Feb 16

EVVIVA LA GUERRA? Di Maurizio Bonanni

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modificata "Rieccolo!". Di nuovo, un Governo di sinistra (?) ci porterà, come nel 1998, a un intervento armato? All'epoca, attendemmo un bel po', per la verità, prima di andare in soccorso dei musulmani del Kossovo (bel contrappasso, no?), sterminati dalla ferocia di Milosevic e delle sue pulizie etniche. Oggi, a quanto pare, il Ministro Gentiloni, e il Governo al quale appartiene, implorano una santa alleanza di "peacekeeping" (con i soliti bombardamenti mirati, che fanno, poi, migliaia di vittime collaterali!?), sotto l'egida Onu, per colpire l'Isi, in Libia e dintorni. Dato che, da sempre, mi ritengo uno scomodo, assolutamente pacifico, anarco-individualista, al soldo di nessuno (per incidens: la libertà, in questo Paese a-meritocratico, si paga con la marginalità e la fame!), cercherò di essere -educatamente- il più possibile "non" Politically correct. Anche perché, scusate, ma sono un po' stanco di sentire le solite frasi di tanti strateghi improvvisati (funziona, anche qui, come nel calcio: milioni di allenatori della Nazionale, al tempo dei Mondiali!) sul tema: "Armiamoci e partite!". Leggi il resto »
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Feb 15

Risorge il nazionalismo tedesco e muore l’Unione Europea. Di Enzo Coniglio

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Foto Enzo Coniglio
E’ una verità dura da accettare e che la grande stampa cerca di rimuovere accuratamente anche a costo di falsare in tutto o in parte la lettura della crisi attuale che sta affamando milioni di persone in Europa in sinergia con la crisi finanziaria: si tratta della rinascita del “nazionalismo tedesco” di Frau Merkel. A lanciare l’allarme, sono stati due protagonisti della Gerrmania del dopo guerra che conoscono a fondo il sistema dall’interno: l’ex Ministro degli esteri Gioschka Fischer e il leggendario Cancelliere Helmut Schmidt che hanno deciso di affidare la loro denuncia a due libri di successo, rispettivamente: “Scheitert Europa” (l’Europa sta fallendo) e “Mein Europa”, nei quali puntano il dito contro Frau Merkel responsabile di aver adottato e alimentato una incisiva forma di nazionalismo tedesco, pur sapendo come esso sia del tutto incompatibile con i principi che regolano l’Unione Europea a tal punto da condannarla al fallimento o ad una posizione subalterna. Deutschland über alles” : la Germania sopra tutto! Seguendo questa chiave di lettura, si comprende facilmente che le “regole” di cui Frau Merkel e il suo ministro, Wolfgang Chaeuble parlano e impongono, con la complicità di Christine Lagarde e di Jean-Claude Junker, sono in effetti le regole del nuovo nazionalismo tedesco di natura squisitamente economica, in sinergia con la finanza internazionale. E il grande imbroglio che pochi hanno messo in rilievo, sottolinea Philippe Legrain, già apprezzato consigliere principale di Manuel Barroso, “consiste nell’aver infranto la base legale su cui l’euro era fondato, cioè la clausola del divieto di salvataggio fra stati, e della volontà di salvare i creditori della Grecia: Improvvisamente i cattivi prestiti delle banche private divennero obbligazioni fra governi”. E questo imbroglio fondato su una palese illegalità rispetto al Trattato, fu imposto per evitare perdite alle banche tedesche e francesi. Frau Merkel & Co. hanno finto che l’insolvenza della Grecia fosse dovuta ad una temporanea difficoltà di finanziamento e, assumendo surrettizziamente che la stabilità finanziaria dell’eurozona fosse a rischio, decisero di infrangere la base legale su cui l’euro era fondato, appena ricordato. Conseguentemente, il secondo prestito concesso alla Grecia nel 2012 non era destinato al salvataggio della Grecia e ad assicurarne la ripresa, ma a permettere alle banche tedesche e francesi di rientrare dal debito che era frutto di comportamenti privati e non di Stati. Un atto di dominio senza precedenti, dettato appunto dalla volontà di potenza e coerente con il nuovo nazionalismo tedesco che si prefigge di diventare la potenza egemone in Europa e di sottomettere, attraverso l’economia, tutti gli altri Stati europei. Altro che Europa Unita e solidale. In questa ottica, l’Euro diventa un potente strumento per assicurare una supremazia indiscussa e di sicura subordinazione degli altri Stati. Non dimentichiamo che i meccanismi finanziari attuali, permettono alla Germania di finanziarsi a costo zero e di diventare una nazione orientata all’export che aumenta il proprio surplus a scapito degli altri Paesi, non tenendo conto dei limiti imposti dai regolamenti comunitari che chiede un riequilibrio dei conti. Il più fedele interprete di questo nazionalismo, è il ministro delle finanze, Wolfgang Schaeuble che, con serio cipiglio, va ripetendo che la Grecia deve “ubbidire” e “deve rispettare quelle regole” che la potenza egemone tedesca ha imposto nsieme alla Troika. Per Schaeuble vale il principio barbarico: “Vae Victis”, (guai ai vinti) del barbaro condottiero dei Galli, Brenno nei confronti dei Romani dei Romani ieri e dei Greci, oggi. La Merkel, ritornando da Minsk e incotrando Tsipras ha invece parlato di “necessario compromesso” che nel suo linguaggio vuol dire “sottomettersi addolcendo la pillola”.Due linguaggi diversi della stessa radice egemonica. Naturalmente, il nazionalismo tedesco della Merkel non vuole e non può essere soltanto un nazionalismo economico ma deve essere anche geopolitico, come nel passato. E l’occasione le è stata offerta dai recenti negoziati con Vladimir Putin, dove Frau Merkel ha rappresentato il suo Paese, la Grande Germania, e non certo l’Unione Europea, la cui Ministro europeo degli affari esteri, l’italiana Mogherini, rimane relegata in un cantuccio. Siamo di fronte alla rinascita dell’Europa delle Nazioni e delle potenze: germanica e russa che hanno fagocitato gli altri Stati trattandoli come colonie e privandoli del loro diritto di stampare moneta e di regolare il proprio sviluppo! Una mossa magistrale quella di Frau Merkel & Co. che neppure il grande Bismark e il non qualificabile Hitler avrebbero immaginato possibile. Ma attenzione alle conseguenze: i Padri fondatori avevano voluto l’Unione europea per porre fine alle superpotenze dalle guerre infinite. Con il risorgere del nazionalismo tedesco e russo rischiamo di ridare la voce alle armi e di riesumare il sogno delle potenze belliche: una nuova grande guerra! Renzi sembra abbia avuto sentore di questa rinascita e propone anche lui, nel suo piccolo, il “partito della nazione” dimenticando che una cosa è il “partito delle chiacchiere” e un’altra cosa sono i nazionalismi tedeschi e russi intrisi di barbarie e di stragi, lontani anni luce del rinascimento della tradizione italiana. Una guerra impari e dalle poche vie d’uscita.

