica e non si preoccupi: nessuno ricorderà le sue parole pronunciate nello spot. Ben più importanti sono le parole scritte nel giuramento di Ippocrate, quelle per le quali, ogni giorno, migliaia di medici cercano di fare del proprio meglio per tutelare la nostra salute”.
@vanessaseffer
Dic 28