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Set 17

IL PREMIER TRA POPULISMO E INTELLETTUALISMO DIRIGISTA – Monti come la luna: ha una faccia che tiene sempre nascosta; di Enzo Coniglio

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  Il momento che stiamo vivendo merita di essere vissuto intensamente e con un profondo senso di responsabilità perchè dalle decisioni che verranno prese in questi mesi, dipenderà il futuro nostro e dei nostri figli. Viverlo da spettatori e non da protagonisti, significa rinunciare definitivamente al nostro potere politico conquistato  dai nostri padri con il sangue e condannare in ultima analisi al suicidio politico noi stessi, i nostri figli e la nostra comunità. Seguire quindi le discussioni sullo scacchiere e capire la tessitura della tela, diventa l’impegno primario di un serio analista. Ma non basta, bisogna poi passare alle proposte e all’impegno diretto per realizzarle. In altre parole, l’impegno politico sul campo, unitamente all’impegno di tradurre nei fatti le proprie idee, diventa il mestiere più importante dei prossimi mesi. Siamo grati a Siciliainformazioni.com e a Italiainformazioni.com per gli stimoli offerti in questa direzione e per lo spazio qualificato di dibattito democratico offerto. Chiarito quindi l’approccio, passiamo ora ad analizzare alcuni fatti del giorno. Quello più importante e che troviamo su tutti i media del mondo, è la decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di intervenire contro la speculazione che condiziona il differenziale dello spread tra i bond italiani e i bund tedeschi. Non si tratta certo di una partita di calcio: Germania contro Italia ma di qualche cosa di molto grave: stiamo pagando in Italia come governo e come imprese, dal 2 al 3% di interessi in più rispetto a quello che avremmo dovuto pagare se avessimo potuto considerare esclusivamente i fondamentali della nostra economia, come ben ricordato questa settimana dalla Banca d’Italia. Circostanza questa che impedisce al sistema Italia di destinare dai 40 ai 60 miliardi di Euro alle attività produttive invece di destinarle alla speculazione internazionale. E questo, caro Mario Monti, dobbiamo dirlo in maniera chiara, così come dobbiamo dire con altrettanta chiarezza, che tale differenziale rende non competitiva una grande azienda italiana che ha lo stesso valore economico di una azienda tedesca, in quanto quella tedesca può ottenere un credito ad un interesse del 2-3% in meno sul libero mercato dei capitali. Per non citare il fatto che, in queste condizioni, molti capitali del Sud Europa si trasferiscono al nord permettendo così a quei Paesi di ottenere molta liquidità a costo zero o addirittura a valore negativo mentre nel sud Europa manca la liquidità e, quando la si ottiene, si è costretti a pagare interessi proibitivi. Tutto questo distrugge oggettivamente l’idea di Europa! Il Sud povero finanzia il Nord ricco! Quel buon senso che Iddio ha dato in gran quantità a ciascuno dei suoi figli, denominati persone umane – secondo quanto ci ricorda Cartesio – vorrebbe che noi fossimo in grado di condannare e impedire tout court la speculazione e riportassimo i valori alla normalità. Purtroppo questa elementare operazione non viene effettuata ed è per questo che Mario Draghi è stato costretto ad utilizzare il suo potere di Presidente della Banca Centrale Europea e mettere in azione delle misure anti speculative che non risolvono il problema ma lo limitano. Naturalmente i colleghi tedeschi della Bundesbank – il cui obiettivo istituzionale primario è quello di non perdere il vantaggio accumulato e che non hanno certo come “missione” la solidarietà europea – si sono coerentemente opposti alle misure anti spread proposti, ma non poteva essere diversamente all’interno di quella logica. Non condividiamo ma comprendiamo. Mario Draghi, da parte sua, ha fatto benissimo a far adottare le misure anti spread all’interno delle finalità istituzionali della Banca Centrale Europea (BCE) che sono quelle di promuovere l’Euro e la stabilità monetaria europea. Si tratta di un potere non sufficientemente esteso se paragonato a quello della Federal Reserve o della Bank of England e che certamente va esteso nei prossimi mesi. E’ stata comunque una decisione coraggiosa e non scontata che ha ricevuto  giustamente il plauso dei maggiori capi di stato e di governo del mondo. Ha confermato di essere quell’autentico “superMario” di cui l’Unione europea ha bisogno. Grazie e complimenti a Mario il Dragoncello. In questo contesto, la preoccupazione espressa da Mario Monti di un sentimento anti tedesco che serpeggia in Italia, appare del tutto illogica e fuor di luogo: riportiamo lo spread al 2%; evitiamo gli effetti negativi sulle imprese italiane e sull’economia reale; chiediamo alla stampa tedesca di evitare di fomentare i sentimenti anti italiani con degli elementi del tutto pretestuosi e tutto ritornerà normale. Monti sembra preoccuparsi