«

»

Ott 05

Il disegno oscuro dei Poteri Forti, di Maurizio Bonanni

Share

modificata

Per dirla con Belzebù(Andreotti) "A pensar male.." dei Poteri forti, uno non sbaglia mai! Dunque, "Ragionie', ragionammo'", diceva un insuperabile Totò che, da tempo, è entrato a far parte dei miti culturali degli Aristodem e  dei Radicalchic. Chissà perché poi, visto che, per molti versi, assomiglia a Laqualunque, nel suo "Vota Antonio".. Che cosa vogliono da noi questi "Faceless" (entità oscure senza volto), che annegano il mondo con i loro 700.000 miliardi di dollari di derivati, e comandano a piacimento l'altalena degli spread e dei saggi di interesse sui debiti sovrani? Il cittadino-Totò si chiede, giustamente: ma, a questi qui, i Poteri Forti Faceless (PFF, per brevità..), cioè, perché piace tanto la diarchia Letta-Napolitano (LN) e il governo neo-centrista attuale, puntellato dai già miracolati berlusconissimi Alfano, Cicchitto, Giovanardi (oddio..), Formigoni (solo i daltonici non provano orrore estetico, nel vederlo addobbato in quelle sue giacchine-spot!), Lupi mannari, etc.? Domanda più che legittima, non credete?

Visto che gli M5S navigano nel buio dei loro neuroni spenti (mi dispiace, davvero, credetemi!), in assenza di un'Opposizione vera, ricercheremo la risposta in una dimostrazione per assurdo. Concetto certo sofisticato, quest'ultimo, utilizzato in logica matematica, per cui, negando una cosa (logicamente) vera si arriva all'assurdo e, quindi, è ben vero il contrario di ciò che si è tentato di negare! Partiamo quindi.. Tutti sappiamo che, per far risorgere l'Italia, occorre, in primis, giustiziare, una volta per tutte, questo Stato-badante, coprofilo e assassino, che ci dissangua di tasse e balzelli, per darci in cambio una burocrazia ipertrofica, corrotta e inefficiente, e servizi pubblici da Quarto Mondo! In secondo luogo, tutti sappiamo che, per rilanciare la produzione, occorre portare la tassazione complessiva per le imprese al 35% max, liberalizzando al massimo l'economia, attraverso l'azzeramento della iper regolamentazione burocratica (Bruxelles compresa!) e l'eliminazione dal sistema produttivo pubblico-privato dell'attuale giustizia amministrativa, che moltiplica per dieci i tempi di realizzazione delle commesse pubbliche e sperpera immense risorse finanziarie.

Del resto, “questo” Stato non si rifiuta, proditoriamente, di compensare il suo "dare/avere" con le imprese creditrici? In terzo luogo, tutti sappiamo che, per sopravvivere al darwinismo della Globalizzazione, occorre rivoluzionare il sistema della formazione superiore e universitaria, puntando tutte le residue risorse (pubbliche e private) sulla ricerca avanzata e di base, per quanto riguarda lo sviluppo di nuove tecnologie. Allora, perché, per assurdo, i PFF continuano a dare spazio e preferenza a Governi, come l'attuale Letta-Alfano, immobilisti e conservatori, figli e incarnazione del partito delle tasse e dello statalismo imperante? Le pentole di Belzebù sono senza coperchio e, quindi, guardiamo un po' dentro anche questa, che miscela l'immobilismo anti liberale e le politiche neo-centriste della vecchia Dc, in totale contraddizione con l'internazionalizzazione dei mercati produttivi e di quelli finanziari.

La domanda è: "Perché si punta a incrementare il debito pubblico, facendo pagare allo Stato italiano (cioè, a Noi!) saggi d’interesse sempre più alti?". È solo colpa della Trimurti corporativo-sindacale, di Camusso-Bonanni-Angeletti? O di qualche decina di migliaia di alti burocrati, che si tengono ben stretto il bottino della spesa pubblica, per mantenere in piedi i loro feudi di qualche milione di anime? La risposta è "No", ovviamente. I PFF puntano a chiamare "Banco" (e vinceranno, statene certi!!), prosciugando progressivamente i risparmi delle famiglie italiane, che valgono almeno due volte l'intero ammontare del debito pubblico attuale! Ragionateci un po' su: quanto vale, oggi, l'onere sul debito, e quanto vale il sovrapprezzo pagato, da più di dieci anni a questa parte, da famiglie e consumatori, per fare fronte alla svalutazione della lira, pari al 50% del valore che aveva prima del fatidico cambio con l'euro del 1^ gennaio 2002?

