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Apr 17

Onora il padre e la madre, di Maurizio Bonanni

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“L’embrione è mio e me lo gestisco io!”. Incredibile, ma vero: la Corte Costituzionale, giudicando sul rispetto della parità dei diritti, ha introdotto la fecondazione “eterologa” (i gamedi, cioè, del donatore sono “esterni” alla coppia procreante) e, guarda caso, come un meccanismo a orologeria  (architettato Oltre Tevere dai filo-andreottiani, come suggerisce, sottotraccia, una folta schiera di malelingue?), viene fuori il caso dello scambio delle provette, che va a calarsi in un vuoto legislativo pneumatico. Ovvero: a questo punto, di chi saranno i gemellini, che la coraggiosa mamma ha deciso di partorire (lui e lei, non dimentichiamolo, fanno di professione gli psicologi, il che aiuta davvero molto, intellettualmente parlando, sulla consapevolezza delle scelte relative)? Suoi e del marito, o di.. “quell’altra” coppia, che, pur avendo tentato lo stesso giorno un’identica operazione di inseminazione, ha visto fallire il suo tentativo di procreazione assistita? Giuridicamente, è tutto un contorcersi di avvocati di parte, che si sono (ovviamente) gettati a capofitto, su di un caso destinato ad avere enorme rilevanza, anche sui principali media internazionali, stampa e tv, in particolare.

Si va, quindi, dall’ipotesi di “disconoscimento” da parte della madre (ma a chi vengono in mente certe pensate? Qui non si tratta di “utero in affitto”!), alla rinuncia alla paternità da parte del marito, ovvero, all’opposto, alla richiesta al giudice del padre biologico di disconoscere la paternità “dell’altro”, quello abusivo, genitore “per caso” e a sua.. insaputa (stavolta la massima scaiolana ha piena legittimità di esercizio!). Oppure, qualcuno azzarda (prendendo le mosse da alcuni film famosi, che raccontano storie emozionanti di figli scambiati, come quelli tra due coppie mediorientali, palestinese la prima, e israeliana la seconda..) che, alla fine, si tratterà soltanto di garantire, previo accordo tacito o esplicito, la doppia genitorialità per entrambi i fratellini (essendo impensabile che si faccia un salomonico “fifty-fifty” tra le due coppie), che avranno ben 4 nonni “naturali” e tanti, ma tanti parenti in più a occuparsi della loro crescita. Non male davvero, considerato che le donne che lavorano hanno seri problemi di accudimento della prole! Bene: per cortesia, qualcuno nelle sfere alte e medio basse della politica e del Parlamento (ma che vi paghiamo lautamente a fare, mi viene da pensare?) vuole risolversi, in tutta fretta, a porre una solida toppa a questa lacuna che, ancora una volta, i giudici togati hanno aperto nell’ordinamento legislativo italiano?

Lo so, lo so.. Renzi deve far quadrare i conti e, di certo, non ha nessunissima voglia di aprire una partita e un braccio di ferro tutto in salita con le gerarchie cattoliche, che spera (sostenuto da Papa Francesco, con la sua notissima omelia sui “corrotti”, che non verranno perdonati, al contrario di tutti gli altri peccatori!) di avere S. Pietro dalla sua, per risistemare un po’ le sorti di questo sgangheratissimo Paese. Ma, caro Matteo, governare non è tutto rose e fiori e proclami su cronoprogrammi che, comunque, non riuscirai mai a rispettare (chiamami pure Gufo Alberto, come il Lupo famoso. Ricordi?). No, governare significa cingersi la corona fatta di moltissime spine, e la riforma della Legge 40 (come i matrimoni omosessuali) è una di queste. Rischi di perderti per strada gli alfaniani? Pazienza. Le grandi scelte morali ed etiche sono ad appannaggio del solo popolo italiano. Fai la riforma, ancora prima di mettere ai voti la legge elettorale e, poi, se vorranno, Alfano e i suoi guardiani della verginità violata raccoglieranno quel mezzo milione di firme necessarie, per indire il referendum abrogativo.

E li voglio proprio vedere, stavolta! E sì, perché il successore del Cardinal Ruini non potrà più invitare il caro popolo bue ad andare al mare (non vi ricorda qualcuno?), facendo mancare l’indispensabile quorum! Perché, in questo caso, le parti sarebbero esattamente rovesciate! Poi, e qui davvero voglio scazzottare i moralisti benpensanti, mi spiegate come mai, nel caso dei poveri gemellini contesi ancor prima di nascere, sia venuto a mancare del tutto il buon senso e la carità cristiana, dando fiato alle trombe della mediatizzazione dell’errore commesso dalla struttura sanitaria pubblica incriminata? Perché, cioè, come avrei fatto io, in questo vuoto legislativo, non è stata convocata “soltanto” la coppia di psicologi, dicendo loro come stavano le cose e, poi, una volta che la coppia avesse accettato di essere padre e madre di quelle due creature, avesse lasciato la verità blindata negli archivi, almeno fino alla nuova definizione giuridica del tutto?

Perché, se non ve ne siete accorti, mie cari moralisti da strapazzo, chi ci rimetterà in tutto questo, ancor prima di emettere il primo vagito, saranno proprio due bambini che i genitori biologici avrebbero allevato con grandissimo amore, senza tradire il segreto, almeno fino alla loro maggiore età. Così, avrete il bel risultato di incasinare la vita a loro e a quanti si sentiranno parte lesa, moralmente e materialmente, di questo errore (casuale?) umano: Errore che attende tutti noi sempre dietro l’angolo, sia che si tratti di pura fatalità, follia o scelta consapevole.. Volendo, fatemi sapere un po’ come la pensate!

Di Maurizio Bonanni

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