di Enzo Coniglio Il modo migliore per vivere infelice e in mezzo ai conflitti fino ad ottobre in Sicilia, è quello di impegnarsi ad analizzare la situazione politica attenendosi ai fatti certi e accertati e pubblicare i risultati in un quotidiano on line come Siciliainformazioni.com, dove i lettori possono interagire nel rispetto dell’etica professionale e dei valori morali inalienabili. Ho qui di fronte montagne di ritagli stampa e interventi mediatici divisi per istituzioni e per argomenti. E’ come giocare a dama: i bianchi sono le istituzioni e i neri sono gli argomenti. E’ un bellissimo gioco che invito tutti voi a replicare. Tra le istituzioni – candidati, la parte del leone la fa naturalmente Rosario Crocetta: candidato della prima ora, eurodeputato e magistrato, dinamico, onnipresente, con poco contraddittorio in rapporto al volume degli interventi, con un quotidiano importante, come “la Sicilia” che gli concede lo spazio per farsi conoscere e apprezzare. Occupa l’area di centro – centro-sinistra con l’alleanza dichiarata con il PD e l’UDC. Il programma di governo di Rosario Crocetta? Nulla di nuovo e di originale, con due lacune importanti: l’assenza di un strategia di internazionalizzazione della Sicilia in ambito mediterraneo ed euromediterraneo che invece dovrebbe costituire il vero volano dello sviluppo nei prossimi quattro anni. La seconda lacuna è rappresentata da una inadeguata analisi della crisi finanziaria internazionale in cui risiede il nocciolo duro per la soluzione della crisi siciliana, oltre che italiana, europea e internazionale. Esiste inoltre un’area grigia non meno perniciosa che riguarda l’area dell’autonomia intesa come ambito all’interno del quale elaborare un “piano-programma-progetti” che coniughi in maniera stringente e altamente professionale, l’individuazione degli Obiettivi da raggiungere in Sicilia; il reperimento delle Risorse finanziarie, economiche e umane e una “griglia” di impieghi coerenti e adeguati agli Obiettivi e alle Risorse. E’ assolutamente comprensibile che Rosario Crocetta consideri l’UDC fondamentale nella sua strategia presidenziale, ma non è detto che tale alleanza sia sicuramente positiva per lo sviluppo dell’Isola se non viene prima definito un preciso programma di sviluppo regionale. Invece siamo tutti d’accordo quando Rosario Crocetta afferma all’indomani di Ferragosto: “Mentre La Sicilia affonda, tutti litigano. Di fronte alla grave crisi sociale, economica e morale che soffoca la Sicilia, bisognerebbe far prevalere il senso di responsabilità. Invece, mai come adesso la politica siciliana e’ stata divisa. Ciascuno pensa al 5% dello sbarramento e nessuno riflette sul fatto che dobbiamo risanare i conti, senza macelleria sociale, che dobbiamo sburocratizzare”. E in effetti, il precedente governo stava riuscendo in parte a sanare i conti, a sburocratizzare e ce l’avrebbe fatto se non fosse stato sottoposto al più pesante vilipendio senza giusta causa. La causa della decadenza siciliana non è certo il governo Lombardo! E’ una autentica macelleria politica farlo apparire come tale, caro Crocetta. Nè tantomeno il nuovo Rinascimento da Lei evocato può essere realizzato da Lei o da qualche persona singola. Occorre un impegno corale di autentici professionisti che sottolinei ciò che ci unisce, che smorzi i toni e che ponga come punto essenziale strategico di partenza l’impegno a realizzare un serio e approfondito Umanesimo nella consapevolezza che non è pensabile alcuna forma di Rinascimento senza aver prima realizzato un Umanesimo di base. Naturalmente le mie non sono critiche alla persona e al programma in sé; sono delle annotazioni che scaturiscono dai documenti. Certamente Roario Crocetta saprà chiarire e arricchire i suoi programmi nelle prossime settimane e lo stesso farà l’UDC. Rebus sic stantibus, bisogna concludere provvisoriamente che il Progetto Crocetta non appare molto diverso da quello