Nov 27

Pastificio Tomasello, uscire in fretta dalla crisi. Alongi: “L’azienda si rivolga all’Irfis e la Regione crei la filiera virtuosa”

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Un suggerimento all’azienda Tomasello e un impegno preciso della Regione nei confronti del pastificio oggi in sofferenza. È la doppia iniziativa di Pietro Alongi che il deputato Ncd ha avanzato stamane in seduta congiunta della commissione Attività produttive e di quella al Lavoro alla quale erano stati invitati l’amministratore delegato della ditta insieme con rappresentati sindacali e della stessa famiglia Tomasello. Leggi il resto »
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Nov 25

MARIA GRAZIA CECCARONI MOROTTI, di Francisco De Almeida Dias

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Ceccaroni Morotti
Marchesa
Maria Grazia Ceccaroni Morotti Cambi Voglia
ved. Maliani
 
(2.5.1924 - 21.11.2014)
 
È scomparsa ieri mattina, nella sua casa a Roma, avendo accanto tutti i suoi cari, Maria Grazia Ceccaroni, pittrice romana nata a Foligno nel 1924, da una famiglia aristocratica di artisti marchigiani.
Le esequie nella Chiesa di Santa Maria Maddalena, piazza della Maddalena, Roma, lunedì 24 Novembre alle ore 9.00, la Benedizione nel Cimitero di Recanati.
Maria Grazia ha riempito con la gioia, l’ironia, l’immensa acuta intelligenza con cui osservava e viveva la vita, Via dei Portoghesi l’anno scorso - quando, in coincidenza con il suo 89º compleanno, si è inaugurata nella galleria dell’Istituto Portoghese di Santo Antonio in Roma - spazio istituzionale legato all’Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede - la sua prima mostra personale (foto sopra)
Dato che l’emozione di questo momento non ci permette di essere più fluenti nelle parole, riproduciamo qui l’intervista fatta per il catalogo della mostra “Cronache ad Olio”, curata dal Prof. Andrea Romoli Barberini: Leggi il resto »
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Nov 25

Regioni “Kaputt”? Di Maurizio Bonanni

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modificata   C'era una volta la "Politica", recita il Prologo. Scomparso anche il buon giornalismo, impersonato ancora da qualche panda di razza, abbarbicato al suo albero del pane, sempre più isolato nel suo maniacale perfezionismo. Perché, diciamoci la verità, mai come ora il livello è estremamente scarso, dato che per fare l'una (la politica) e l'altro (il giornalismo) bastano solo le chiacchiere. Nessuno che vada a fondo dei problemi reali, perché costa fatica, impegno e studio: qualità che non sono per nulla apprezzate da un elettorato stanco e disilluso. Come dare torto ai nostri concittadini, che passano da un.. Tassator  cortese a un altro, sempre più scostumato e avido? Ci voleva poi tanto a scoprire che il potere è una giostrina di paese, dove scendono e salgono sempre e soltanto i soliti "noti", per spartirsi, a turno, le poltrone disponibili? Intanto, talk e quotidiani tracimano dei peana e delle lacrime di coccodrillo, per un'astensione che, nella felice isola rossa emiliana, terra di Peppone e Don Camillo, ha sfiorato quasi i due terzi dell'elettorato. Leggi il resto »
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Nov 22

Quell’urlo silenzioso che non vogliamo ascoltare, di Alessandro Bertirotti

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Alessandro Bertirotti

È tutta questione di… aprire le orecchie e il cuore. Avere sedici anni e non riuscire a immaginare un futuro, soffrire in silenzio nascondendo il tormento con un apparente anticonformismo, mentre ogni giorno che passa ci si sente più soli. Leggi il resto »
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Nov 21

