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Gen 15

L’EREDITÀ DI NAPOLITANO, di Maurizio Bonanni

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modificata   "Re Giorgio" ha.. abdicato! Ma, come si vuole nello spirito repubblicano non dinastico (ma sarà proprio così?), ha evitato di fare il nome del suo successore. Conoscendolo, sarà Lui uno, se non il principale, dei.. grandi suggeritori, a proposito dell'imminente elezione del nuovo Capo dello Stato. Giudicando l'eredità che lascia il più noto dei miglioristi del fu (mai rimpianto) Pci, vorrei dire alcune cose. La prima, in assoluto, riguarda la forbice esistente tra il ruolo costituzionale (quindi, "formale") del Presidente, e il suo immenso potere di fatto, avvalorato dalle prassi, in un clima di crisi e profonda delegittimazione della politica e dei Partiti, a partire dal 1992. È da lì, che i vari Presidenti sono divenuti dei veri e propri facitori di Governi, i quali, in realtà, non esprimevano la volontà dell'elettorato, ma erano frutto delle alchimie interne alla politica e ai gruppi parlamentari, in ossequio alla dinamica della frammentazione/ ricomposizione delle forze politiche, legittimate, in origine, dal suffragio universale. Una scomposizione/ricombinazione eclatante, in tal senso, è stata quella del Ncd di Alfano, che ha consentito di insediare ben due Governi presidenziali di seguito (quello di Enrico Letta e l'attuale), senza scomodare l'elettorato italiano che, giustamente, aveva ben altro da fare. Solo i molto ingenui potrebbero pensare che la sua.. levatrice non avesse la propria residenza al Quirinale. L'operazione Monti, poi, fu ancora più feroce, rispetto alla sensazione di prevaricazione istituzionale. Come dimostrano le cronache, il famoso bocconiano era stato attivato ben prima che il corriere internazionale consegnasse la famosa lettera "riservata" di Draghi-Trichet al Governo Berlusconi. Per di più, la sua discesa in campo fu, contestualmente, accompagnata dallo psicodramma nazionale della vertiginosa risalita dello spread, di cui, per la verità, prima di allora nessuno aveva sentito parlare, essendo questione da esperti. Chi, come, perché suscitò quell'aria da tregenda? Come mai il Capo dello Stato non ritenne (si noti bene: la Corte Costituzionale non si era ancora pronunciata sulla incostituzionalità del Porcellum!) di sciogliere il Parlamento, chiedendo agli Italiani un loro parere? Aveva, forse, il fondato timore che avrebbero dilagato le forze anti-euro e anti-europee? E anche se fosse stato così? Chiediamoci: non furono, forse, proprio le manovre finanziarie del Governo Monti e la riforma Fornero a provocare il successo strepitoso dell'M5S alle lezioni del 2013? E, perché, pur avendone i poteri necessari, sull'onda emotiva della crisi, Monti non affrontò il problema (a Costituzione invariata?) dell'immediata riforma della burocrazia e del taglio drastico della spesa pubblica, riducendo a poche unità le decine di migliaia di centri di spesa e cancellando, tout-court, con un semplice tratto di penna, migliaia di enti inutili (come le partecipate municipali), spedendo a casa centinaia di migliaia di mantenuti della politica? Come mai, l'attuale, Signor Presidente emerito, non favorì e promosse tutto questo, visto che il Signor Monti era una.. creatura sua? E perché ribattezzò lo stesso Monti senatore a vita, immediatamente prima di incaricarlo come Presidente del Consiglio, a seguito delle dimissioni forzate di Berlusconi? Forse, perché i Poteri Forti lo avevano programmato come suo successore nella carica? Come mai si festeggiò alla caduta di Berlusconi, facendo credere che il suo ventennio (quale? La sinistra laica ed ex comunista ha governato e sottoscritto tutti i Patti capestro europei, da