Chiedetevi: il raddoppio letterale dei prezzi al consumo, soltanto per i beni alimentari indispensabili (farina, frutta e verdura, etc.), quanto è costato al consumatore italiano, in questo ultimo decennio? Provatevi a far di conto, depurando il tutto da un tasso d’inflazione medio annuo del 3-4% max. E con che cosa è stato pagato tutto questo, se non attingendo e prosciugando, progressivamente, il risparmio delle famiglie (dato che quello delle imprese è, ormai, praticamente nullo)?  Certo, nel barile -grazie a Dio!- rimane ancora non poca ricchezza nazionale alla quale attingere. Del resto, (ri)faccio notare, il raddoppio del valore degli immobili, prezzati in euro, rispetto a quello corrispondente in lire, del 2001, e l'erogazione (praticamente illimitata!) di mutui in euro -che valevano, in termini reali, il "doppio" di quelli immediatamente prima concessi in lire!- non ha rappresentato, forse, un gigantesco prelievo forzoso e occulto sui risparmi delle famiglie?

Lo so, lo so.. Lì si è annidato un "Pactum sceleris" (mai esplicitato, ma vero e reale nei fatti), tra piccoli proprietari e PFF. Da un lato, infatti, i Poteri Forti speravano -molto prima che deflagrasse la bomba atomica dei mutui subprime americani e crollasse, di conseguenza, la Borsa di Wall Street, nel 2008- di rilanciare la crescita economica nostrana, in modo del tutto artificiale, attraverso una gigantesca inflazione mascherata, sottesa dall'espansione di un'enorme bolla immobiliare tutta italiana! Il punto di partenza pattizio, aveva come assunto il fatto che l'80% degli italiani risultasse proprietaria di immobili e che, quindi, lasciando per strada quel 20% di veri poveri, si trattava di far recuperare l'avvenuta svalutazione del 50% della lira, con pari rivalutazione degli immobili posseduti, in modo che -in caso di necessità- le famiglie italiane avessero un sufficiente capitale in euro, per risollevarsi, attraverso le dinamiche di un mercato immobiliare che si voleva sempre in espansione. Si è visto che cosa ha prodotto, in America, una simile teoria! Il contribuente Usa (al pari di noi italiani e europei, per merito di Draghi e della Bce), ha dovuto tirare fuori dalle sue tasche, già vuote, alcune migliaia di miliardi di dollari, per tenere in piedi il sistema delle banche, che avevano generato e favorito la crescita della disastrosa Bolla di Wall Street!

Però, come dicevamo, il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi: per comprare casa ai propri figli, molti dei piccoli proprietari italiani si sono nuovamente indebitati (in euro!), pagando gli immobili al doppio del valore che avevano in lire, prima del 2001. Così facendo, allora, non si sono resi conto che, nell'ipotesi di una fase lunga di recessione (come quella attuale), avrebbero sia incontrato enormi difficoltà, per il pagamento dei ratei di mutui particolarmente onerosi, sia assistito, per di più, alla caduta verticale del valore degli immobili stessi, in violazione di quel patto non scritto tra loro e i PFF. Come si potrebbe uscire da tutto questo? Introducendo la nozione di "Capitalismo di solidarietà", che vada molto oltre le secche del marxismo e della speculazione finanziaria. Ma questo, è tutto un altro discorso..

Di Maurizio Bonanni

Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Puoi usare i seguenti tag ed attributi HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito fa uso di cookie tecnici e di terze parti per il suo funzionamento. Per ulteriori informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli, leggere la Informativa estesa cookie. Proseguendo la navigazione, ricaricando questa pagina o cliccando sul link Accetta cookie si accetta quanto specificato nella Informativa estesa cookie. Informativa estesa cookie | Accetta cookie