C'è grande attesa al Teatro Brancati di Catania dove a grande richiesta di pubblico e di critica Sabato 7 e Domenica 8 Febbraio riprenderà "Barberia", che proprio a Catania ha avuto uno strepitoso successo, con l'attore Massimo Venturiello e la Compagnia di Canto Popolare Favarese composta da Peppe Calabrese chitarra e voce, Maurizio Piscopo fisarmonica e voce, Mimmo Pontillo strumenti a plettro, Pasquale Augello percussioni, Raffaele Pullara mandolino. Il tour continuerà il 10 a Sambuca di Sicilia e 11 Febbraio Enna e 12 Febbraio a Patti.
Queste le date confermate fino a questo momento ma se ne potrebbero aggiungere altre.
Lo spettacolo è già stato presentato nelle grandi città di Asti, Milano, Roma ed ogni sera ha avuto il pieno assoluto. C'è un progetto con il regista Toni Trupia di realizzarne un film. Ma a proposito di Cinema, la Compagnia a Marzo suonerà a Pantelleria con suono in presa diretta nel film "U dammusu del Nibbio" che sarà girato sull'Isola con la regia di Enrico e Giancarlo Montesano e la fotografia di Rosario Neri. Intanto, a Febbraio uscirà l'attesissimo libro sulla "Merica" con l'editore Sciascia di Caltanissetta. E infine, alla fine di Maggio la Compagnia sarà a Lisbona, in Portogallo, in una Rassegna internazionale con uno spettacolo molto originale dal titolo : "Il Fado e la Musica dei barbieri". La Compagnia farà uno scambio Cultural-Musicale prima a Lisbona e poi a Palermo ospitando i vecchi musicisti, che hanno reso celebre questa musica nel mondo, facendola diventare patrimonio dell'Umanità, così come vogliono fare Maurizio Piscopo e Peppe Calabrese nei confronti della musica da barba, così da farla conoscere in tutto il mondo. I progetti sono interessanti e coinvolgenti e superano le dimensioni nazionali e si rivolgono ad un pubblico internazionale e molto qualificato. A Palermo la manifestazione sarà organizzata dagli amici della Musica. E tra qualche settimana la Rai regionale registrerà a Favara nel quartiere di San Francesco "Quando i bambini giocavano per la strada per la rubrica "Il Settimanale".
Di Maurizio Piscopo