Maastricht, all'Euro, dal 1992 al 2001!) era definitivamente tramontato, quando senza il suo voto determinante Monti non avrebbe mai potuto avere la fiducia? Scelta Civica, nata per volontà delle oligarchie predilette dal catto-comunismo imperante, non era, forse, un prodotto del laboratorio quirinalizio, per promuovere l'ennesimo colpo grosso (riuscito a Berlusconi nel 1994, a seguito dell'annientamento giudiziario di Dc e Psi), di sostituire il Partito di Berlusconi con quello di Monti, in modo da realizzare il mandato dell'eurocrazia di Bruxelles e di Francoforte? Il Maestro Venerabile, Gioele Magaldi, nella contro copertina del suo monumentale volume "Massoni", mette la foto di Napolitano, assieme a quelle di Draghi e di parecchi altri Capi di Stato e di Governo mondiali (presenti e passati), come appartenente a una Ur-Lodge internazionale, di quelle che, cioè, a dire dell'autore, decidono i destini del mondo. Potremmo sapere se questa cosa sia vera o falsa? Perché Magaldi non è stato citato per diffamazione? Nel quasi decennio di regno di Napolitano, venne votato alla chetichella (sic!) il Fiscal Compact. Ovvero, il Trattato europeo che, di qui a poco, ci costringerà a fare manovre finanziarie da almeno cinquanta miliardi l'anno, per ottemperare alla sua prescrizione di riduzione progressiva del debito pubblico italiano. La relativa ratifica (con l'introduzione in Costituzione dell'obbligo del pareggio di bilancio) venne votata da ben 2/3 dei parlamentari aventi diritto, per non sottoporla a referendum confermativo, senza nessuna preventiva sensibilizzazione, né adeguato dibattito, presso l'opinione pubblica nazionale, e senza alcun commento, da parte del Quirinale. Mi chiedo: fu un bell'esempio di democrazia, quello? Si è voluto far di noi dei tedeschi a ogni costo, pur essendo noi di tutt'altra indole e natura?! Si è inteso rifare quello che si considera il Burattino italiano, sostituendo con la pietra i suoi arti di legno?! Credo che a nessuno sfugga, di certo, come nessun processo federativo nasca spontaneamente da Nazioni che si sono combattute e reciprocamente conquistate per millenni, ma va guidato pazientemente, preparando nell'arco di decenni le relative popolazioni. Questa Unione, invece, a dire di molti, è la costruzione precaria e fittizia di volontà trascendenti l'identità vera nazionale. L'unità all'americana la fa una fiscalità e una moneta comuni, gemellate a un set minimale indissolubile ed.. encontourable di regole giuridiche, penali e civili, omologate da una Costituzione comune.. Nemmeno l'Europa del Nord, quella delle nevi, è riuscita e federarsi, pur avendo caratteri di somiglianza rilevantissimi, figuriamoci noi.. mediterranei e mitteleuropei! Senza colla, non si giustappongono pezzi diversi. E la colla non può essere rappresentata dalle regole astruse che macina Bruxelles, ai danni di tutti noi! Davvero il Sig. Presidente emerito è convinto che a decidere sia, oggi, la volontà popolare, oppure anche lui individua il dominus vero nella finanza speculativa internazionale, incontrollabile e destabilizzante, che ha fatto esplodere il divario tra gli have e gli have not? Eppure, credo di non aver mai sentito, in merito, una sola parola di censura, da parte di Napolitano, o un invito ai suoi Governi di opporsi con ogni mezzo a questo fenomeno, che uccide ogni nostra speranza di ripresa.. Tralascio il fatto, poi, della firma presidenziale sulle leggi più indigeste e contraddittorie, da quando è stata istituita la Repubblica Italiana. Ma, nonostante tutto, ringrazio personalmente Giorgio Napolitano, perché ammetto che senza di lui le cose sarebbero potute andare, peggio, molto peggio di così.. Di Maurizio Bonanni
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