dell’MPA (partito dei Siciliani) il quale ha tra l’altro dei vantaggi complementari di non poco conto. Innanzitutto una risorsa umana come l’Assessore Massimo Russo, della stessa formazione professionale di Crocetta, determinato anche lui a lottare le illegalità e le ingiustizie e con dei concreti risultati invidiabili di gestione regionale ben apprezzati a livello nazionale ed europeo nel settore della sanità e non solo. I due personaggi sono altrettanto validi e alternativi. Se Russo fosse anche lui un candidato indipendente non sarebbe meno capace di Crocetta nell’assicurare i risultati attesi. L’MPA ha un’altra risorsa umana non meno importante rappresentata dall’Assessore Gaetano Armao, molto noto e apprezzato all’interno della conferenza Stato-Regioni; protagonista di importanti interventi giuridici e politici in difesa della autonomia siciliana e determinato a rivedere il patto di stabilità e a garantire un bilancio siciliano e un piano di sviluppo realista ed efficace. Piano la cui attuazione dipende in grandissima parte dell’appoggio che i nostri corregionali sapranno dare in fase elettorale. Il contributo dato dall’Ass. Armao al miglioramento delle condizioni dell’Isola non è inferiore a quello dato da altri Assessori. Il PD siciliano ha preferito in questa ultima fase, l’alleanza con Rosario Crocetta abbandonando in parte l’MPA. Si può capire con il sopravvento assunto dalla politica gridata sui problemi reali. In realtà il progetto PD potrebbe essere realizzato sia con Crocetta che con l’MPA. Una parola sul PDL e Miccichè: Mi appaiono come degli alieni approdati in terra di Sicilia. Attendono il beneplacito del Capo e non sono generati dalla costola della Madre Padre Sicilia. E’ il retaggio di quel 61 a zero che si è rivelato per l’Isola un autentico disastro. Naturalmente si potrebbe continuare con altre annotazioni che comunque appiono marginali allo stato attuale nel nostro panorama siciliano. In conclusione, esaminando i dati drammatici dell’economia e della occupazione e le alternative emerse fino ad ora, sembra emergere molto poco di nuovo a tal punto da chiederci se valesse proprio la pena realizzare delle elezioni anticipate. Con l’augurio che alle ciancie si sotituisca un alto senso etico e di responsabilità e che alle opposizioni personali gravemente dannose si sostituisca l’elaborazione di progetti operativi di prima grandezza. Enzo Coniglio Da SiciliaInformazioni.com del 19/8/2012
Ago 15
Banche dello scandalo Libor: “Banditi in doppiopetto gessato”
Non volevo credere ai miei occhi, ieri mattina alle sette, quando sfogliando il Sole 24 ore, mi sono imbattuto in un editoriale di prima pagina sul Liborgate, dal titolo: “Basta segreti sul mercato dei tassi”, firmato da Marco Onado, docente alla Bocconi, ordinario di Economia degli intermediari finanziari.
Mi sarei aspettato una disamina compassata su un tema di grande attualità come si conviene ad un docente bocconiano secondo lo stereotipo più accreditato. E invece cosa mi tocca di leggere in apertura di articolo? “Coloro che hanno piegato a proprio vantaggio il processo di formazione di un tasso [Libor] che riguarda oltre 500 mila miliardi di derivati, meritano ampiamente la qualifica di “banditi in doppiopetto gessato” o più semplicemente di “banksters” usata dal Commissario europeo Viviane Reding, ma anche da giornali che non possono essere considerati inclini al giustizialismo populista, come l’Economist”.
Come dire, che il Sole 24 ore si associa responsabilmente ai maggiori media internazionali per denunciare e mettere al bando quella finanza internazionale che opera impunemente ormai da troppi anni al di fuori delle pìù elementari regole dell’etica e della convivenza civile, adottando le regole della giungla e, pertanto, da autentici gangsters del settore bancario (da cui banksters), non solo in ambito Libor, come abbiamo costantemente denunciato anche in questo organo di stampa.
