Nov 18

Nuovo regolamento per i vigili “Vietati piercing e tatuaggi”.. a Sorrento

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Novità nel regolamento di polizia municipale adottato dal comune di Sorrento che hanno destato curiosità e stupore. È tassativamente vietata durante il servizio l'applicazione di piercing visibili nonché l'esposizione di tatuaggi La singolare disposizione non termina qui. Il comune costiero pretende inoltre che eventuali cosmetici, monili ed orecchini, il cui utilizzo è consentito solo al personale femminile, dovranno per forma, dimensioni e colore essere compatibili con il decoro della divisa, evitando ogni forma di appariscenza
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Nov 18

Requiem per l’Italia politica. Di Alessandro Bertirotti

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Cosa devo fare oggi? Devo andare a trovare mia nonna e mi devo ricordare di portare via l’immondizia che ho lasciato nel terrazzo ieri sera… Si tratta di piccoli impegni di vita comune, ma come ci comportiamo di fronte ad obiettivi più importanti, e impegnativi, del tipo comprare una casa, oppure sposarsi e avere dei figli?
L’essere umano, affermano tanto la psicologia quanto l’antropologia, è un essere progettuale, ossia è un animale dotato di coscienzaproiettata al futuro, all’organizzazione di azioni che producano, in certa misura e significato, un cambiamento. In effetti, siamo nati per cambiare e scoprire, grazie a questo, come possiamo adattarci a ciò che noi stessi desideriamo accada in futuro
I cambiamenti che ricerchiamo sono il frutto di spinte psicologiche verso la propria trasformazione, ossia verso la realizzazione di quello che attualmente crediamo di poter diventare, cambiando ciò che crediamo di essere oggi. Negli anni Venti, il sociologo statunitense Luther Lee Bernanrd individuò circa 14.000 motivazion che regolano l’agire umano, mentre oggi se ne individuano almeno 20 essenziali, tra le qualiHenry Alexander Murray Jr., della Harvard University di Boston, inserisce il bisogno di successo, di considerazione e riconoscimento sociale, di conoscenza, di resistenza e di dominio.
In realtà, è quasi impossibile stilare un elenco universalmente adatto a tutti i bisogni umani e alle condizioni esistenziali in cui ogni singolo individuo può venirsi a trovare. Né si può credere che alcune motivazioni/spinte vengano prima ed altre dopo, come ad esempio che le persone abbisognano di sentirsi soddisfatte sessualmente prima di potersi innamorare. Abraham Maslow, nella sua famosa piramide motivazionale degli anni Cinquanta, inserisce la sessualità allo stesso livello dell’istinto alla fame e alla sete.
Dal mio punto di vista, quello antropologico-mentale, la dimensione affettiva umana è, per esempio, fondamentale e la inserisco accanto a qualsiasi altro bisogno esistenziale primigenio. In effetti, nella nostra vita, la qualità del tempo che impieghiamo per svolgere le nostre azioni e realizzare i nostri desideri è strettamente legata al grado di soddisfazione affettiva che proviamo.
Gli studiosi concordano nell’attribuire al successo, al potere e all’affiliazione la funzione di bisogni primitivi, ossia primigeni, gli antecedenti evolutivi di qualsiasi altra motivazione. Inoltre, questi tre elementi del vivere costituiscono nel loro insieme la base motivazionale implicita e generale dell’intera umanità. Si tratta di tre spinte che possono attivarsi se le circostanze esistenziali lo richiedono, oppure se le necessità di adattamento lo favoriscono. In linea generale, gli individui che sono motivati dal successo hanno la tendenza a perfezionarsi, quelli motivati dal potere esprimono la tendenza ad essere superiori agli altri, mentre coloro che agiscono motivati dalla affiliazione desiderano amare ed essere amati.
L’importanza antropologica di queste tre motivazioni risiede nel fatto che posseggono tutte e tre una forte connotazione emozionale, anche se il bisogno di potere, nello specifico, e quello di successo risultano essere predominanti in persone rispettivamente desiderose di forza e tendenzialmente orgogliose.
L’epoca mediatica nella quale viviamo immersi tuttii giorni, il nostro rapporto con la telematica e la realtà virtuale ci ha condotto a realizzare queste tre spinte motivazionali con una velocità decisamente anomala, rispetto alla possibilità che la mente riesca effettivamente gestire i comportamenti che le motivazioni esprimono. In altri termini, la velocità con la quale si riesce a diventare famosi attraverso la televisione, internet e la radio determina la nostra capacità di gestire nel futuro questa immagine che i media creano della persona, influendo fortemente sul comportamento di tutti noi: attori e spettatori.
Per esempio, è proprio quello che sta accadendo alla nostra classe politica che, convinta di aver raggiunto il successo in base alle proprie capacità intellettuali e creative, confonde l’espressione del potere ed esercita così forme di autoritarismo per dimostrare la propria superiorità.
Stare troppo tempo nel ruolo, ossia vivere per troppi anni esercitando sempre le stesse funzioni, in questo caso politiche, comporta il convincimento mentale, lento ma costante, che l’unica identità possibile sia quella esercitata per anni in quel ruolo. Proprio in nome di queste considerazioni, il comportamento diattaccamento spasmodico al potere, enfatizzato dai media, diventa l’unica modalità espressiva dei politici, i quali si convincono di potere essere solo quello che appaiono.
Ecco perché sono decisamente molti i responsabili di questa situazione incancrenita della politica e della evoluzione sociale italiana, ed è ora difficile trovare un unico capro espiatorio per il quale sia giusto rottamare ciò che è in sostanza, evolutivamente, già morto.
Da AffariItaliani.it
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Nov 16