Quell’urlo silenzioso che non vogliamo ascoltare, Di Alessandro Bertirotti

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alessandro bertirotti 2

È tutta questione di… aprire le orecchie e il cuore. Avere sedici anni e non riuscire a immaginare un futuro, soffrire in silenzio nascondendo il tormento con un apparente anticonformismo, mentre ogni giorno che passa ci si sente più soli. Ho pensato che fosse importante scrivere qualche riflessione in proposito, confrontandomi anche con una cara amica e collega, Laura Lesévre, della quale ricordo, rispetto al mio riferimento a questa notizia, il silenzio telefonico prolungato. Mancano le parole, anche se occorre trovarle affinché la mente cominci almeno a ragionare sul potere a volte distruttivo che le situazioni della vita e quello che ci accade esercitano sulle nostre decisioni. Leggi il resto »
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Nov 19

Notturno di Donna con Ospiti, di Maurizio Bonanni

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modificata   Conoscevate gli incubi di una casalinga di periferia? No? Ebbene, se volete rimediare, non vi resta che assistere allo spettacolo “Notturno di donna con ospiti”, in scena alla Sala Umberto di Roma, che ha come protagonista assoluta la bravissima Giuliana De Sio, diretta da Enrico Maria Lamanna, su testo di Annibale Ruccello. Il dramma (perché di ciò si tratta!), travestito da farsa semicomica, è “vociato”, gridato e disseminato di mottetti, epiteti e modi di dire, apostrofati nel più stretto dialetto napoletano. Esemplare la scenografia, articolata come una casa di bambola, per bambine adulte, in cui si giocano, sulla falsa profondità, i volumi di un piano superiore, di una cucina tinello, di una veranda giardino e di un gigantesco armadio, modello “Stargate”, dove le rappresentazioni del passato irrompono sulla scena incombente, livide come un mare di petrolio, che uccide le alghe nutrienti del fondale. Leggi il resto »
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Nov 18

Il X MIting di Tulime: un’occasione per “coltivare” insieme

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  Dal 21 al 23 novembre Tulime Onlus invita tutti a Balestrate (PA), nel cuore della Sicilia, per il X MITIng Nazionale. Si chiama MiTING non per un errore di scrittura: in kiswahili la parola “MITI” significa “alberi” e, dato che Tulime ha iniziato la sua attività coltivando alberi nei villaggi della Tanzania, l’assonanza con la parola Meeting è venuta naturale. Partecipare al MIting, significa continuare questa attività “Coltivando relazioni”, con lo stesso spirito con il quale, in Italia come nei paesi del Sud del Mondo, creiamo rapporti di collaborazione vera, di sviluppo condiviso, con le comunità locali che  incontriamo lungo il percorso. Leggi il resto »
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Nov 17

“Fischia il sasso..” di Maurizio Bonanni

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modificata

  “Rien ne va plus!”. Con l’esplosione della rabbia e della protesta delle periferie romane, la situazione socio-politica e economica dell’Italia va (inesorabilmente?) verso il suo punto di non ritorno. Tutto previsto, tutto scontato. All’inizio degli anni ’90 del XX sec., a proposito di periferie e d’immigrazione, scrivevo al mio carissimo amico, allora Capo della Polizia, una semplice verità, con due facce. La prima: le immense responsabilità della politica, dagli anni ’60, in poi, per aver colpevolmente lasciato briglia sciolta, e libertà di devastazione alla speculazione fondiaria e immobiliare (v. cementificazione della costa ligure!) dei capitani senza coraggio, signorotti corrotti e corruttori senza pari, creature predilette della bassa cucina politica, anime senza scrupoli, voraci e incontrastate, angeli neri della speculazione edilizia e del sacco urbano. Leggi il resto »
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Nov 17

Roma. La FIDAPA BPW ITALIA presenta un convegno sulle problematiche del genere femminile: “Capire per salvarsi”.

