Investire Oggi, in un articolo a firma Patrizia Del Pidio del 27 Giugno 2013, riprende e diffonde un comunicato stampa dell’Associazione Federcontribuenti, inerente una corposa elencazione di altisonanti soggetti che non avrebbero versato nelle casse dello Stato, in quanto dovuto, ben 545 miliardi di Euro. In aggiunta si rimarca pure che l’aspetto paradossale sembrerebbe essere la certa intimazione del Segreto di Stato, perché ovviamente lista comprendente nomi di gran riguardo.
“ Ricordo – circostanzia il Presidente dell’Associazione dott. Paccagnella – di come, durante la seduta n.322 del 7.6.2010, si interrogava il Governo su Equitalia in merito all’esistenza di una circolare nella quale era riportato un dettagliato elenco di persone, imprese e partiti a cui non bisognava inoltrare procedure esecutive e comunque si davano disposizioni di non riscuotere il dovuto all’erario. Che fine ha fatto questa indagine?” Già, che fine ha fatto, chiede a sua volta il frastornato cittadino comune alla medesima Associazione, dichiaratasi impegnata fino in fondo in questa faccenda, ma che alla resa dei conti e a distanza di 3 anni e mezzo, dall’insorgere dell’eventuale truffa in danno del contribuente, nulla sembra avere appreso di nuovo e nulla dichiara di sapere?
545 miliardi di € rappresentano un quarto dell’intero debito pubblico o se si preferisce 20 finanziarie piuttosto corpose. Potrebbero servire a sollevare gli abitanti dal pagamento delle relative tasse per un certo numero di anni. Potrebbero significare tanto altro, mentre invece il Segreto di Stato, così come applicato, appare insensata e strumentale alchimia in mano al potente di turno perché nega ogni accesso alla conoscenza, impedisce ogni effetto pratico di beneficio immediato e diretto in capo alle classi meno agiate, incrementa il discrimine ed il furore delle masse per le ristrettezze ad esse imposte, mentre, di contro, favorisce in maniera spudorata chi si pone in antitesi alle ragioni di quella parte di popolo che protesta apertamente l’ingiustizia patita, l’ineguaglianza, l’inefficienza programmata ad arte e l’asservimento della Nazione all’euro-zona, attraverso trattati che appaiono solo unilaterali.
La disponibilità della citata cifra evasa in aggiunta, ad esempio, e non va dimenticato, alla multa, non onorata, comminata ai 10 Concessionari del gioco d’azzardo “lecito”, pari ad iniziali 98 miliardi, poi ridotti a 70 e le 3.500 società dello Stato, improduttive (fonte Confindustria), che costano ai contribuenti ben 11-12 miliardi, avrebbe potuto, nell’insieme attenuare, alla grande, i problemi derivati dalla chiusura di 360.000 aziende, dalle 40.000 case pignorate, dai probabili 10.000.000 di disoccupati, magari si potevano pure contare meno suicidi e si poteva inoltre offrire una maggiore e più attenta assistenza e cura alle persone colpite da gravi patologie.
Al momento sembra che solo alla popolazione attiva, quella non etichettata, spetti il compito di presentare il conto, pretendendo trasparenza nella gestione della cosa pubblica e pulizia. Fare affidamento solo su singole Associazioni di categoria, per quanto virtuose, è dimostrato, non giova allo scopo. Occorre invece ricorrere alla manifestazione incisiva di una massa di individui, che sulla base di obiettivi convincimenti, derivati tutti dalla constatazione che i sacrifici imposti sono del tutto odiosamente e vigliaccamente sperequati, tanto da rasentare l’alto tradimento, allor quando si volge lo sguardo ai Trattati Economici e Monetari o alle massicce assunzioni di personale super qualificato per la Presidenza del Consiglio o al raddoppio dei Prefetti o ai vari saggi ecc.
L’Istituto britannico CEBR (Center for Economies and Business Research) a far data dal 04.08.2011 stimava per l’Italia che “ se anche i costi di finanziamento dovessero scendere e diventare accettabili (4% per BTP decennale) ugualmente il debito italiano si attesterà nel 2018, a causa dell’apaticità dell’economia, al 123% del PIL. Il CEBR conclude perciò che considerando la situazione da un punto di vista realistico l’Italia è destinata al default”.
Oggi fine Dicembre 2013 il BTP decennale è quotato 4,2% e la situazione generale in peggioramento: l’Italia, la nostra Italia tra qualche anno si allontanerà dall’ottavo posto in cui si trova attualmente tra le economie mondiali, per raggiungere il quindicesimo posto. Fonte CEBR pubblicazione repubblica.it 26.12.2013
L’imperativo di ogni persona sarebbe dunque quello di pensare al domani dei più giovani, senza indugio: la fiducia riposta in questa o in quella fazione andrebbe completamente rimossa.