La guerriglia in tutta Italia non è da sottovalutare: da Milano, Trento, Roma e Napoli i fatti più gravi. Ma è solo l’inizio. Lavoro, Scuola, Fame, Povertà.

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Cancellieri: puniro' i poliziotti violenti ma piazza rispetti legalita'

I lacrimogeni lanciati dal ministero nel video di Repubblica.it
I lacrimogeni lanciati dal ministero nel video di Repubblica.it
Cancellieri: puniro' i poliziotti violenti ma piazza rispetti legalita'"I poliziotti responsabili di abusi verranno puniti. E questo per rendere onore e merito agli altri loro colleghi che sono la maggioranza e nei cui confronti è necessario che tutto il Paese nutra il rispetto democratico che meritano". Lo afferma in una intervista a Repubblica il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, dopo aver visto alcune immagini pubblicate dal quotidiano on line delle 'manganellate' ad un manifestante da parte di alcuni agenti, e sottolineando che "la violenza su un inerme è intollerabile e ingiustificabile"."Questo poliziotto - aggiunge riferendosi alle immagini del video - sarà identificato subito. Faremo le dovute valutazioni e ne trarremo le conseguenze disciplinari. E lo stesso varrà qualora altre immagini dovessero documentare comportamenti simili. Su questo punto non ci sono né se né ma. Il monopolio della forza è democratico se la forza è esercitata nel rispetto della legalità". Per il ministro dell'Interno, "è giusto che il lavoro della Polizia avvenga nella massima trasparenza" e "sono stata la prima a complimentarmi per la scelta di mettere online le immagini girate dalla Scientifica". E sull'ipotesi di identificare i poliziotti con il numero di matricola sulla divisa, Cancellieri dice che si tratta di una "questione delicata, ma da valutare". Gli studenti "che a migliaia sono scesi in piazza esprimono le loro ragioni. Per questo vanno difesi nella loro libertà di manifestare. Ma questo può avvenire solo in una cornice di legalità complessiva". Perché, ad esempio, ha ragione Piero Fassino: "A Torino ci sono stati gesti da squadristi. E non è la prima volta purtroppo". Riflettendo sul suo ruolo, Cancellieri sottolinea che "c'è un dato indiscutibile, la sottoscritta, come gli altri colleghi di questo governo, non solo ha una storia da tecnico ma è sola" perché "sono espressione di una maggioranza parlamentare che è solo numerica. E spesso questo non è proprio un vantaggio". Quanto alle parole di Beppe Grillo nella 'lettera al soldato blu', si è trattato per il ministro di parole "da irresponsabile", un esempio "di sciacallaggio politico". Fa discutere inoltre un video pubblicato da Repubblica.it che mostra lacrimogeni lanciati dal ministero della Giustizia sui manifestanti a Via Arenula. "Fate valere le vostre legittime proteste, ma con il massimo sforzo di razionalità perché solo così potremo portare il paese fuori dalla crisi". Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. SCONTRI IN TUTTA ITALIA, FERITI E ARRESTI - Decine di migliaia di persone hanno manifestato ier in tutta Italia per lavoro e scuola. Episodi di guerriglia urbana si sono registrati a Roma, Torino, Milano e Padova. Decine di agenti feriti, otto manifestanti arrestati e altri otto denunciati nella Capitale. Subito diffuse sul web le immagini dei tafferugli. E, in serata, la "ferma condanna" delle violenze da parte del ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, che ha espresso "apprezzamento" per l'operato delle forze di polizia. E' Roma il teatro degli episodi più gravi. Diversi i cortei in azione, tra studenti e lavoratori. Il primo focolaio di tensione quando un gruppo di militanti di Blocco Studentesco ha tentato di forzare un cordone di sicurezza per arrivare a Palazzo Chigi. Dopo un lancio di sassi contro le forze dell'ordine c'é stata una carica di alleggerimento. Scene di vera e propria guerriglia urbana poi sul Lungotevere tra polizia e corteo degli studenti, dopo un fitto lancio di pietre e bottiglie da parte di questi ultimi, che hanno anche divelto pali segnaletici e lanciato bombe carta. Coinvolta anche la sinagoga, davanti alle quale, ha lamentato il presidente della Comunità ebraica, Riccardo Pacifici, sono stati urlati slogan contro Israele, pro Saddam ed esposte bandiere palestinesi. Jeep blindate hanno poi disperso i gruppi più violenti. Ma c'erano anche tanti adolescenti all'esordio in piazza, scioccati ed impauriti dagli scontri. Oltre 140 le persone identificate e più di 50 i fermati, ha riferito il questore di Roma Giuseppe Pecoraro, spiegando che "sono stati sequestrati petardi, martelli, mazze, scudi e caschi, a dimostrazione del fatto che c'era chi voleva esclusivamente dimostrare con violenza il proprio dissenso". Pecoraro ha poi espresso "fiducia nell'autorità giudiziaria perché questi comportamenti, ove provati, siano sanzionati severamente". Il presidente della comunità ebraica della Capitale ha protestato per i cortei davanti alla sinagoga, mente il sindaco Gianni Alemanno è tornato a chiedere al Governo una regolamentazione delle manifestazioni in città. "La presenza di tutti questi cortei - ha detto - è inaccettabile". A Torino tre poliziotti sono rimasti feriti. Il più grave è stato accerchiato davanti alla sede della Provincia da una ventina di giovani, armati di bastoni e mazze da baseball, che hanno poi occupato il palazzo dell'ente. L'agente ha riportato diverse ferite al volto ed al braccio A Milano danneggiate vetrine e banche: l'ingresso di una filiale Deutsche Bank è stato cosparso di letame. 'Stay choosy', si leggeva su uno striscione che parafrasava il ministro Fornero e Steve Jobs. In corso Magenta scontri tra il corteo degli studenti che ha tentato di sfondare il cordone di agenti ma è stato respinto. Altri tafferugli all'interno della stazione ferroviaria di Porta Genova. Panico tra i cittadini che aspettavano i treni. Il bilancio è di 5 agenti feriti. A Napoli gli studenti hanno occupato per circa un' ora i binari della Stazione Centrale. Non si sono registrati incidenti. Analoga protesta a Palermo da parte di un gruppo di studenti e lavoratori. A Padova tre poliziotti sono stati feriti da bombe carta. Diversi i momenti di tensione con la polizia che ha caricato per respingere il tentativo di alcune decine di giovani dei centri sociali di entrare nella stazione ferroviaria. A Bologna blitz del collettivo degli studenti con lancio di uova e invasione della sede della Cisl. Uova anche contro alcune banche. A Firenze dal corteo di Cobas e studenti sono stati lanciate uova contro la sede di Bankitalia e le vetrine di due istituti di credito. Da ANSA.it 16/11/2012
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Nov 15