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Il giorno 21 novembre 2014 alle ore 14,30, nella Sala delle Bandiere della Rappresentanza Italiana  del Parlamento Europeo  in Roma alla Via 4 Novembre N° 149, si terrà  un convegno organizzato dalle due sezioni romane della FIDAPA BPW Italy, dove si presenterà un Vademecum con l'auspicio di essere riuscite a realizzare uno strumento che indichi, con un linguaggio  semplice, diretto, elementare  cosa  le donne possono fare per salvarsi la vita. Nel corso del convegno  verrà  focalizzata  l’attenzione  sui  diritti  continuamente  violati delle donne su tutto il nostro Pianeta, stimolando alla ricerca di soluzioni sul piano istituzionale e sensibilizzando l‘opinione pubblica quanto più possibile alle problematiche legate al genere femminile. Leggi il resto »
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Nov 15

Saremo tutti depressi? Di Alessandro Bertirotti

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alessandro bertirotti 2
È tutta questione di… stile di vita. La ricerca più importante sulla realtà attuale e prevista di questa malattia risale al 2013 grazie allo studio di un gruppo di ricercatori australiani del Qeensland e pubblicato sulla rivista scientifica PLOS Medicine. Secondo questo studio, il Medio Oriente e il Nord Africa sono le zone del mondo in cui vi sono i più alti tassi di depressione, e in generale questa malattia è la seconda disabilità più diffusa al mondo, visto che affligge circa il 4% della popolazione. E le previsioni per l’Europa non sono ottimiste, perché nel 2030 sarà la patologia più diffusa nel Vecchio Mondo, con delle conseguenze davvero significative se non cominciamo a correre ai ripari. Ma come possiamo contrastare questa vera e propria emergenza mondiale, più diffusa fra le donne che fra i maschi e che arriva ad invalidare la vita quotidiana di molte persone, le loro relative famiglie per non parlare dei costi che tale patologia rappresenta per tutti i sistemi sanitari nazionali? Durante un interessante convegno che si è svolto a La Spezia, il 29 novembre scorso, organizzato dalla ASL n. 5 della Liguria, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze, è emerso chiaramente come un approccio esclusivamente farmacologico, seppure fondamentale ed indispensabile, a seconda dei casi, sia insufficiente. Il nostro cervello è decisamente l’organo più vincolante del nostro corpo, nel senso che coordina il funzionamento di tutti gli altri organi, nelle loro funzioni specifiche e nel determinare il funzionamento di tutto l’intero corpo. Per questo motivo, la relazione che esiste fra il nostro stile di vita e il nostro umore è talmente stretta che solo una attenta lettura di quest’ultimo può fornire i dati che ci permettono la formulazioni di una giusta diagnosi e quindi degli interventi terapeutici possibili. La relazione che esiste tra il nostro sistema immunitario, il benessere del cervello che ci fa sentire di “buon umore”, la nostra alimentazione, il movimento fisico e l’espressione artistica, è talmente stretta che è sufficiente intervenire su una di queste dimensioni esistenziali per aiutare la mente a programmarsi positivamente in tutte le espressioni della vita quotidiana. Dunque, la depressione può essere davvero curata con un intervento integrato che si rivolga a più sfere della vita delle persone che ne sono affette, mettendo in primo piano il ruolo della relazione affettiva che ogni persona sviluppa con quello che fa, con i prodotti dei propri desideri e bisogni. Un mondo che non permetta ai suoi cittadini di esprimersi secondo relazioni affettive, che non garantisca la quotidianità del fare e che non riporti l’utilizzo del tempo a livelli di apprezzamento soggettivo, senza dare la sensazione di essere sempre in ritardo, è solo espressione criminale generalizzata del tutti contro tutti. Ma per amarci è necessario imparare ad amare tutto quello che è diverso da noi, specialmente quando questo diverso, a ben vedere, abita in noi da sempre. Molto spesso abbiamo paura di noi stessi e crediamo che siano gli altri a spaventarci. Di Alessandro Bertirotti, l'Antropologo della Mente
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