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Giu 10

Le differenze culturali sono utili, di Alessandro Bertirotti

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Alessandro Bertirotti

  Talvolta capita di leggere opinioni diverse sul concetto di cultura, forse perché la storia di questo termine ha subito una forte evoluzione, specialmente dagli anni Cinquanta in poi, in tutto il mondo scientifico occidentale. Non voglio certamente in questa sede soffermarmi su questo dibattito né proporre una definizione esaustiva della fenomenologia culturale, mentre vorrei fare riferimento ad uno dei suoi concetti fondamentali e che personalmente considero di grande rilevanza esistenziale, vale a dire quello diatteggiamento mentale. Esiste, secondo i parametri valutativi dell'Antropologia della mente, una netta distinzione fra il concetto di atteggiamento comportamentale, che si riferisce alla messa in pratica, alla concretizzazione, di una idea, tanto personale che condivisa, e atteggiamento mentale. Quest'ultimo, invece, si riferisce alladisposizione mentale verso l'assunzione di soluzioni rispetto ai problemi che la realtà pone alla persona. In un certo senso, dunque, entrambi gli atteggiamenti si condizionano a vicenda, con la supremazia del secondo nel caso in cui tale atteggiamento si riveli davvero importante nel contesto sociale in cui si attua. Tutto questo per dire, che esistono profondi atteggiamenti mentali diversificati all'interno della nostra Europa, rispetto, per esempio, alla situazione di crisi economica che stiamo tutti attraversando. Sono appena ritornato da Madrid, dopo quattro giorni di totale immersione nell'arte e negli spettacoli che la capitale spagnola propone ai suoi cittadini e agli stranieri in visita. Anche se si tratta solo di sensazioni, oppure di percezioni elaborate su sensazioni ancorché partecipate con più persone, durante il soggiorno madrileno si "respira un'aria diversa" rispetto a quella italiana. Io ritengo che la matrice di tutto questo sia appunto da rintracciarsi in un diverso atteggiamento mentale che caratterizza gli abitanti di Madrid, rispetto a quello che caratterizza gli abitanti, per esempio, di Roma. La sensazione di creatività, di risposta positiva alla crisi, con atteggiamenti mentali di accettazione della sfida, e la conseguente fiducia nella propria vittoria si respira come attuale nelle opere artistico-culturali che Madrid ospita in questo periodo. Tale atteggiamento rende la cultura spagnola in molti suoi aspetti anche tragica, specialmente in caso di sconfitta, spesso rappresentata come totale e definitiva. La partecipazione del pubblico, costituito in larga maggioranza di giovani, che, nonostante siano in cerca di lavoro per l'alto tasso di disoccupazione,partecipano alle manifestazioni, ci induce a credere che il grado di reattività alla crisi sia diverso rispetto al nostro. È probabile che si tratti anche di incoscienza collettiva e diffusa, ma l'atteggiamento mentale di non accettazione dello status quo europeo, pone sicuramente Madrid al centro di una rinascita culturale che si respira concretamente, permettendo ai suoi visitatori stranieri di ritornare nelle loro nazioni con una carica maggiore di quella con la quale sono partiti. Ebbene, questa differenza culturale, secondo la mia personale opinione, ancora una volta dimostra come le diverse identità nazionali e geografiche europee siano davvero la linfa vitale alla quale attingere se vogliamo uscire da questo stallo esistenziale nel quale molti paesi sono precipitati. Poter osservare neipropri vicini forme di reattività vincenti, significa comprendere che le identità differenziano le nazioni, senza separare le persone tra loro. di Alessandro Bertirotti 7/6/2013
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