“”Il professore di matematica non verrà” opera prima di Alessandro Locatelli

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"Il professore di matematica non verrà" edito da Robin editore Roma, è un'interessante raccolta di racconti, opera prima di Alessandro Locatelli, autore palermitano, ancora sconosciuto al grande pubblico, con la passione per la lettura e, per di più, dotato di una raffinata sensibilità per le arti figurative. Quel che più colpisce, al di là del contenuto, è la sorprendente abilità con cui l'autore usa lo strumento linguistico del quale mostra una non comune padronanza. In un tempo in cui il disprezzo per la bella scrittura, quell'italiano risciaquato in Arno di cui menava vanto il Manzoni, sembra contagiare anche molti bravi autori (la rincorsa al dialettismo banale ne è esempio) la piccola lezione di Locatelli non può che farci piacere. Qualche parola la spendiamo ancora sui contenuti. I racconti di questo giovane scrittore, hanno il pregio della chiarezza, seppure surreali in qualche caso - li popolano anche fantasmi che non incutono timore ma piuttosto comprensione e, perfino, simpatia - sfuggono all'adusato cerebralismo proprio di taluni scrittori che amano questo genere di letteratura. Possiamo definire questi racconti come percorsi letterari gratificanti che si snodano per le strade, i vicoli e le case di una Palermo - la città carica di contraddizioni che conosciamo e di cui spesso soffriamo le condizioni degradate - che ne costituisce lo sfondo ambientale. Un'opera prima da salutare come un buon avvio per una carriera letteraria che, speriamo, sia coronata da meritato successo." Pasquale Hamel
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Nov 14

Il 13 novembre è stata la ‘Giornata mondiale della gentilezza’ per un mondo migliore

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Un'occasione per chiunque di fare piccoli gesti 'gentili' e cominciare a guardare il mondo con occhi diversi
La data è coincisa con la giornata d'apertura della Conferenza del 'World Kindness Movement' a Tokyo nel 1997 che si è chiusa con la firma della "Dichiarazione della Gentilezza".
Roma, "La gentilezza, come un virus, coinvolge chiunque ne venga a contatto. Il 13 novembre è l'occasione perfetta per diffonderla". E' uno degli slogan, scelti da 'Gentletude' - associazione che si batte "per un mondo migliore depurato dall'aggressività, dall'arroganza e dalla maleducazione" - per lanciare la Giornata Mondiale della Gentilezza, che si è celebrata ieri. Un'occasione per chiunque di fare piccoli gesti 'gentili' e cominciare a guardare il mondo con occhi diversi.
Una data "non scelta a caso - spiega l'associazione - ma che coincide con la giornata d'apertura della Conferenza del 'World Kindness Movement' a Tokyo nel 1997 che si è chiusa con la firma della Dichiarazione della Gentilezza. L'obiettivo di questa giornata è di "guardare oltre noi stessi, oltre i confini dei diversi paesi, oltre le nostre culture, etnie e religioni. Insomma, di renderci conto che siamo cittadini del mondo e che, in quanto tali, abbiamo spazi e presenze da condividere, abbiamo dei luoghi pubblici da curare, degli animali da proteggere, un sistema da conservare e uomini da accogliere e valorizzare. Se vogliamo dare avvio a un miglioramento, se vogliamo raggiungere l'obiettivo di una coesistenza non solo pacifica ma anche di crescita, dobbiamo focalizzare la nostra attenzione e le nostre cure su quello che abbiamo in comune. Solo così possiamo essere parte di un mondo migliore", spiega l'associazione. Fra le iniziative, messe a punto dall'ass.ne Gentletude, dei bigliettini sui quali, a fianco alla data del 13 novembre si legge "Ci sono giorni che non sono uguali agli altri. Facciamo di tutto per ritrovare il piacere di essere gentili. Grazie". I bigliettini, disponibili sul sito, possono essere scaricati e stampati da chiunque, aziende o privati, vorrà celebrare la giornata con un gesto concreto. Potranno così essere esposti in bar, ristoranti, hotel e negozi; sui tavolini, nelle camere, o consegnati direttamente con le consumazioni, gli acquisti. Nelle aziende, per esempio, sulle scrivanie dei dipendenti magari con un dolcetto o una caramella, nelle sale riunioni, negli spazi comuni. "E' un gesto che non costa nulla, sia in termini di fatica che in termini economici ma può donare tanto a chi lo riceve", ricorda Gentletude. E ancora: oggi l'associazione sarà presente, con suoi rappresentanti, nel caratteristico mercato rionale di viale Papiniano a Milano, regalando spille colorate, create apposta per l'occasione e richiamanti il tema della giornata. Saranno donate ai venditori ambulanti, ai loro clienti e ai passanti. Ad accompagnare il tutto, 'Il manifesto della Gentilezza' (nei prossimi giorni scaricabile dal sito).   Adnkronos    
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Nov 13

Lettera aperta. Lo sfogo di Francesca Borsellino: “io resto in Sicilia”!

