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Set 07

IMMIGRAZIONE: I BUONI E I CATTIVI. Di Maurizio Bonanni

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A proposito di immigrazione: chi sta nella colonna dei "Buoni"? E chi, invece, in quella dei "Cattivi"? Ma, soprattutto, di quale nazionalità è la "Maestra"? Tedesca, a quanto pare... Qui la faccenda è molto seria, anche perché è realmente in gioco il futuro del Vecchio Continente. Accade in epoche tragiche (di recente, il nazifascismo e lo stalinismo) che non si sia stati Noi stessi a scegliere il nemico, ma esattamente il contrario. Per Hitler, il nemico erano i non ariani. Per Stalin e Lenin coloro che non credevano al marxismo leninismo. Oggi, la storia si ripete per Daesh-Isis. Vuole conquistare il mondo con ancora maggiore ferocia, rispetto a Hitler e Stalin. Sempre la Storia insegna che abbattendolo ora il Mostro lo si potrebbe fermare per altri 500 anni, come fu per la fine della dominazione islamica in Occidente. E, si badi bene, stavolta non ci verrà in soccorso il gendarme Usa. La nostra grande debolezza di oggi sarà la sua immensa forza dominante di domani. Voglio dirlo a chiare lettere (sfido chiunque a chiamarmi razzista!): l'Africa non sarà mai Occidente. Gli States hanno deportato milioni di schiavi e, a tutt'oggi, la questione razziale in America è del tutto irrisolta. I siriani, certo, sono integrabili. Come i libanesi, i palestinesi e i giordani. Forse anche il Magreb, perché ha il commercio transfrontaliero nel sangue. Altre comunità numerose (le asiatiche e filippine) pur rimanendo abbastanza separate (per ora..) condividono alcuni valori fondamentali con l'Occidente moderno, presidiando i settori dei servizi alla persona, i commerci, etc.. Gli altri, invece, che ci fanno qui da noi? Vivono in ruoli assolutamente marginali. Non sono nati nella tecnologia e, tutto sommato, usano quel pochissimo che serve loro per comunicare. E l'odio razziale, ricordiamocelo bene, è un vettore bidirezionale. Andammo e siamo rimasti nei secoli come l'odiatissimo Uomo Bianco, colui ha rapinato e depredato il futuro e le enormi ricchezze dell'Africa e resa disumana la vita stessa degli africani. Ne abbiamo distrutto le radici tribali (facendo evaporare i tabu di salvaguardia della loro razza) e l'agricoltura di sussistenza, creando nuove centinaia di milioni di miserabili che abbatteranno ogni nostra difesa con loro migrazione disperata di massa. Dobbiamo salvare l'Africa facendo sì che i loro abitanti non debbano rinunciare alle proprie radici e abbiano una vita degna di essere vissuta. L'abbiamo sfruttata e depredata per secoli. Ora dobbiamo salvarla dall'autodistruzione (di cui siamo in gran parte responsabili, Onu in testa!), facendo in modo che i suoi abitanti godano in modo equo delle immense risorse di quel continente. E ricordiamoci che l'Onu rappresenta oggi un inutile e dispendioso ectoplasma. Il suo spirito è stato tradito proprio da chi lo ha fondato. L'ultima guerra in Iraq e l'intervento anglo-Francese in Libia sono stati effettuati senza mandato ONU. La stessa Cina ha annesso il Tibet incurante delle condanne internazionali e delle ritorsioni economiche. L'Onu sa solo minacciare i paesi piccoli e deboli, ma si guarda bene dal fare interventi contro le grandi potenze, o presunte tali. Inoltre dalla sua formazione ha un peccato originale. Non esclude dall'Assemblea i paesi totalitari e non democratici, contro la volontà di colei -Eleonor Roosewelt- che ne aveva scritto la carta costituente. E questo a causa dell'opposizione degli Stati Uniti (che giudicavano un errore l'aver escluso, in passato, la Germania Nazista dalla Società delle Nazioni), malgrado Eleonor fosse la vedova di un loro illustre ex Presidente! Quindi, oggi, nelle più importanti commissioni Onu (compreso il Consiglio di Sicurezza, per quanto riguarda i membri a rotazione!) sono presenti rappresentanti di Paesi che non rispettano la democrazia e hanno forme di governo dittatoriali se non tiranniche. In questo modo l'Onu ha perduto autorevolezza e conta sempre meno, pur continuando ad avere costi faraonici e ingiustificati di funzionamento! Per capire ciò che ci sta succedendo occorre tornare indietro di un millennio, alle guerre di religione. Che produssero (entrambe le parti) i massacri in assoluto più mostruosi, prima delle due recenti guerre mondiali. Ma, da almeno 5 secoli, noi non siamo mentalmente più attrezzati per combattere un conflitto mortale così nuovo, e pur così antico. Se il nemico che non abbiamo voluto e cercato raccogliesse da qualche parte (con le immense risorse che noi mettiamo a sua disposizione con i redditi da sfruttamento petrolifero) uno straccio di arma nucleare, la userebbe, punto e basta. Partiamo da qui, dalla vera Apocalisse prossima ventura, per capire bene il problema. E non è che se a usare l'atomica fosse l'Iran o Daesh Isi cambierebbe qualcosa per noi. Siamo sempre qui a due passi, pronti a bruciare, in tutti i sensi, anche perché ci stiamo auto-privando dei mezzi (sconfinati) di reazione, che pur avremmo a nostra disposizione. Domanda: ma di che cosa si stanno occupando gli intellettuali di tutto il mondo, oggi? Di Maurizio Bonanni
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