Esagerato? Nulla affatto se pensiamo sia ai sacrifici disumani che tale comportamento ha imposto a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, primi tra tutti, ai cugini Greci, sia ai guadagni stratosferici a vantaggio di gruppi speculativi. Basti pensare, ricorda Marco Onado che : “La spinta a truccare il meccanismo [del Libor e Euribor] era fortissima… Bastava modificare il livello del tasso di un basis point (un misero centesimo di punto percentuale) per ottenere un profitto di 2 milioni di sterline….Le pratiche manipolative risultavano tanto diffuse da far parte della cultura comune delle trading room… e sembrano basate sulla certezza di impunità non solo ai controlli interni ma anche a quelli delle autorità di vigilanza”.
Come dire, un sistema strutturalmente marcio in cui non è più sufficiente eliminare la classica singola pera maarcia per andare avanti: occorre cambiare le regole del sistema perchè marcio alla radice e opaco nella gestione.
Ma non è questo il solo settore critico che richiede interventi strutturali. L’altro settore non meno critico è quello delle agenzie di rating che hanno manipolato pesantemente la concessione dei rating e che presentano al loro interno dei conflitti di interesse non più accettabili. Ma la cosa più grave, è la loro capacità di distorcere le regole del mercato bancario, penalizzando chi offre credito alle imprese e alle famiglie e premiando le banche che effettuano interventi di tipo speculativo, come rilevato da Samuele Sorato, direttore generale della Banca Pololare di Vicenza in occasione del recente downgrading di alcun banche italiane da parte di S&P (Standard & Poor’s): “Faremo ricorso contro S&P, vogliamo capire con quali modalità agisce l’agenzia. Faccio notare che il taglio è arrivato via telefono . Nessun incontro, nessuna possibilità da parte nostra di spiegare cosa stiamo facendo per tamponare l’aumento dei prestiti in sofferenza. Ma ci si dimentica che nel nostro caso abbiamo aumentato gli impieghi dal 2008 a oggi di tre volte rispetto alla media del settore. Il paradosso è proprio questo: veniamo penalizzati perchè abbiamo dato credito all’economia del territorio. E in genere le banche commerciali vengono sfavorite rispetto alle grandi banche d’affari che fanno profitti con la finanza speculativa”.
Come dire, che è la speculazione a fare la parte da padrona e a snaturare le stessa funzione delle banche, con l’aiuto non rascurabile delle stesse agenzie di rating che mantengono il loro potere malgrado le gravissime criticità riscontrate e i processi in corso.
Ma l’economia non può essere innessun caso fondata sulla finanza speculativa!
Per non parlare del differenziale Bund – Btp di alcuni punti (200 -300) al di sopra di quanto suggerito dai fondamentali economici dei due Paesi con la conseguenza di peggiorare il nostro debito pubblico e ridurre notevolmente la competitività delle imprese italiane che rischiano di essere messe fuori mercato a tutto vantaggio di quelle tedesche che attirano così enormi capitali esterni a costi addirittura negativi,se si considera l’inflazione.
E potremmo continuare. L’intervento di Marco Onado ha dato la stura alla critica severa e non rinviabile del sistema finanziario che va profondamente rivisto unitamente al sistema che sta a fondamento dell’Euro e al progetto di integrazione dei Paesi che fanno parte dell’Unione Europea.
Ma c’è un punto che ci divide dall’analisi di Marco Onado secondo cui il sistema in fondo può essere modificato anche se con diverse difficoltà. A nostro avviso, invece va prima ribaltato nelle premesse e poi ricostruito su basi nuove. E il ribaltamento consiste nel riportare la finanza al suo ruolo naturale di “strumento” della crescita e della sviluppo economico entro regole certe e democraticamente stabilite. Attualmente si comporta come se fosse il “fine” degli interventi e delle operazioni mentre la persona umana e le società sono confinate a ruolo di “strumenti operativi”. Soltanto un ritorno ad un nuovo Umanesimo classico, cristiano e rinascimentale potrà realmente riprogettare con successo il mondo intero.
