Nov 24

Porto Tremestieri, Coltraro (SD): ” Occasione di rinascita per Messina, ci si rimbocchi le maniche ed evitare lungaggini”

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"Finalmente qualcosa si muove sulla stagnante condizione messinese.
L'odierna approvazione, da parte della  Commissione ai Lavori Pubblici
dell’Ars, del progetto definitivo della piattaforma logistica di
Tremestieri, a compimento dell'iter burocratico imposto dai tempi di
acquisizione dei necessari pareri tecnici, ha fruttato quanto si sperava da
più parti." C'è entusiasmo nella dichiarazione di Giambattista Coltraro,
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Nov 24

Autismo dilagante in provincia di Siracusa: Coltraro (SD) “Bisogna strutturare e convenzionare interventi collaterali a quelli medici, istituendo un registro dei soggetti affetti dal disturbo e indirizzare la ricerca per garantire autonomia personale presente e futura a questi ragazzi”

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“In provincia di Siracusa crescono di anno in anno i soggetti affetti da disturbi rientranti nello spettro autistico, ma nonostante l’attività dell’equipe qualificata, diretta a Siracusa  dal dottore Francesco Sciuto, risulta insufficiente l’assistenza sanitaria offerta dal reparto di Neuropsichiatria infantile nel capoluogo, per non parlare dell’inesistenza di programmi terapeutici collaterali a quelli strettamente medici che sostengano le famiglie di questi pazienti nel percorso di crescita dei loro figli e nel loro inserimento autonomo in società.  L’organico del reparto stando ai racconti dei familiari è sicuramente carente rispetto alla domanda sempre più crescente e si rende necessario portare all’attenzione del Governo Regionale le istanze specifiche che provengono da questo territorio industriale, che paga con molta probabilità anche con questi disturbi, oltre alle neoplasie sempre più diffuse, anni di contaminazione ambientale scellerata e scarsamente controllata” La disamina è del deputato regionale di Sicilia Democratica Giambattista Coltraro.” Bisognerebbe istituire- afferma il capogruppo di SD all’Ars-  un fondo da destinare alla realizzazione di un registro ufficiale sui soggetti autistici, non solo i minori, in modo che i dati indirizzino anche la ricerca e la sperimentazione sul campo  di tecniche all’avanguardia che consentano a questi pazienti di limitare quanto più possibile l’isolamento sociale a cui purtroppo, ancora oggi, vanno incontro”. “ Osservo- continua Coltraro- che molti setting psicologici, l’onoterapia, l’ippoterapia, i corsi sportivi specifici, spesso, sono prestazioni che privati o società offrono a pagamento, quindi a carico delle famiglie, quando invece bisognerebbe convenzionare e non a termine questa tipologia di terapie per non gravare sulle famiglie”. “Inoltre- sottolinea Coltraro- bisogna organizzare partendo da oggi il futuro di questi ragazzi, quel famoso “dopo di noi” dipende molto dal grado di  autonomia personale che si riesce a costruirgli,  attraverso, ad esempio, corsi professionali loro dedicati e che non devono essere iniziative isolate ma perpetue, in modo da non lasciare fuori dai piani di integrazione nessuno”. “So che ci sono innumerevoli e attivissime associazioni di familiari in provincia- conclude Coltraro- che si battono per questi diritti e tenterò di coinvolgerli insieme a cooperative e privati in giornate organizzate di tipo ricreativo-didattico in modo da dimostrare che il grosso del lavoro è fatto sicuramente  dai medici e psicologi, che contrastano i sintomi del disturbo, ma soprattutto da interventi che mettano questi ragazzi e le loro famiglie nelle condizioni di vivere la normalità di tutti i giorni, risultando risorse preziose per la società e non soggetti da parcheggiare o da commiserare. Impegnarli significa, infatti,  credere in loro e utilizzarne i grandi potenziali nel mondo del lavoro ed è questa la direzione che va seguita e che va sicuramente finanziata”.
 siciliademocratica.sd@gmail.com
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Nov 23

Nubifragio a Licata – Vincenzo Fontana: “I 30 milioni stanziati sono fondamentali per una risposta concreta alla città”

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“Plaudo all’intervento del Governo che, nella odierna seduta di Giunta, ha approvato il finanziamento di 30 milioni di euro per gli interventi straordinari a favore di Licata dopo i danni causati dal nubifragio di questi giorni” lo dice il deputato agrigentino Vincenzo Fontana, il quale continua soffermandosi sul possibile emendamento governativo finalizzato a implementare il capitolo dedicato nella manovra di assestamento,  già in discussione in Aula”.
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Nov 23

