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Apr 14

“Zab Art”, di Fiorella Ialongo

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  Consultando i dati della Confartigianato si può notare che vi sono molti mestieri “trascurati” o sconosciuti dai giovani italiani,  uno  di questi è lo scalpellino, figura professionale giudicata tra le più difficili da reperire da parte delle aziende. Questa, ed altre competenze artigianali, rischiano di scomparire essenzialmente per due motivi: il primo è la specializzazione richiesta per il loro esercizio; il secondo è la scarsità delle realtà educative in cui apprendere le basi del mestiere. Per queste ragioni assumono rilievo, come a Roma, le Scuole d’Arte e dei Mestieri tra cui quella dedicata a Nicola Zabaglia, mastro carpentiere della Fabbrica di San Pietro nel XVIII secolo. In essa, fin dalla sua costituzione nel 1871, si sono formati culturalmente in maniera specifica scalpellini, ebanisti, decoratori, intagliatori, che già esercitavano queste professioni. Con il trascorrere del tempo, queste specificità sono state adattate alle diverse esigenze che maturavano  e sono state rese funzionali a quelle attuali. Tra i maestri si ricordano C. Mariani, D. Bruschi, L. Seitz, L. Bazzani che hanno formato allievi quali Boccioni, Severini, Guidi, Mafai, Ziveri. In questa prospettiva assume particolare rilievo la mostra dei docenti della predetta scuola ed intitolata “Zab Art”, che si sta tenendo negli storici locali della galleria d’arte dell’Istituto Portoghese di S. Antonio, a Roma, in Via dei Portoghesi 6 e che resterà aperta fino al 26 aprile da mercoledì a domenica, dalle 17 alle 20. L’evento è stato inaugurato dall’Ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede Dott. Antonio de Almeida Ribeiro, il quale ha sottolineato che la mostra intende rafforzare gli antichi legami culturali tra italiani e portoghesi e preservare la trasmissione del patrimonio di competenze e professionalità di cui la “Scuola d’Arte e dei Mestieri Nicola Zabaglia” è custode. Altri saluti istituzionali sono stati rivolti dal Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive Formazione Lavoro di Roma Capitale, uniti all’apprezzamento per il successo di pubblico al vernissage dell’inaugurazione. Nel corso della mostra abbiamo chiesto alla prof.ssa Laura Mocci della “Scuola Nicola Zabaglia” quale sia il fine dell’evento. “Il preside Roberto Cumbo con tutto il corpo dei docenti  hanno voluto un’esposizione differente rispetto a quelle solitamente allestite per mostrare le opere degli allievi. In questa occasione sono stati gli stessi insegnanti che hanno voluto mettersi in gioco offrendo ai visitatori un saggio delle loro competenze e professionalità. In particolare hanno cercato di sottolineare come ogni professore cerchi di portare avanti una ricerca personale artistica, nella consapevolezza che il continuo interrogarsi ed approfondimento sia la base per un insegnamento proficuo e stimolante. E’ stato individuato un tema specifico? “No, ogni docente è stato libero di presentare un proprio lavoro scegliendo lo stile e la tecnica che ha preferito”.  L’Associazione “Il valore delle piccole cose” esprime gli auguri ai futuri allievi e che la Scuola d’Arte e dei Mestieri Nicola Zabaglia sia quanto più seguita. Di Fiorella Ialongo  
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