di ENZO CONIGLIO

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Feb 11

FÀ CHE T’INCONTRI.. di Maurizio Bonanni

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  "Sliding doors"? Metti una giovane coppia di italiani, a tarda notte a Parigi. Che cosa potrà mai accadere se entrambi, per puro caso, da perfetti sconosciuti, perdessero, contemporaneamente, l'ultimo metrò? La parte pratica dice che, smoccolando nella stessa lingua, scopriranno l'idioma comune e si attrezzeranno per cercare un taxi da.. "smezzare". La parte romantica, invece, mette al primo posto la speranza che si innamorino e perfino si.. sposino! Ecco: avete azzeccato. Questo è esattamente l'inizio della (solo un po'..) divertente pièce "Mi piaci perché sei così", che va in scena al Teatro Quirino fino al 22 febbraio, con interpreti principali Vanessa Incontrada (Monica) e Gabriele Pignotta (Marco), che è anche l'autore-regista dello stesso spettacolo. Lui e Lei coppia perfetta d'avvio, che perde rapidamente colpi con lo scorrere del tempo. Lui si guadagna da vivere con i fumetti. Lei, con un lavoro in banca. Menage usuale (costellato di esilaranti gag, in tutta la prima parte), per la coppia italiana, in cui Lei lavora sia fuori che dentro casa, mentre lui, grazie al virtuale, può starsene comodamente sul divano tutto il santo giorno, a occuparsi delle sue creazioni. Leggi il resto »
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Feb 09

Germania-Grecia: e il lupo si mangiò l’agnello. Di Enzo Coniglio

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Foto Enzo Coniglio Quando 2500 fa, Esopo scriveva la favoletta del “lupo e l’agnello” non avrebbe potuto immaginare che milioni di persone l’avrebbero letto e commentato in tutto il mondo nella versione originale o nelle traduzioni e adattamenti di Fedro, di Jean de la Fontaine o di Trilussa; ma soprattutto non avrebbe potuto immaginare che si materializzasse addirittura nell’Unione Europea del 2015. Eppure è così e nessun accostamento potrebbe essere più appropriato. Leggi il resto »
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Feb 08

