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Dic 18

Cooking with Nonna: non solo cibo, protagonista è la famiglia italiana, di Umberto Mucci

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Rossella RagoQuando si pensa ai modelli di giovani italoamericani nel mondo dello show business, si finisce purtroppo per ammettere che i più famosi sono i vergognosi ragazzetti di Jersey Shore. Le ragazze, in particolare, ne escono molto male e questo accade anche se dalle giovani italoamericane si passa alle donne adulte e agli sciocchi personaggi di certi reality show. Invece la comunità italoamericana è piena di giovani e di donne che sono un ottimo esempio di persone in gamba e di successo. Una di loro, una giovane, brava e bella ragazza, è la protagonista dello show "Cooking with nonna", ed è l'ospite della nostra intervista di oggi: Rossella Rago.   Rossella, prima di tutto: che cosa è "Cooking with Nonna", e come è nata questa gran bella idea? "Cooking with Nonna" è nato nel seminterrato di mia nonna, a Brooklyn. Stavo studiando presso la St. John's University, per diventare un'insegnante di italiano. Ho una formazione molto teatrale, mia madre è una scrittrice e un'attrice: io stessa ho recitato quando ero piccola, e nella mia famiglia qualcuno immaginava che io potessi andare a scuola di recitazione. Così un giorno, dopo cena, mio padre mi chiese "cosa vuoi fare della tua vita?" E io gli ho risposto: "dovrei avere un programma di cucina". A quel tempo vivevo con mia nonna e penso che per tutta la mia vita ho sempre imparato da lei su come si cucina ... io lo dissi per scherzo, ma mio padre Vito disse "ok, facciamo uno show, chiamiamolo "Cooking with Nonna". Ci scherzammo su, ma poi una settimana dopo lui acquistò il dominio web www.cookingwithnonna.com, e poi costruì un set con i fornelli dove cucinare, e così abbiamo iniziato a girare le puntate dello show. Abbiamo iniziato nel giugno 2009 e siamo stati molto fortunati, perché un anno dopo abbiamo partecipato e vinto lo spettacolo del canale tv Food Network chiamato "24 Hour Restaurant Battle", che ci ha portato molta visibilità. Lo show consisteva nell'aprire un ristorante in 24 ore, e abbiamo vinto in competizione contro un'altra squadra. La mia squadra era formata da me, mia madre Angela e mia nonna Romana e, poiché la mia famiglia è di origine pugliese, abbiamo deciso di aprire una Masseria Pugliese in 24 ore. Eravamo in uno studio, diviso in due grandi spazi, e ogni squadra ha avuto un budget; abbiamo dovuto creare un concept, il design del ristorante, occuparci degli acquisti, assumere il personale, cucinare il cibo e servire pasti per 100 clienti. Da allora abbiamo avuto un gran successo dal punto di vista dei social media: abbiamo più di 65.000 fan su facebook e siamo molto soddisfatti. Così ora mio padre è il mio manager, io lo chiamo daddager! Ci sembra di capire che il tuo progetto non riguardi solo la cucina, ma anche l'importanza delle generazioni più anziane per i più giovani: e in questo, le famiglie italiane sono le migliori, tra i tanti diversi tipi di famiglie presenti negli Stati Uniti di oggi. E' corretto? E' così. In realtà, lo show per me non è solo a proposito di cibo, ma forse riguarda soprattutto le donne e quanto straordinarie siano queste nonne, con tutto quello che hanno dovuto passare nel corso delle loro vite: spesso sono vedove, emigrate in un paese che non era il loro, dove non conoscevano la lingua parlata. Purtroppo la cultura tradizionale italiana è molto patriarcale, non si presta sufficiente attenzione alle donne che si prendono cura di tutti e cucinano ogni giorno e che sono i capisaldi di queste famiglie, qualcuno su cui si può sempre contare per un buon consiglio ... la mia famiglia dice tutto il tempo: "che cosa faremmo senza la nonna ...". Loro tengono tutti uniti insieme, sono per me chef professioniste - mia nonna cucina ogni giorno da 68 anni - e la loro perseveranza è incredibile e di grande ispirazione: si dedicano sempre a mantenere le tradizioni familiari, qualsiasi esse siano. Qui in America si dice spesso che le persone venute da un altro paese non si volevano assimilare: ma invece le nostre nonne hanno fatto un lavoro notevole per assimilarsi, imparare una nuova lingua, alcune di loro hanno creato piccole imprese di successo ... e tuttavia, hanno anche mantenuto la loro cultura e le loro tradizioni. Questo è quello che mi piace di molti italoamericani. Io mi sono sempre sentita troppo italiana per essere una americana e troppo americana per essere italiana: e io sono nata qui negli Stati Uniti, mentre sia mia nonna che i miei genitori sono nati in Italia e poi sono venuti negli Stati Uniti negli anni sessanta. Penso che le nonne siano importanti anche in altre culture che vivono qui negli Stati Uniti: nella cultura ebraica, per esempio. Ma penso che una figura come la nonna italiana è qualcosa che non ha paragone, negli Stati Uniti, al di fuori della comunità italoamericana: anche altre mie amiche, italoamericane di prima generazione come me, la pensano così su questo. Durante lo show cucini anche con altre nonne, giusto? Cucino spesso con mia nonna ma sì, cucino anche con altre nonne provenienti da diverse regioni italiane, lavorando con ognuna sulle ricette della loro regione con prodotti tipici locali. Lo spettacolo va in streaming sul nostro sito www.cookingwithnonna.com e abbiamo un canale youtube dove tutti possono rivedere le