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Mi chiamo Francesca, ho 26 anni e sono laureanda in informazione scientifica sul farmaco (facoltà di farmacia) dell'Università degli Studi di Palermo. Scrivo a voi i miei pensieri perchè sono stanca e anche infastidita dal sentire la gente giudicare le mie scelte e demolire ogni mia speranza di riuscita in quello che sarà un possibile lavoro futuro. Ho iniziato a lavorare all'età di 16 anni come baby sitter, ma ho fatto anche altri lavori che vanno dal doposcuola alla segretaria. Attualmente sono disoccupata ormai da oltre 18 mesi e non ho più trovato alcun tipo di impiego. Quando dico che studio in informazione scientifica sul farmaco, la prima cosa che mi si chiede è: “tuo padre è farmacista o medico?”.. no, mio padre è operaio.. “allora che vuoi fare? Ascolta il consiglio di uno che ha qualche anno in più di te: VATTENE DALLA SICILIA!”. No, io non voglio andarmene dalla Sicilia! E questa è la mia domanda: perchè tutti quelli come me, che stanno per laurearsi o sono già laureati, devono andare via dal loro luogo di nascita per poter lavorare? Ho un paio di amici che sono andati a lavorare a Milano: lavorano 8 ore al giorno, 5 giorni alla settimana, con un contratto a tempo determinato, guadagnano 1100.00 euro al mese. Pagano un affitto di 500.00 Euro per una stanza in periferia, quindi hanno l'abbonamento per la metro che prendono ogni giorno per andare a lavoro e tornare a casa, pagano le utenze e mangiano a loro spese. Tornano a casa due volte l'anno, grazie a mamma e papà che comprano il biglietto aereo. Non ci vuole certo Archimede per capire che in tasca gli resta veramente poco. Quello che molta gente ignora è che sono previsti degli incentivi per le aziende che assumono i ragazzi meridionali, quasi come se fossimo noi ad avere bisogno di loro e non il contrario. Infatti, circa il 74% di tutti i laureati del nord, viene dal sud, perchè è al sud la più alta percentuale di ragazzi che dopo il diploma decide di continuare a studiare. Sapete perchè si decide di studiare? Perchè qui, chi studia spesso proviene da famiglie umili, dove forse solo uno dei genitori ha raggiunto il diploma, e si vuole rendere orgogliosi quei genitori che per tutta la loro vita hanno solo Lavorato con lo scopo di crearsi una famiglia e poter dire un giorno: “mio figlio è un dottore”.  Qui si studia per cercare di dare prestigio ad una regione usata come "cesso" dalle altre regioni italiane, ma che possiede risorse e potenzialità infinite. Il modo per non dover essere costretta ad andare via dalla mia città, e trovare un lavoro soddisfacente e confacente ai miei studi e alle mie competenze, esiste, ed è da sempre in mano ai politici. Signori politici, perchè ogni volta che c'è da realizzare qualche progetto non vi rivolgete ai ragazzi dell'Università? Sono certa che sarebbero felici di pianificare tutto in cambio del solo riconoscimento dei loro proponimenti. Perchè poi non affidate il tutto ad oneste aziende siciliane? Come si crea lavoro se non si muove l'economia locale? Inoltre, se tutti andiamo via, chi resta qui? Sempre i soliti raccomandati di turno, che non hanno né le competenze né le capacità per eseguire gli incarichi che gli vengono affidati. Io voglio restare a casa mia e voglio lavorare qui, anche se è difficile. Quindi, miei carissimi signori con qualche anno in più di me, piuttosto che suggerirmi di andare, perchè non mi dite come si può fare quel cambiamento, tanto millantato da tutti gli esponenti politici nelle varie tornate elettorali che abbiamo seguito? Piuttosto che dirmi di andare, elogiate il mio coraggio di restare. Io resto. Sarò forse un'illusa senza speranze, ma voglio credere che la mia terra può risorgere dalle proprie ceneri e quando accadrà, potrò dire di aver fatto anch'io la mia parte. Francesca Borsellino  
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Nov 12

