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Set 10

IL SENATO? COSA LORO. Di Maurizio Bonanni

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SPQR, o semplici puntini di sospensione? Sì, perché a me sembra che l'impuntatura di (Lo)Renzi il "Magnifico" sul Senato sia un po' tutta "cosa loro" (del Pd e dei guelfi e ghibellini interni), piuttosto che una questione di sovranità popolare. Vi scandalizza Vespa? Ma non altrettanto i boss mafiosi pentiti, che avevano confessato decine di feroci omicidi, quando venivano ascoltati come testimoni nei processi mediatici di sinistra contro lo Stato (presunto) colluso!? E se un domani un Casamonica qualsiasi si candidasse e vincesse, che so, l'elezione a sindaco di Roma o a Governatore del Lazio (il che è assolutamente fattibile, visto i denari e i consensi che potrebbero mobilitare a loro favore!), non avreste nulla da dire se sedesse di diritto nel futuro Senato renziano? Tra poco, si consumerà, vedrete, la "Notte dei Lunghi Coltelli" tra guelfi bersaniani e ghibellini renziani. Resterà solo da accertare quale dei due capibanda giacerà sotto le macerie. Io tifo -legittimamente- per la sepoltura (politica, s'intende) di entrambi. Intanto, fin da subito, conosciamo già il vero perdente: il Popolo Italiano, cioè noi tutti! Davvero non si capisce perché diamine si stia litigando su di una materia che non interessa proprio nessuno (l'opinione pubblica italiana non sopporta né deputati, né senatori e tantomeno i politici di professione, in generale), con il rischio assai concreto di una crisi di governo, che condurrà soltanto alla nomina "de iure", da parte del Presidente Mattarella, di un ennesimo governo del Quirinale (il quarto dal 2011, per l'esattezza!). Infatti, ripeto anche stavolta il mantra per cui "non si può andare a elezioni anticipate, con due sistemi elettorali opposti -maggioritario l'uno, strettamente proporzionale l'altro-, per Camera e Senato". Ciò detto, mi coglie lo stupore per una classe politica tanto imbelle da non capire che un simile rimaneggiamento in profondità della Costituzione del 1948 avrebbe presupposto ben altra onestà intellettuale, da parte di chi ha la responsabilità di dare un nuovo impulso e rinnovamento a questo Paese. Oramai, per mio conto, non mi illudo più che costoro facciano l'unica cosa sensata (con quasi un quarto di secolo di ritardo, a partire dal 1991, anno del crollo dell'Urss), ovvero l'indizione dell'elezione di una nuova Assemblea Costituente -i cui lavori si svolgano in parallelo a quella ordinaria, che verrebbe impedita di legiferare in materia di riforme costituzionali-, per liberarci definitivamente dell'infame modello catto-comunista. Ma, almeno, vi prego, abbiate il pudore di introdurre dei meccanismi di legittima difesa, a vantaggio del cittadino-elettore, costruendo dei solidi pilastri di restituzione del potere verso il basso, attraverso l'introduzione di veri e funzionanti strumenti di democrazia diretta, sul modello svizzero. Penso, in particolare, ai referendum propositivi (certo, con solidi paletti "anticesaristi", per evitare le tanto temute derive autoritarie) e, soprattutto, al rafforzamento delle proposte di legge d'iniziativa popolare che, con il dovuto quorum di firme necessarie alla presentazione dei ddl, dovrebbero avere una solida corsia preferenziale e una rigida tempistica per la loro approvazione/rigetto da parte del Parlamento. Soprattutto, a me interesserebbe assai (e penso anche a tutti gli esseri raziocinanti di questo Paese) che si ponesse fine -basta l'introduzione di un comma ben fatto- alla sostanziale inamovibilità e impunità degli impiegati pubblici, che dovrebbero essere assunti e licenziati con le stesse regole che valgono per tutti gli altri lavoratori privati! Pensate al comune di Roma, profondamente inquinato dai metodi e comportamenti mafiosi, soprattutto nell'alveo della sua dirigenza amministrativa: com'è possibile che nessuno riesca a licenziare in tronco i responsabili amministrativi di quel disastro, visto che la normativa esistente consente al controllore di turno soltanto di cambiare loro incarico!? Dico la mia, e chiudo, su come vorrei io il nuovo Senato "elettivo" (!). Composto dalle migliori intelligenze di questo Paese, con il rigoroso limite dell'età minima del mezzo secolo, per la nomina! Che so, il Presidente della Repubblica, a suo libero e insindacabile giudizio, potrebbe sottoporre al popolo sovrano la scelta diretta all'interno di una lista di "emeriti" (un po' -ricordate?- sul modello del "Consiglio dei Saggi" di atavica memoria), con tanto di curriculum certificato, per un numero di posti in lista pari ad almeno tre volte quello dei senatori. I suoi compiti e funzioni? Bocciare con maggioranza qualificata tutte le somarate della Camera bassa, previo invio di eventuali osservazioni sulle leggi approvate in prima lettura. Poi, prendersi cura di tutte le questioni etiche e morali, in modo che non possano risentire di alcun condizionamento politico di comodo, ma rappresentare, semplicemente, l'anima del popolo sovrano. Poi.. Chiudiamo per ora sto' libro dei sogni, va'... Di Maurizio Bonanni
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