DIVENTO ELETTRICO TOUR 2016, DA CATANIA A MILANO

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    Visualizzazione di divento tour elettrico.png Leggi il resto »
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Nov 23

Corrao M5S Eu. “Di Matteo isolato come Falcone da Stato e media”

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Appello dell'eurodeputato siciliano in aula a Strasburgo: “Lo Stato italiano ha paura di processare sé stesso, il magistrato più in pericolo d'Europa ignorato da istituzioni”

Strasburgo (FR) 22 novembre 2016 - “A livello europeo occorre che le istituzioni degli Stati membri si interessino organicamente del fenomeno mafioso. In Italia il PM Nino DI Matteo, che peraltro è il più in pericolo d'Europa, subisce lo stesso isolamento che ebbe Falcone. Faccio appello ai deputati del Parlamento Europeo a visionare il documentario che riguarda l'attività del PM siciliano redatto da Al Jazeera”.

L'appello è dell'europarlamentare M5S Ignazio Corrao che le scorse ore, intervenendo nella seduta plenaria di Strasburgo, ha approfittato del minuto a disposizione per questioni di rilevanza internazionale, per portare alla ribalta delle istituzioni europee il caso del PM siciliano Nino Di Matteo. Leggi il resto »

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Nov 21

Legge di bilancio. Silvestrini: “Per la prima volta diamo un parere positivo. Ma possibili altri miglioramenti”

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E’ forse la “prima volta che la CNA dà un parere positivo alla legge di bilancio del governo”. Così il Segretario generale CNA, Sergio Silvestrini, intervenendo a Palermo, all’Assemblea di CNA Sicilia, in occasione dei 70 anni dalla nascita della Confederazione. Leggi il resto »
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Nov 05