Ma questo è un altro discorso che merita ben altro spazio.
Una annotazione al margine. Mario Monti e Corrado Passera continuano a ripeterci che possiamo farcela ad uscire dalla crisi da soli. Alla luce di queste considerazioni, siamo convinti che non è possibile e che, anche se fosse possibile, non sarebbe opportuno perchè il costo da pagare sarebbe troppo alto oltre ad essere illogico mantenere intatto un sistema corrotto fino al midollo e noi Italiani, eroi in un modo marcio.
Assolutamente incompresibile, Presidente Monti.
Di Enzo Coniglio Da ItaliaInformazioni dell'8/8/2012Ago 13
Quando lo sport diventa un incubo
Ago 12
La distribuzione
La distribuzione
Ogni essere umano è sempre psicologicamente legato a quello che crea, specialmente quando crede che un particolare prodotto sia il risultato di una propria autonoma realizzazione.
Anzi, direi che nella maggioranza dei casi si crede di essere noi, nella nostra solitudine intellettiva, gli artefici di qualcosa di straordinario, anche quando questa sensazione è fortemente smentita dai fatti concreti. Siamo spesso convinti di agire ad un livello tale di originalità nelle nostre azioni e pensieri da percepire la nostra esistenza come frutto di una intoccabile esclusività, andando così incontro all’idea di essere soli, persino incompresi.
In realtà, ogni forma di sapere, evoluzione ed insegnamento è tale solo nel momento in cui si presenta alto, per non dire altissimo, il suo livello di distribuzione, di diffusione culturale, dunque di partecipazione sociale al contenuto espresso.
Senza questa dimensione, il sapere e la conoscenza restano una semplice presunzione autoerotica con la quale l’individuo alfabetizzato si provoca sentimenti onanistici che allontano dal suo ragionamento tutti i lettori che, sia pur armati di buone intenzioni, abbandonano il compito della lettura.
Dire che in questa Nazione non si legge, con la presenza di molti più libri che lettori, addossando la colpa a coloro che sembra non vogliano leggere, è semplicistico e, secondo me, decisamente lontano da una coscienza culturale onesta.
In altri termini, voglio dire che la mente umana fonda il proprio pensiero e la sua relativa evoluzione proprio in quelle azioni socio-culturali che si traducono in costante e continua solidarietà umana, rivolta a tutti e per tutti.
Il primo atto di solidarietà fra esseri umani, ancora prima di occuparsi del significato che sta dietro tale atto, è appunto quello della vicinanza empatica, che è il risultato di un insieme di sensazioni positive o negative che tale rapporto può suscitare. Questo tipo di relazione è presente anche durante la lettura, quando l’autore riesce ad entrare in contatto con la dimensione più intima e profonda dei lettori e più tale dimensione si fonda su elementi universali e compartecipati, tanto più il proprio scrivere giungerà ad un maggior numero di menti.
Proprio in questa relazione empatica risiede il concetto di distribuzione del sapere, che non ha nulla a che vedere con la distribuzione dei testi nelle librerie o negli autogrill da parte delle agenzie specializzate in questo mestiere. In effetti, parlo di un altro tipo di distribuzione, molto più vincolante per gli esseri umani, perché possiede la capacità, a lungo andare, di cambiare molti atteggiamenti mentali e comportamentali.
Per raggiungere quest’ultimo obiettivo è però necessaria la presenza di autori che siano consapevoli di un fattore primario della comunicazione: l’umiltà, ossia la presenza in chi scrive di uno stile di vita secondo cui è possibile imparare da tutti e in qualsiasi situazione, senza sentirsi mai giunti alla meta finale del sapere universale. Solo in questo caso penso si possa affermare di essere in presenza di un autore serio intellettualmente ed eticamente, altrimenti qualsiasi altra motivazione sottesa allo scrivere non risulterebbe funzionale allo scopo: il cambiamento delle cose, dello status quo.
