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Dic 20

Un lettore scrive tramite FB dopo aver letto l’articolo di Maurizio Bonanni sui “forconi”

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Ho letto con piacere l’articolo di Maurizio Bonanni, su questo strano e disomogeneo movimento che batte bandiera "forconi”. La mia preoccupazione, però, è un'altra è ben più grande, e ruota attorno a un fenomeno che, ultimamente, è di gran moda: la DISINFORMAZIONE. Vedere milioni di persone che si lasciano persuadere da idee rivoluzionarie, pronte a distruggere le istituzioni, che, nel bene o nel male, sono i cardini su cui si regge uno Stato sovrano, pronte a seguire i diktat di personaggi oscuri e movimenti ambigui, pronte a sacrificarsi come "manovalanza sporca" per un deus ex machina imperscrutabile, pronte a distruggere tutto per realizzare non si sa bene quale principio anarco-insurrezionalista, è qualcosa che mi lascia esterrefatto, senza parole e profondamente turbato.

 

Disinformazione, antipolitica e demagogia sono un cocktail esplosivo che infiamma una situazione precaria e instabile: non voglio nascondermi dietro un dito: riconosco le difficoltà che tutti i giorni siamo costretti a combattere, dalla disoccupazione ai pessimi servizi pubblici, dal fisco ai consumi, dalle aziende che chiudono alle tasse, da una ripresa lontana ad un'Europa soffocante. ma tutta questa violenza, tutto questo odio, tutto questo rancore fomentato dai media rischia di portare il Paese a una deriva così estremista in cui l'unica legge che prevarrà sarà quella della giungla: il più forte, il più violento o il più brutale detterà le proprie condizioni al resto della popolazione.

 

D'altronde le grandi rivoluzioni del passato quali risultati hanno raggiunto? La rivoluzione francese è finita con la salita al potere di Napoleone; la rivoluzione russa ha permesso l'ascesa della dittatura del soviet centrale; in Cina la protesta maoista ha portato alla repubblica popolare cinese. La violenza del linguaggio di Grillo è preoccupante e censurabile: non è di per sé pericolosa perché espressione di un individuo assetato di gloria, ma è dannosa e inquietante perché è seguita da milioni di cittadini pronti a tutto, anche alla caccia "alle streghe"!

 

Ecco allora che arrivo alla conclusione: prima della giusta e sana dialettica e contrapposizione che dovrebbe animare la vita dei partiti politici, grazie alla quale si esprimo progetti, idee per il futuro e visioni strategiche che si confrontano, si scontrano o cercano di prevalere gli uni sugli altri, suggerirei ai nostri "non amati" politici di cercare di prendere in mano le redini della situazione, ridando un'immagine dignitosa alla Politica. Da amante della politica sono convinto che questa, in giorni di sommossa sociale, sia la prima necessità: si dovrebbe far capire alla gente che essa crea quello spazio necessario per il confronto e per il bilanciamento degli interessi, che permette a tutti di esprimersi senza subire prevaricazioni o violenze, dove le ragioni delle minoranze vengono ascoltate e prese in considerazione, dove ognuno di noi è in grado di apportare il proprio contributo e la propria esperienza.

 

Purtroppo, noto che, in questi giorni turbolenti, tutto questo non viene messo in luce dai nostri politici, NESSUNO cerca di intervenire pubblicamente a difesa della POLITICA, a prescindere dalle proprie idee. Se vengono meno le istituzioni preposte e impegnate nella sua difesa, non ci sarà più il confronto, non ci sarà più la possibilità di proporre idee, non ci sarà più un FUTURO, ma vivremo in un eterno presente in cui prevarranno piccoli dittatori dispotici e populisti (vedi la richiesta di Grillo di volere il 51% delle preferenze!), dove l'assenza d’ istituzioni in cui FARE politica porterà al prevalere di linee confuse e fumose, dove la filosofia del NIMBY (no nel mio cortile) porterà al nichilismo e al relativismo inconcludente.

 

Per ora, secondo me, è essenziale far prevalere e mostrare ai cittadini il significato più sincero e genuino della POLITICA, attualmente oscurato da errori, omissioni,comportamenti illeciti, commistioni con ambienti malavitosi o prevaricazioni di vario genere. Se non si difenderà tutti insieme il senso e il diritto di esistere della politica, a prescindere dal colore di appartenenza; se non si uniranno tutti coloro che la amano e combattono affinché diventi più giusta e onesta; se verremo sconfitti e messi in minoranza dall'antipolitica e dalla demagogia spicciola, allora perderemo anche il diritto di confrontarci, argomentare, sostenere o combattere per idee differenti che hanno pari dignità e diritto di essere espresse. In una parola sola: sarà DITTATURA della popolazione ignorante e arrogante.

D. Zampieri

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