Disabili, non stupidi! Di Vanessa Seffer

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In Italia secondo il Censis abbiamo 4,1 milioni di disabili, fra cui quelli molto gravi, intesi come malati di Alzheimer, Parkinson, Sla, terminali e tetraplegici allo stadio terminale. Fin quando questi pazienti si trovano in carrozzina non sempre hanno problemi legati al retto e alla vescica; queste problematiche subentrano talvolta nella parte finale della malattia oppure nella tetraplegia. I pazienti tetraplegici necessitano di assistenza costante, in quanto quasi totalmente non-autosufficienti negli spostamenti, nell’alimentazione, nel vestirsi e nell’espletare i bisogni fisiologici. Talvolta complicanze respiratorie rendono precaria la salute generale. La differenza su cui vogliamo soffermarci è essenzialmente economica e la fa non tanto l’assistenza, quanto il problema legato allo svuotamento del retto e della vescica in modo manuale. Ne abbiamo voluto parlare con Valentina Valenti (nella foto), 46 anni e tetraplegica da quando ne aveva 18, a causa di una capriola mal eseguita nell’ora di educazione fisica, il secondo giorno di scuola dell’ultimo anno di liceo. Da quel momento la vita di una bella ragazza, che sfilava a Roma per i più grandi stilisti, è cambiata drasticamente. Valentina non ha mai smesso di lottare in tutti questi anni. Ha raccontato recentemente in tivù della sua situazione e di quelle persone che non hanno più l’uso delle gambe, delle mani e che non sentono nemmeno il naturale stimolo per andare in bagno. Non è oggetto di preoccupazione per i più e per la politica, ma intanto a causa dei disagi enormi e delle difficoltà economiche di queste persone, abbiamo tanti morti ogni anno. Nel giro di poche ore il video, postato sul web, ha avuto oltre 43mila visualizzazioni e subito dopo è stato misteriosamente censurato. Per questo ha scritto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che a breve la riceverà. “Ogni disabile come me - dice Valentina - deve essere messo in condizione di pagarsi le tre persone necessarie per una dignitosa sopravvivenza, che consentano di uscire di casa, cosa per nulla comoda, e di gestire la pulizia, l’igiene e tutte le funzioni organiche”. I mielolesi, cioè coloro che hanno lesioni del midollo spinale, devono essere cateterizzati o svuotati manualmente ogni 4/6 ore. In Italia ci sono circa 200mila persone in questa situazione, che hanno necessità dell’evacuazione sfinterica o del catetere ad intermittenza (per la vescica) o dello svuotamento manuale rettale (per le feci), quest’ultimo sulla carta praticato dai medici chirurghi, quando invece sono gli stessi infermieri a provvedere. “Basterebbe un decreto legge che equiparasse le due cose - continua Valentina - per far svolgere entrambe le attività agli infermieri, anche perché negli ospedali fanno tutto loro. La manovra costa 320 euro (230 euro più Iva) se il medico chirurgo fa lo svuotamento manuale rettale. Se chiami un infermiere a casa costa 50 euro ogni volta. Come si può risolvere questo problema se non hai 5mila euro al mese? Con questa somma si possono pagare tre persone messe in regola, che sono il minimo vitale garantito”. Il vero perno del Welfare è la famiglia, sulla quale ricade tutta la responsabilità e il peso dell’assistenza e della cura della persona con disabilità. La situazione si aggrava in età adulta. “I disabili adulti rimangono in carico alla responsabilità delle loro famiglie - si legge nel comunicato del Censis - con sostegni istituzionali limitati, focalizzati quasi esclusivamente sul supporto economico”. Nel desolante panorama fin qui illustrato, non si è ancora accennato alla principale preoccupazione delle famiglie, ovvero quella per il futuro dei loro figli con disabilità, una volta che loro non potranno più prendersene cura o non ci saranno più. “Nel tempo - spiega il Censis - aumenta il senso di abbandono delle famiglie e cresce la quota di quelle che lamentano di non poter contare sull’aiuto di nessuno pensando alla prospettiva di vita futura dei propri figli disabili”. Qui interviene il disegno di legge “Dopo di noi” nella Legge di stabilità, del 17 settembre 2016: Renzi ha stanziato 180 milioni di euro per i disabili per i prossimi 3 anni: 90milioni nel 2016, 38,3 milioni nel 2017 e 56,1 milioni per il 2018. Con la Legge 81 nessuno ti porta fuori con 3 persone. Con 180 milioni si copre solo quanto si dice nella Legge 81 per la mobilità, secondo cui in caso di malattia grave bisogna avere almeno due persone sempre, e messe in regola. I 90 milioni del primo anno coprono solamente 18mila persone disabili su 200mila a 5mila euro al mese, se i soldi vengono distribuiti con questo criterio. Prima però non c’era neanche questo. Un consiglio per una politica seria sull’immigrazione: si spendono 3 miliardi per accogliere gli immigrati. Fra queste persone che arrivano ci saranno pure infermieri o persone che vogliono studiare per diventarlo! “Sarebbe un’idea formarli, poi dare loro un lavoro, così se vengono in Italia per lavorare li teniamo, altrimenti nemmeno ci vengono se sanno che dovranno lavorare per restare - pensa Valentina Valenti - io sono un progetto di riforma che non è ancora stato fatto. La politica deve riconoscere che è ha fatto un tragico errore; i soldi ci sono e le cooperative i soldi li prendono. Anziché dare appalti, subappalti, e poi pagare un romeno 4 euro l’ora, si faccia tutto regolarmente sin dalla fonte, mettendo tutti in regola e i soldi ci saranno per tutto e tutti. Anche mia madre è disabile secondo l’articolo 3 comma 3 - continua Valentina - è diabetica, cardiopatica, obesa, quando si lava fa fatica, ma è autonoma nelle sue funzioni, pertanto non si può dare lo stesso tipo di invalidità. Lei ha le mani, le usa. Io ho bisogno di una persona per grattarmi, per tagliarmi le unghie, per bere e mangiare, per fare una passeggiata e soprattutto per espletare i miei bisogni organici”. Non è già semplice la vita quando riesci a non morire da giovane, pensiamo a cosa significhi vivere per Valentina e gli altri 200mila come lei. Può succedere a tutti. @vanessaseffer
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Nov 04