dell’effetto invece di ricordare e di proporre soluzioni alle cause, ben note e circostanziate. Non si tratta affatto di populismo ma di pura e semplice constatazione di fatti! Ma c’è di più e di più preoccupante che cerchiamo di esporre con altrettanza semplicità e chiarezza. Gli interventi anti spread proposti da Mario Draghi - che consistono sostanzialmente nell’acquisto potenzialmente illimitato di titoli a breve (massimo tre anni), non vengono effettuati in maniera automatica ma devono essere richiesti dai singoli Stati che ne hanno bisogno e che sono disposti a sottoscrivere un accordo con il qualesi impegnano ad adottare “rigorose misure” di politica finanziaria. Questa condizione ci appare “normale” se vuole essere un deterrente per quegli Stati che non intendessero mettersi sulla strada del risanamento e continuare a dilapidare le risorse. Ci appare invece anormale, perniciosa e inaccettabile, qualora tale ricetta riproponesse quella fallimentare e criminale del Fondo Monetario Internazionale (FMI) denominata “ricetta del rigore” che assicura a chi la adotta un totale fallimento e un suicidio collettivo, come dimostra il caso Grecia il cui PIL si è ridotto di oltre il 6% e adesso la popolazione di quel Paese non ha neppure i fondi per pagare le spese sanitarie e i farmaci di prima necessità. Ma chi sono questi sapientoni del disastro? Tale politica va contrastata perchè favorisce ulteriormente la speculazione che dice di combattere, come sa benissimo la Signora Presidente Lagarde, responsabile in prima fila. Si tratta della ricetta “lacrime e sangue” adottata nella prima fase del governo Monti. Ed è per questi timori che il governo spagnolo non vorrebbe chiedere l’intervento della BCE ed ha assolutamente ragione. Adesso bisogna continuare ad adottare tutta una lunga serie di interventi contro la speculazione finanziaria internazionale responsabile del disastro prodotto alla nostra società. Soprattutto dobbiamo ridimensionare drasticamente il ruolo della finanza in rapporto alla economia reale e soprattutto in rapporto alla persona umana che deve assolutamente riassumere il ruolo di fine e non certo di strumento. Basti pensare alle criminali azioni compiute per anni dalle società di rating, dalle banche internazionali che riciclavano denaro delle centrali terroristiche e della droga mondiale, dalle grandi banche che regolavano il Libor e l’Euribor; ai titoli tossici; a l’uso improprio dei derivati, agli effetti negativi e devastanti degli Otc, ai puri giochi speculativi delle borse, allo scandalo inverosimile dei paradisi fiscali… e potremmo continuare. Si tratta di distorsioni oggettive, gravissime, fuori di ogni controllo che hanno preso il posto di una sovranità nazionale perduta e di una sovranità europea non ancora realizzata. Mario Monti è assolutamente bravo a far fare i compiti a casa da buon professore ma è come la luna: ha una faccia che tiene sempre nascosta. E questa faccia è la finanza internazionale capace di annullare e di fagocitare i sacrifici di milioni di persone. Avremmo gradito che fosse Mario Monti e non soltanto la Merkel ad accusare i mercati di agire contro le nostre popolazioni. Che si organizzassero degli incontri durante i quali si affrontassero con grande coraggio e determinazione tali distorsioni oggettive e se ne indicassero le soluzioni. E invece, senti, senti, l’ultima proposta di Mario Monti: organizzare un seminario sul pericolo rappresentato dai populismi e dai sentimenti anti tedeschi. E no! Qui non ci siamo affatto. I populismi sono certamente un pericolo: lo sono sempre stati nella storia. al pari del pericolo anche maggiore rappresentato da un intellettualismo dirigista di chi si pone come “salvatore della patria” mentre nasconde le cause vere e profonde del disastro: una mezza luna, per intenderci. Purtroppo le persone amano i dirigisti che possono controllare le masse e temono il populismo che scatena le masse. La soluzione, come sempre è nel mezzo che è rappresentato appunto dalla partecipazione attiva e responsabile di tutte le componenti culturali, sociali, economiche, finanziarie e religiose nel processo di gestione della ”res publica”. Il popolismo nasce dalle distorsioni degli opinion leaders e dei decision makers. Il popolo intuisce che qualcosa non va perchè vive tale disagio sulla sua pelle; ne ignora talvolta le cause profonde e i meccanismi che producono il disagio ma la loro reazione è comprensibile. Spetta al coro delle voci qualificate nei vari settori, analizzare, chiarire, proporre e attuare.  E’ questa una possibilità democratica e partecipata e competente. Una seconda è affidarsi ad un “uomo della Provvidenza”. Ma questa soluzione storicamente è stata un fallimento al pari dei populismi. Se lo ricordino coloro che propongono i seminari contro il populismo e un Monti bis o un “superMarioMonti”.   Da SiciliaInformazioni del 9/9/2012
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