Rānia, la regina Buona

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716_queen_raniaRānia al-Yāsīn è nata in Kuwait da genitori palestinesi originari di Tulkarem, regina  di Giordania in carica dal 7 febbraio 1999 sposata con il re Abd Allāh bin si è battuta molto per migliorare la condizione delle donne in Giordania, e in genere in tutti i paesi islamici, e per La protezione dei bambini da ogni tipo di violenza sia fisica che morale; donna  da sempre estremamente impegnata nel sociale non ha esitato a definire pubblicamente l’organizzazione dell’Isis  le nuove SS del ventunesimo secolo. Non piace Rania di Giordania, non piace affatto: è scomoda.  Per i militanti dell’Isis, la moglie del re Abdullah incarna tutto ciò che una donna non può e, soprattutto, non deve essere: determinazione, impegno, coraggio e pure bellezza, sì, un’eleganza innata che stride con la visione che gli estremisti del mondo islamico danno alla femminilità. Sono passati poco più di due mesi dalle affermazioni con cui la signora più importante del Regno Hascemita, nel corso di un summit ad Abu Dhabi, condannava la barbarie trasmessa dai video diffusi dai terrosisti del jihad – “Assassini assetati di sangue” che stanno cercando di “dirottare” il mondo arabo e di “trascinarci indietro al Medioevo” attraverso “l’uso spregiudicato dei social media”, ebbe a dire allora – e mai come oggi, quel “Medioevo” sembra essersi materializzato di fronte ai milioni di occhi che hanno assistito alla fine impietosa del pilota giordano Moaz al-Kasasbeh, bruciato vivo in una gabbia e poi ricoperto di macerie. Rania, al momento, si è limitata ad un tweet in arabo per commentare l’ennesima tragedia e augurare al pilota ucciso “martire della patria”  la pace eterna, ma la sua posizione va ben oltre i 140 caratteri di un messaggio social, sia perché incarna l’immagine di una regina moderna e socialmente impegnata, sia perché è portatrice di un’istanza politica marcata, dettata dalle sue origini palestinesi comuni al 40% degli arabi che vivono nella sua terra. La Giordania, infatti, rappresenta un modello di monarchia araba indisponente per i fanatici del califfato che, oltre a considerare l’essere donna uno zero assoluto, individuano nella questione palestinese un possibile propulsore delle loro deliranti mire espansionistiche. Per questo, nelle intenzioni dei jihadisti dell’Isis, la fine esemplare riservata al pilota giordano è volta ad accendere gli animi dei giordani che fin dall’inizio non hanno sostenuto l’impegno di Amman nella lotta al califfato. La regina Rania infine è fedelmente legata alla religione islamica e in più occasioni pubbliche non ha esitato a definire  sacro il Corano esaltandone una bellezza intrinseca scarsamente conosciuta dal resto del mondo. Osservando l’evolversi degli avvenimenti dal punto di vista Cristiano qualcosa appare immediatamente  strano e ci poniamo la domanda : ” come mai una Regina  di origine Palestinese innamorata dell’Islam è  così odiata dagli Isis che tanto proclamano lo stato islamico? come mai una Regina che ha sempre  difeso i diritti dei Palestinesi è odiata da coloro che ufficialmente odiando gli Ebrei dovrebbero stare dalla parte dei palestinesi?  forse perché’ essendo donna che difende le donne da fastidio al loro credo fanatico? oppure perché’ difende i diritti dei bambini che loro calpestano e violano in maniera vergognosa? Islam contro Islam allora? assolutamente NO! La verità è un altra: la reazione odiosa degli Isis contro la Giordania, quindi contro i palestinesi, contro le donne e i bambini mostra il vero volto e la reale origine del piano perverso di questa diabolica organizzazione, che usa il pretesto della religione dell’Islam esclusivamente per colpire ed annientare tutti quei popoli che ancora oggi si oppongono alla decadenza dei diritti fondamentali dell’uomo stabiliti da Dio; lo scopo principale degli Isis è quello di spazzare via ogni forma di credo religioso che in qualche modo possa ricondurre al  creatore al fine di preparare  il mondo al sempre più  prossimo, avvento dell’anticristo  sulla terra; pertanto l’Isis è un esercito mascherato da Islam sottomesso agli ordini della potenza fautrice del Nuovo ordine mondiale che con il prodigio di impostura dell’11 settembre 2001 ha pretestuosamente destituito i dittatori dell’Iraq,della Libia e dell’Egitto cancellando gli equilibri del medioriente ivi spianando la strada agli Isis, i quali a sua volta adesso lavorano per spianare la strada all’uomo della perdizione. (Daniele 7:24)  «La quarta bestia significa che ci sarà sulla terra un quarto regno diverso da tutti gli altri e divorerà tutta la terra, la stritolerà e la calpesterà. Sorgerà’ un Re truce di aspetto, abbatterà tre Re e proferirà parole contro l’altissimo… (Giovanni 8:32) Conoscerete la Verità e la Verità vi renderà liberi… LIBERI DALLA MENZOGNA, LIBERI DALL’INGANNO, LIBERI DALLA PERDIZIONE! Francesco Comito – Notizievangeliche.com
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Feb 06