Contro i ladri di Speranza” come la Chiesa resiste alle mafie. Di Pasquale Hamel

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“Contro i ladri di Speranza”<br>come la Chiesa resiste alle mafie
Un breve ma denso saggio quello di Massimo Naro dal titolo provocatorio, “Contro i ladri di Speranza”, ed un sottotitolo, “come la Chiesa resiste alle mafie”, che ne rivela il contenuto, pubblicato nella prestigiosa collana Lampi, delle edizioni Dehoniane, che ospita riflessioni di personaggi del livello di Zygmunt Bauman, Gianfranco Ravasi e Luigino Bruni, per citarne i più noti. Un saggio denso di riferimenti bibliografici e corredato da note puntuali per affrontare un tema di grande attualità, cioè l’atteggiamento della Chiesa nei confronti della mafia. Naro, fine teologo e studioso di storia della Cristianesimo, non ha riserve a confermare che la Chiesa, nel passato, è stata troppo a lungo silenziosa di fronte al fenomeno mafioso perdendo l’occasione di svolgere la sua missione profetica. Sul perché di questo silenzio, dà anche una risposta possibile. Quel silenzio sarebbe stato anche provocato dall’estraneità del mondo cattolico rispetto allo stato unitario, un’estraneità consumatasi a partire dal processo di unificazione nazionale che, come molte letture confermano, si è in parte sviluppato contro la Chiesa. Quel lungo silenzio però, è stato rotto da tempo: i tre ultimi pontefici, e ancor prima vescovi come Salvatore Pappalardo, non hanno infatti avuto dubbi né hanno esitato a condannare la mafia. D’altra parte, ed è il secondo tema che anima il saggio, per Naro, per la Chiesa denunciare la mafia non significa compiere un atto rivoluzionario ma, piuttosto, ritornare al Vangelo, cioè alla norma. La parola evangelica non ha, infatti, nulla a che fare con la cultura mafiosa, l’Evangelo è amore, pace e misericordia proprio l’opposto del messaggio mafioso. La Chiesa è per questo, dunque, legittimata a svolgere un ruolo di pedagogia antimafiosa, ma lo deve fare tenendo conto della testimonianza della parola evangelica operando, in questo senso, con la semplicità e con la passione che hanno contraddistinto il magistero di uomini di chiesa come don Pino Puglisi. Proprio partendo da questa convinzione, l’autore considera fuori luogo che, nel porsi di fronte al fenomeno criminale, la Chiesa e gli uomini di Chiesa adottino linguaggi impropri dimenticando che esiste un linguaggio “peculiare” la cui fonte è appunto l’incompatibilità della parola evangelica con la cultura della morte di cui la mafia è portatrice. La Chiesa e gli uomini di Chiesa di fronte alla devastante disumanità della mafia,e qui viene fuori il terzo argomento, preso atto che “le mafie sono disumane e perciò incompatibili non solo con ‘la vita religiosa’ ma anche con ‘l’essere umano in quanto tale’”, farsi promotori di un nuovo umanesimo, che significa non certo promozione dell’uomo “ripiegato su di sé”, preoccupato solo di sé, ma un uomo che si apre all’altro, che si preoccupa per l’altro. Ed allora? Certo al centro dell’impegno deve esserci la resistenza ecclesiale contro la disumanità della mafia ma “nella misura in cui impegna a vivere la conversione e non soltanto a predicarla, è anche consegna di sé, disponibilità ad arrendersi a Dio”. Proprio questo fa, a detta di Naro, la resistenza cristiana alle mafie del tutto peculiare. Il libro è stato presentato a Palermo da Salvatore Taormina e da Giovanbattista Tona e moderato da Alessandra Turrisi. Di Pasquale Hamel
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Nov 02

CROLLO CAVALCAVIA: L’AUTOTRASPORTO NON E’ IL RESPONSABILE DI TUTTI I MALI

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CNA Fita, trasporto coils: disponibili da subito a modificare la normativa di riferimento
 
Roma, 30 ottobre 2016 - L’autotrasporto non è il responsabile di tutti i mali e chi, come il candidato alla presidenza Confcommercio Paolo Uggè e attuale presidente della Conftrasporto, continua a fare confusione sul caso del crollo del cavalcavia rischia di addebitare gravissime responsabilità all’interlocutore sbagliato. In tal senso è bene fornire utili chiarimenti per fugare ogni equivoco sospetto. Il primo: CNA Fita ribadisce che la questione dei monitoraggi e delle manutenzioni viarie rimane una questione cogente e particolarmente delicata perché da tempo sottovalutata e trascurata. Secondo: l’autocarro in questione (trattasi di un trasporto eccezionale), non solo non era un abusivo, come molti altri invece, ma seguiva un percorso autorizzato ed individuato dalle autorità preposte che quotidianamente impongono simili procedere per tali tipologie di carico. Terzo: nel trasporto di coils (prodotti siderurgici) sono le pratiche sleali che vanno combattute. Veicoli progettati e immatricolati per trasportare carichi normali da 20 tonnellate e invece ne trasportano 80 sono vere mine vaganti. La questione da risolvere é l’avere autorizzato secondo normative consolidate ormai nel tempo al trasporto di simili portate mezzi non tecnicamente idonei. E’ importante infatti fare comprendere che pesi eccezionali, come appunto nel caso dei coils, dovrebbero essere trasportati con veicoli eccezionali che distribuiscono il peso su un numero eccezionale di assi sui quali ripartire il peso delle merce. Questa impostazione tecnico-strutturale consentirebbe un trasporto in sicurezza ed una vezione che non inciderebbe, usurandola oltremodo e compromettendone la stabilita, l’infrastruttura viaria. Quarto: CNA Fita è da subito disponibile a modificare la normativa vigente che regolamenta questa tipologia di trasporti ed eventualmente anche la possibilità di incentivare una intermodalità ferro-gomma che ne limiti la percorrenza su strada. Infine sempre al candidato alla presidenza Confcommercio Uggè, secondo il quale l’attuale normativa è stata concepita in passato per fare favori a qualcuno, chiediamo di non insinuare simili pastette senza fare nomi e cognomi per lo più considerando che, a memoria, non ricordiamo obiezioni di merito e di fatto evidenziate dalla Conftrasporto dello stesso Paolo Uggè. 
 
