Lug 16
La rotta di Marco Polo in una comunicazione corretta, di Alessandro Bertirotti
La rotta di Marco Polo, per avvicinare l’Europa e l’Asia, passa attraverso le nuove forme della comunicazione.
E’ l’indicazione emersa dal X Workshop organizzato, a Pergine Valsugana e Montagnaga di Piné (Trento), dal Centro studi Vox Populi e dal think tank Il Nodo di Gordio.
“Il lungo viaggio di Marco Polo” era appunto il tema dell’edizione di quest’anno che si è conclusa oggi in una tavola rotonda, con la partecipazione di docenti universitari, giornalisti, scrittori, economisti e operatori culturali. “Marco Polo – spiegano Daniele Lazzeri ed Ermanno Visintainer, rispettivamente chairman e Presidente dell’Associazione Culturale Il Nodo di Gordio – rappresenta una sorta di legame all’interno di un’Eurasia che, come ha ricordato ieri l’ambasciatore kazako S.E. Andrian Yelemesov, è arricchita dalle diversità che si trasformano in complementarietà.
Se dovesse, oggi, ripetere i propri viaggi, il grande mercante veneziano si troverebbe di fronte ad una situazione decisamente molto più pericolosa rispetto all’epoca, perché – come ci hanno ricordato Augusto Grandi, giornalista del Sole 24 Ore e Andrea Marcigliano, Senior Fellow del Think Tank del Nodo di Gordio – si troverebbe di fronte a situazioni socio-economiche di per sé stesse stabili e minate al tempo stesso da interventi più o meno palesi di coloro che vogliono invece creare scompiglio.
Invece, proprio Astana, capitale del grande Paese centrasiatico, è un simbolo di una reale coesistenza pacifica di etnie (ben 140), 16 religioni. Eppure, una comunicazione sbagliata o, comunque, inadeguata e insufficiente, rischia di penalizzare questa coesistenza. Perché – è stato ricordato nel Workshop – esistono interessi economici e finanziari che premono in direzione opposta e che traggono vantaggi dalle tensioni internazionali. La collaborazione, al contrario, permette di valorizzare arte, cultura, musica dei vari Paesi dell’immensa area eurasiatica, creando quel sentimento di appartenenza comune che ovviamente respinge con forza ogni strumentalizzazione basata sulla divisione tra i popoli.
I problemi non mancano, da quelli della pirateria lungo le rotte dei trasporti marittimi – come ha sottolineato il Capitano di Vascello Andrea Liorsi – alle iniziative di guerra ibrida –ricordate da Federico Prizzi – che rispondono a logiche ed interessi differenti.
Ma tutti questi Paesi che sorgono lungo le antiche strade di Marco Polo hanno l’assoluta necessità di comunicare meglio, come ha ricordato Manuela Donghi, giornalista di Class TV: all’interno, per spiegare ai rispettivi popoli ciò che si sta facendo, ed all’esterno, perché la conoscenza e la consapevolezza internazionale sono fattori determinanti per la collaborazione e la pace.
In caso contrario – ci ha ricordato Matteo Marsini, esperto di politica internazionale, è più facile cadere preda di proteste di piazza che, ingigantite dai media stranieri che rispondono ad altri interessi (sempre meno latenti…), possono creare problemi seri anche se basate su motivazioni risibili. In questo senso le iniziative del Nodo di Gordio e di Vox Populi – trasmesse in streaming su Idealtv– diventano sempre più importanti poiché mettono a confronto Paesi diversi, con esperti ai massimi livelli e con analisi che, a distanza di tempo, si rivelano precise ed anticipatrici di scenari non sempre rassicuranti.
Insomma, quello che è scaturito da questi tre giorni di lavoro intenso è il concetto di responsabilità civile e penale di tutti coloro che scrivono. In ottica antropologico-mentale, per esempio, per giustificare il ruolo evolutivo della comunicazione è necessario ricordare che ogni volta in cui leggiamo qualsiasi tipo di informazione e con qualsiasi codice, la nostra mente diventa quello che si legge. Si verifica cioè l’adesione totale, di tipo emozionale dapprima e cognitiva dopo, con il significato di quello che si sta ascoltando oppure leggendo. È in questo modo, che la comunicazione simbolica umana entra a fare parte del vissuto quotidiano di coloro che si identificano, leggendo, nei significati espressi e, come ci ha ricordato Paolo Zammatteo, architetto e critico d’arte, in tutte le altre espressioni creative che rendono ogni società umana degna di interesse e studio.
Proprio in questi significati, si crea lo scambio generale delle proprie convinzioni, desideri e bisogni – come ha ricordato Roberta Di Casimirro, registadi Rai Radio Uno – che in effetti stanno circolando in questo periodo. Tutti noi ci sentiamo più o meno partecipi del destino altrui, ma solo quando i significati degli altri diventano anche nostri, trasformandosi in un comune sentire, avremo davvero fatto qualcosa di veramente utile per il progresso dell’intera umanità.
Di Alessandro Bertirotti