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Set 14

Palermo: cartelloni pubblicitari che coprono la cultura e offendono il buon gusto della città. Di Pasquale Hamel

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  Foto Pasqua Hamel È vero, quel cartellone che offende una buona parte del quattrocentesco portale della cattedrale di Palermo è brutto, aggiungo, proprio brutto e, perfino, offende il buon gusto. Mi rendo dunque conto e comprendo l'indignazione di quanti, di fronte a questo temporaneo scempio di un bene architettonico che molti ci invidiano, si sentono. Mi sento anch'io offeso ma vado oltre per comprenderne le ragioni e non fermarmi alla mera protesta. Da anni i nostri beni culturali, nonostante le dichiarazioni roboanti sulla loro strategicità per lo sviluppo della Sicilia, non ricevono la giusta attenzione dagli apparati istituzionali. Ancora di più oggi, che stiamo vivendo una profonda crisi economica, il tema dell'intervento per la salvaguardia tutela e promozione dei beni culturali, è ai margini delle politiche pubbliche. Il risultato è il degrado sempre più evidente, la chiusura di strutture ed istituzioni di grande valore storico monumentali, l'abbandono di un patrimonio forse unico al mondo. Insensibilità evidente, incapacità di comprenderne il valore, incertezza e ambiguità, ne contraddistinguono i mancati interventi. A fronte di questa costatazione non ho trovato inadeguata risposta da parte di politici intellettuali e gente che avrebbe tutto l'interesse a che i beni venissero preservati. Esemplifico, tra coloro che protestano oggi per il pannello che copre una porzione della facciata della cattedrale, ci sono anche deputati del movimento cinque stelle. Ebbene, salvo una mia svista, non ho registrato un serio atto di protesta né una presa di posizione sul tema dell'intervento nel comparto regionale dei BB.CC. Sono fatti evidenti e incontestabili. D'altra parte fa più effetto parlare di indennità parlamentari e altre sciocchezze di questo genere che affrontare i temi seri, quelli che costruiscono futuro. Ed allora, che fare? L'ultima spiaggia, ricorrere a privato, attivare in canale virtuoso che renda possibile reperire risorse utili. Credo che sia questo che é stato fatto per salvare dal degrado il portale della cattedrale. È scandaloso ricorrere al privato, con il piccolo sacrificio che ne è derivato, parlo del bruttissimo pannello Fastweb, o non è più scandaloso lasciare deperire beni che appartengono al patrimonio dell'umanità? Aggiungo una chiosa a questo discorso. La gente che protesta ha mai varcato i confini dell'isola per scrostrarsi da certo provincialismo che é tipico delle nostre culture ? Credo proprio di no, perché altrimenti si sarebbe accorta che il Duomo di Milano è stato restaurato anche con i soldi di alcune multinazionali che hanno steso sulle sue mura pannelli ben più grandi di quelli di cui stiamo parlando. Si sarebbero accorti che per anni Notre Dame di Parigi é stata impacchettata da alcune aziende con interessi sovranazionali. Si sarebbero accorti che la cattedrale di San Patrizio, a New York, é attualmente imprigionata dalla pubblicità di altre megaziende internazionali. Ed allora, morale della favola, abbassiamo i toni , smettiamola con la stupida e inconcludente demagogia e andiamo alla sostanza.
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