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Ago 10

MENINGITE DIGITALE, di Maurizio Bonanni

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E voi chiamatela pure meningite digitale. Virale, collettiva e particolarmente

contagiosa. Ne sono afflitti permanentemente i social e i talk televisivi nazionali ma,

mai come in questi giorni di caldo, divampano fiamme altissime per argomenti del tipo:

epiteto di cicciottelle costato il posto al collega che ne ha fatto un titolo -per me

affettuoso- di un giornale sportivo per indicare le nostre arciere in gara alle Olimpiadi;

immigrazione che ci sommerge e travolge; le dichiarazioni di M.E. Boschi sul popolo

che non capisce nulla delle questioni elette. Bene. Partiamo dall'argomento più banale.

A proposito delle atlete italiane: Pallocchette sarebbe più friendly? Volete una mia

previsione facile-facile? Per la legge della ormai ben nota Finestra di Overton, tra poco

ci sarà lo shift catastrofico che vedrà un popolo inferocito considerare il politically

correct alla stregua degli ebrei sotto il nazismo, o degli omosessuali nei regimi islamici..

Spero di vederla questa catastrofe dei buonisti a prescindere!

Qualcuno ritiene davvero che sia giusta la sanzione comminata al collega? E

perché, di grazia? Vogliamo, per caso, fare una statistica (con decine di migliaia di

esempi, solo per i titolisti italiani) della roba (spesso robaccia) politically uncorrrect

pubblicata sulla stampa italiana e non solo? Se avessimo applicato questo metodo

censoreo a suo tempo e nei casi citati avremmo chiuso tutti i giornali, alla Erdogan..

Altro argomento di fuoco: come si controllano i flussi di disperati che arrivano sempre

più numerosi in barconi fatiscenti sulle nostre coste? Lasciandoli affondare in massa

nelle acque più o meno territoriali libiche? Di chi la colpa per aver dato la convinzione

di un'accoglienza facile e indiscriminata a tutti coloro che fuggono da aree di crisi?

L'Europa non c'entra nulla in questo? Lasciamo stare il Vaticano, che difende

legittimamente i suoi valori millenari dell'accoglienza ai diseredati. Chi ha sottoscritto

gli accordi per cui navi da guerra impiegate per il soccorso ai naufraghi, battenti

bandiera diversa dalla nostra, accompagnano sulle coste italiane tutte le persone salvate?

Se non sbaglio, per il diritto internazionale, quegli scafi sono territorio delle Nazioni

interessate che, tra l'altro, aderiscono a Dublino 3.

Quindi, i migranti che imbarcano avrebbero tutto il diritto di sottoporre domanda

d'asilo presso i loro consolati! Volete che adottiamo severe politiche di respingimento

alla.. australiana, così ci cacciano, in un colpo solo, dalla Ue, da Shengen e dall'Euro? O

preferite contrabbandarli tutti a Erdogan i nostri migranti economici, promettendo al

sultano 1/3 di quello che oggi spendiamo annualmente per mantenerli, dato che lui sarà

contento di una simile manna? Raddoppio la provocazione presente sui social e non

solo: anche i nostri poveri migranti puzzavano agli inizi del 900, messi in quarantena

nei porti di arrivo statunitensi. Ma, noi europei siamo stati i fondatori, la carne e il

sangue degli Usa: condividevamo valori comuni e volevamo rispettare le loro regole,

per creare ulteriore ricchezza e beneficiare dei futuri dividendi! Queste e non altre sono

le differenze fondamentali tra ieri e oggi con i migranti di fede musulmana,

antimodernista e che non fa nessuna differenza tra Religione e Stato, tra Dio e Cesare!

Rimedi? Fare capire fino in fondo a tutti i candidati a questa immigrazione senza

speranza che da noi non ci sarà mai pane, lavoro e posto per tutti! Però, poi, bisogna

aiutare l'Africa continentale e mediterranea a uscire dalla feroce crisi attuale umanitaria,

di cui non pochi membri autorevoli della Ue e di Oltre Atlantico sono responsabili!

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