LA SICILIA AUTONOMA HA I VIZI DELLO STATO

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L ' Autonomia regionale siciliana è da cancellare? Le vicende degradanti degli ultimi tempi, che per la verità sembrano essere male diffuso e non solo siciliano, e il bilancio non certo esaltante degli oltre sessantacinque anni di autonomia indurrebbero a dare una risposta positiva alla domanda che in tanti ci poniamo. Tuttavia sono convinto che non è tanto il regime di autonomia che crea quel malcostume, ancor più insopportabile in un momento di crisi come il presente, ma che il malcostume è da addebitare al modesto ceto politico che esprime la rappresentanza politica. Ragioni culturali ed economiche inducono una risposta che va al di là del dilemma Autonomia sì, Autonomia no. Preso atto che l' autonomia regionale, come disegnata dallo Statuto del 1946, salvo in particolari stagioni, che sarebbe ingiusto dimenticare - la stagione della riforma agraria e quella che ha visto protagonista Piersanti Mattarella - non ha prodotto gli effetti positivi auspicati, la soluzione, a mio avviso, dovrebbe passare da un ripensamento della stessa Autonomia e, quindi, dalla conseguente necessaria rivisitazione dello Statuto siciliano. L' Autonomia regionale del ' 46, come nei fatti si è costruita, ha infatti realizzato una istituzione Regione che in sedicesimo ha ripetuto, esaltandone i vizi piuttosto che le virtù, la struttura dello Stato centrale nel territorio dell' Isola. «La pantomima dell' amministrazione centrale» l' ha acutamente definita don Luigi Sturzo. L' Autonomia si è infatti contraddistinta per la forte attenzione all' apparato, a scapito degli interventi destinati allo sviluppo, e per l' altrettanto forte valore antagonistico, il cosiddetto rivendicazionismo riparazionista, rispetto allo Stato centrale. Questi vizi di fondo, che in presenza di classi politiche responsabili quali quelle che hanno contraddistinto i primi anni dell' Autonomia, sarebbero potuti essere depotenziati della loro carica eversiva, hanno purtroppo prodotto nel tempo, e soprattutto in questi anni, un' istituzione che si manifesta come un mero contenitore di provvidenze e un elefantiaco apparato pubblico regionale, in gran parte autoreferenziale, lontano dalle finalità per le quali è stato creato e quasi sempre indifferente rispetto alle esigenze di governo e di sviluppo del territorio. Occorre allora - e questo dovrebbe essere il compito della nuova Assemblea, visto che il saccheggio delle risorse pubbliche non permetterà, almeno nel breve periodo, di mettere in campo provvedimenti che comportino ulteriori impegni finanziari - superare i vincoli istituzionali e mettere mano con urgenza alla riforma dello Statuto. Una riforma che dovrebbe puntare a realizzare un impianto collaborativo fra Stato e Regione, modificandone l' impostazione attuale, passando da una visione statica protesa alla costruzione di uno Stato in sedicesimo a una visione dinamica di Regione come ente di programmazione e strumento propulsore di sviluppo, sensibile alle vocazioni del territorio, che si muova in coerenza con le politiche nazionali. È evidente che per raggiungere questo obiettivo è necessario convincersi della sostanziale impraticabilità della permanenza dell' attuale regime di specialità che contraddistingue le competenze statutarie e della conseguente opportunità di riportare l' Autonomia, con le necessarie garanzie, nel contesto di un quadro di ordinarietà. Pasquale Hamel
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Nov 12

Pasquale Hamel Direttore del Museo del Risorgimento di Palermo. I nostri complimenti!

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Designato all'unanimità dall'assemblea generale della Società Siciliana di Storia Patria di Palermo, da pochi giorni il prof. Pasquale Hamel, già vice Presidente della nostra associazione Il Valore delle Piccole Cose, è stato designato Direttore del prestigioso Museo.

Informazioni sul Museo:

Si trova al piano terra del chiostro trecentesco della Chiesa di San Domenico. Venne istituito nel 1918 per volere della Società Siciliana di Storia Patria e ufficialmente inaugurato nel 1961 nella riccorrenza del centenario dell'Unità d'Italia. Il Museo si propone di documentare un importante momento storico, quello che ha portato all'unità italiana. La collezione è allestita in tre sale, la prima è il Grande Salone. Qui si trovano dipinti, ritratti e busti, di personaggi quali alcuni sovrani borbonici, Giuseppe Garibaldi, Giulio Benso e Ruggero Settimo. Le opere sono in gran parte realizzate da artisti siciliani tra Otto e Novecento, come Morello, Civiletti e De Lisi. Nelle vetrine sono esposti gagliardetti, fazzoletti, elmi e armi. Si trovano, inoltre, un cannone risalente alla rivoluzione del 1820 e la bandiera di una delle navi della spedizione dei Mille, il Lombardo. Nella seconda sala, la Sala Crispi, viene esposto lo studio dello statista, insieme a vari oggetti a lui appartenuti e al busto in marmo realizzato da Marco Dovì. Infine, nella Sala Meli si trovano lo studio e i cimeli di sua proprietà. Si segnala, inoltre, la statua equestre di Giuseppe Garibaldi, opera di Vincenzo Ragusa, e alcuni documenti tra cui i Decreti del 1848 e una lettera firmata da Ferdinando di Savoia. Il fatto che il Museo venisse istituito alla fine della Prima Guerra Mondiale, portò alla decisione di dedicarlo al palermitano Vittorio Emanuele Orlando, Capo del Governo e dichiarato Presidente della Vittoria.