Questo non accade sempre, anzi, mi sembra che accada molto di rado. E faccio riferimento alle molte discussioni presenti in internet, nei social forum, oppure su fb. In molti dialoghi intellettualmente interessanti, resto fuori dalla discussione perché ho la sensazione di scrivere per persone che hanno già deciso di non ascoltare, nonostante il mio tentativo di essere il più chiaro possibile.
In sostanza, non possiamo lamentarci troppo di questo dilagante analfabetismo di ritorno perché siamo stati noi che abbiamo abituato i nostri lettori a mantenere un rapporto con le idee scritte sui testi, oppure saggiamente ripetute al bar, assai lontano dallo stile di vita dell’autore. In effetti, sono gli interlocutori che stabiliscono quanto un individuo possa essere esperto in quello che afferma e scrive, attribuendogli “il diritto di cittadinanza” presso la loro mente.
Ma se non cambiano le menti del lettore e dell’autore, perché quest’ultimo diventi il primo ed il secondo il primo, le cose sono destinate, sempre secondo la mia opinione, a non trovare una via d’uscita educativa che sia soddisfacente.
Purtroppo, lo stesso problema si pone a scuola, specialmente all’Università, all’interno della quale sono molti i colleghi e i giovani che si fanno la guerra con lo scopo di affermare, un giorno e se accadrà, di essere loro i vincitori di questa ridicola guerra di parole e comprensione.
Fonte foto: www.italian.alibaba.com
Ago 04
Addio Renato Nicolini inventore dell’Estate Romana
Fu assessore al Comune di Roma e a quello di Napoli e il suo nome resta legato alla "rinascita" culturale della capitale dopo il terrorismo e gli anni di piombo. Fu architetto, professore e intellettuale scapigliato. Lo soprannominarono il "re dell'Effimero" ma il suo modello culturale reinventò le città estive
Lug 29
Il trionfante
Lug 02
La coscienza
Lug 01
Appello urgente di una petrosilena alla sua cittadinanza e a tutta l’Amministrazione
Carissimi cittadini, Amministrazione petrosilena e Istituzioni varie quali ASL e Ufficio Igiene, siamo alle solite, anzi peggio. Abbiamo il territorio petrosileno e il lungomare Biscione invaso da spazzatura ratti e topi. Non abbiamo acqua se non centellinata durante la giornata. Vogliamo arrivare ad un epidemia derivante dalla spazzatura adeguatamente distribuita dai "civilissimi cittadini", su tutto il territorio?Prego chi di dovere di provvedere con solerzia e far si che tutto ciò non venga reso pubblico sul...territorio nazionale. In questo periodo e fino a settembre Petrosino e tutta la provincia di Trapani avranno il piacere (??) di ospitare turisti italiani e non. Mi chiedo e vi chiedo che ricordo dovranno portarsi insieme alla dorata abbronzatura? Chiedo URGENTEMENTE di provvedere a disinfestare tutto il territorio e monitorare il servizio di smaltimento rifiuti. Impensabile e intollerante nel 2012 un comportamento così vergognoso e una non risposta dell'Amministrazione di fronte a tanto scempio... Non attribuisco né colpe ne ”responsabilità”, desidero soltanto una normalità. Desidero soltanto poter percorrere le strade e fotografare gli spettacolari tramonti. Desidero soltanto farmi una doccia e poter cucinare un piatto di pasta. Desidero soltanto una Petrosino della quale, per l'ennesima volta, non dovermi vergognare per aver portato i miei amici a trascorrere qualche giorno al mare. Desidero soltanto respirare il profumo dell'aria pulita e della salsedine. Sono desideri impossibili secondo voi carissimi amministratori e cittadini? Rosanna Mineo da "Marsala c'è" quotidiano di Marsala e Petrosino |
Lug 01
E’ molto elementare…
Giu 19