puntate. C'è un aneddoto, qualcosa di divertente che è accaduto durante la registrazione del tuo show e che ti piace condividere con i nostri lettori? Oh, succede sempre qualcosa ... Potrei fare un film stile Fellini con tutti gli aneddoti: non so mai cosa accadrà. Una nonna è arrivata con una limousine, ed era così nervosa che ha avuto bisogno di bere un limoncello per calmarsi; a volte per metterle a loro agio bisogna farle bere qualcosa di alcolico, e talvolta non iniziano a parlare perché sembrano impaurite. A me piacciono tutte le nonne con cui cucino, e le loro reazioni iniziali sono perfettamente comprensibili: non sono abituate a trovarsi davanti a una telecamera. Molte di loro dormono a casa mia, perché è lì che registriamo lo spettacolo, in due giorni. Un aneddoto del quale mi ricordo ora è quando ho avuto una nonna che era una giocatrice d'azzardo ad Atlantic City. E' arrivata per fare lo show venendo direttamente da lì, e durante lo show mi ha detto "Ho appena vinto 26.000 dollari, ma non dirlo a nessuno o ci devo pagare le tasse". La mattina dopo, appena fuori dal letto indossava questa camicia da notte con su scritto "NO SEX". E' stato molto divertente! Come descriveresti il rapporto tra i giovani italoamericani e la cucina italiana? Sono interessati ai piatti italiani, o la tradizione della buona e sana cucina italiana è qualcosa che non è così importante per loro? Beh, prima di tutto bisogna distinguere la cucina italiana da quella italoamericana: ci sono cose che decisamente non condivido. Esistono luoghi dove non sanno cucinare italiano solo perché non hanno mai visto gli ingredienti giusti: è successo a me a Indianapolis con la orecchiette con le cime di rapa ... molte delle persone presenti non avevano proprio idea di cosa fossero, le cime rapa. In genere, quando non riconoscono il cibo italiano, il problema nasce dalla loro educazione alimentare: e a volte le persone tendono a pensare che la cucina italoamericana (pollo alla parmigiana, spaghetti con polpette) in realtà sia la cucina italiana. Ma sappiamo che non è vero e questo è quello che stiamo cercando di fare con "Cooking with Nonna": mostrare l'autentica cucina italiana, proprio come fanno a Eataly. Così, penso proprio che una volta che i giovani italoamericani assaggiano il cibo e la cucina italiana, non solo la riconoscono, ma naturalmente la apprezzano molto. Qual è il ruolo delle giovani donne italoamericane negli Stati Uniti del XXI secolo? Penso che il nostro ruolo sia assolutamente diverso da quello che le nostre madri e nonne avevano quando sono venute qui. Nella mia famiglia, e ho un sacco di amiche nella stessa situazione, io sono la prima donna ad andare al college, grazie alle possibilità offerte dai miei genitori. Oggi le giovani donne italoamericane hanno diverse opportunità, molte scelte da fare: saremo ancora e sempre mogli e madri, e ci prenderemo sempre cura delle nostre famiglie e le nostre case, ma possiamo fare anche molto di più. Sarò sempre una donna italiana, in primo luogo: la famiglia, i valori, la casa non saranno mai dimenticati. Ma sono anche una professionista che ha studiato, pronta ad approfittare delle opportunità che mi sono state offerte: ed è lo stesso per molte mie amiche italoamericane della mia età, con gli stessi valori e lo stesso background culturale ma anche con la stessa determinazione a raggiungere il successo. E partecipare ad arricchire la meravigliosa cultura italiana, avere la possibilità di essere parte del nostro patrimonio e di ciò che esso rappresenta per noi, è qualcosa che ci aiuta a farlo: perché non importa che veniamo da diverse regioni, che ci sia un divario sociale, che abbiamo una diversa educazione o viviamo in luoghi diversi degli Stati Uniti, siamo tutti italiani e questo non avrà mai fine. Non ho mai visto una cosa del genere con altre culture qui in America. L'America ha appena vissuto il giorno più importante dell'anno per quanto riguarda cucinare e mangiare in famiglia: il Thanksgiving. C'è un modo di cucinare italiano per questa festa, o è impossibile confondere le due tradizioni? Sono cresciuta guardando tutti gli spot che parlavano di tacchino, patate dolci, purè di patate ... pensavo sempre "Oh mio Dio, a casa mia è così diverso" ... perché avevamo e cucinavamo tutte queste cose, ma prima di loro mangiavamo sempre pasta, lasagne, cibo tipico italiano ... e così, quando era l'ora del tacchino, eravamo sazi e non avevamo più fame! Possiamo dire che li tenevamo come decorazione ... questa era il nostro Thanksgiving, ed è così ancora oggi. Conosco famiglie italiane che celebrano nel modo americano, ma solo una o due: tutti gli altri fanno come noi, in fondo per noi e per loro è solo una grande mangiata italiana. In conclusione, qual è il tuo piatto italiano preferito? E ce n'è uno che hai personalizzato? Il mio piatto italiano preferito sono le melanzane alla parmigiana. Uno che io ho personalizzato è la ricetta di un dolce. A Natale noi facciamo sempre le cartellate pugliesi: la tradizione dice che si tratta di una pasta sfoglia a forma di una rosa, fritta e poi immersa nel vin cotto. Partendo dalle cartellate tradizionali, io ho fatto le "cartellate di primavera": sono quadrati di pasta frolla, fritti e serviti come un panino con gelato all'olio di oliva in mezzo, e un filo di vin cotto sulla parte superiore. Di Umberto Mucci da We the Italians
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