  Luogo: Palermo Indirizzo: Piazza San Domenico, 1 Telefono: 091/582774 Giorni di apertura: Lunedi, Mercoledi, Venerdi Sito Web: Museo del Risorgimento Tipologia: Storici
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Nov 11

USA: ragazzina beve 1,5 litri di energy drink e muore

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L’abuso della bevanda energetica Monster potrebbe aver causato la morte di una ragazza di 14 anni negli Usa

Può metterti le ali, ma può anche ucciderti: una quattordicenne del Maryland ha bevuto due grosse lattine di Monster Energy e ventiquattro ore dopo è crollata. Due lattine della nota bevanda energetica da 0,7 litri corrispondono alla caffeina contenuta in sette lattine di Coca-Cola. L’autopsia ha confermato che Anaïs F. è deceduta a causa di un «grave scompenso cardiaco dovuto all’avvelenamento da caffeina». La famiglia della giovane ha deciso di fare causa al gruppo, questo è precipitato in borsa, mentre la Food and Drug Administration sta indagando altre morti sospette.  
Monster Energy (Ap)Monster Energy (Ap)
ACCUSA - L’abuso dell’energy drink, Monster Energy, potrebbe aver causato la morte di una ragazza di 14 anni. La denuncia è scattata nei giorni scorsi da Wendy Crossland, madre della giovane deceduta a fine dicembre 2011 per un'aritmia cardiaca. La donna ha avviato un’azione legale contro l'azienda produttrice collegando il decesso della figlia Anaïs all’abuso della bevanda, riferisce il New York Times. Se nel frattempo l'azienda americana ha respinto ogni accusa - evidenziando come la morte della ragazza non sia in alcun modo riconducibile all'assunzione della bevanda - a Wall Street Monster Beverage ha terminato la seduta di lunedì in ribasso del 14,2% (da metà giugno il titolo ha perso oltre il 40% del suo valore). Monster Beverage ha inoltre sottolineato che – dopo aver venduto oltre 8 miliardi di lattine - è la prima volta in 16 anni che viene riscontrato un legame tra la bevanda e un decesso. MORTI SOSPETTE - Ciò nonostante non è l’unica accusa di questo tipo contro la società. Shelly Burgess, portavoce della Food and Drug Administration, ha detto al New York Times di aver ricevuto negli ultimi tre anni cinque segnalazioni di decessi che potrebbero esser stati causati da un consumo eccessivo dell’energy drink. Le bevande analcoliche negli Stati Uniti possono contenere non oltre 71,5 milligrammi di caffeina per 0,35 litri. Tale limite non viene tuttavia applicato agli energy drink visto che sono considerati degli integratori alimentari. Nelle lattine di Monster Energy da 700 millilitri sono contenuti 240 milligrammi di caffeina, 50 mg più che nella lattina della concorrente Red Bull. Per le giovani ragazze e i ragazzi le bevande energetiche sono una «trappola mortale», accusa la madre della 14enne. Il produttore deve prendere atto che il suo prodotto «può uccidere». Elmar Burchia Da CorrieredelleSera.it
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Nov 09

Sandro De Palma e Patrizia Zappa Mulas in Teatro a Roma il 10 e 11 novembre

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                        La Fondazione Teatro Piemonte Europa presenta: Sandro De palma (al pianoforte) e Patrizia Zappa Mulas (narratore) ne "Il Naufrago" da Enoch Arden di Richard Strauss                                           10 e 11 novembre                                                     ore 21             Teatro Tor Bella Monaca, via Tor Bella Monaca 451 - Roma
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