SECONDA EDIZIONE DEL CONCORSO “QUEL FRESCO PROFUMO DI LIBERTÀ” Stefania Giannini e Rita Borsellino premiano i vincitori del 2 concorso

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“Quel fresco profumo di libertà” Sicilia, Puglia, Lazio, Abruzzo. Appartengono a queste regioni le scuole vincitrici del secondo concorso “Quel fresco profumo di libertà”; la Commissione di Giuria del concorso  presieduta da Rita Borsellino  ha selezionato cinque cortometraggi vincitori fra un centinaio di video partecipanti. Premiati ex aequo i seguenti video: I DIRITTI ED I DOVERI DEI BAMBINI Scuola Primaria e dell’Infanzia “”Aristide Gabelli” di Palermo – Sicilia; CUP SONG DELLA PACE Ist. Comprensivo “Giovanni XXIII – Binetto” di Grumo Appula (BA) – Puglia; APPESI AL MURO Ist. Comprensivo “E. De Amicis” di Enna – Sicilia; MANI LEGALI Ist. Istruzione Superiore “G.Marconi” di Anagni ( FR) – Lazio; BLOOD MONEY Liceo “Cesare De Titta” Lanciano (CH) – Abruzzo Leggi il resto »
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Feb 05

Con Mattarella e Renzi rinasce la Balena Bianca? Di Enzo Coniglio

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Con Mattarella e Renzi rinasce la Balena Bianca?
Un interessante dibattito si sta sviluppando in Italia in questi ultimi mesi sulla vera natura del PD di Matteo Renzi: se si possa ancora considerare un partito di sinistra o se invece si debba considerare una sorta di Democrazia Cristiana rediviva e corretta. La nomina ora di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica, autentico capolavoro politico dello stesso Renzi, ripropone con maggiore forza la domanda a cui non ci si deve sottrarre; al contrario, una tale domanda, merita la massima attenzione a condizione che un giudizio espresso sia fondato su una analisi sincronica e diacronica del percorso e delle mutazioni di tale partito che, nel bene e nel male, ha segnato la vita italiana soprattutto del dopoguerra. Proviamo a tracciare una breve sintesi – con tutti i limiti delle sintesi – espressa per maggiore chiarezza in punti, con l’obiettivo di promuovere un’ auspicabile integrazione da parte dei lettori: 1. La DC, come tutti i Partiti, ha una nascita, uno sviluppo relazionato e influenzato dagli eventi storicamente definiti. Fino al 1989, il suo ruolo principale è stato quello di essere un baluardo contro il comunismo in un mondo polarizzato. Ma non solo… 2.  Dal 1945 al 1989, la DC ha assunto diversi comportamenti politici e sfumature ideologiche: dal Governo Tambroni, tutto orientato a destra, ai governi di centro sinistra iniziati da Amintore Fanfani nel 1962; dalla stagione del “compromesso storico” e delle “convergenze paralle” di Aldo Moro e del PC italiano di Enrico Berlinguer che aveva preso le distanze da quello sovietico dopo l’invasione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica; per non parlare dei movimenti cattolici della DC vicini ai poveri, ai diseredati, che lottano contro le ingiustizie e che sognano una DC molto vicina alle aspirazioni della sinistra, soprattutto in Sud America da non confondere con la DC immaginata e vissuta da Comunione e Liberazione ed espressa con molta chiarezza negli incontri di Rimini. 3. Naturalmente venuto meno il blocco sovietico e regolati i conti tra le numerose correnti che l’attraversavano, anche grazie alla stagione di Mani pulite, assistiamo ad una frammentazione  macroscopica di quanto prima era espresso all’interno delle correnti, come era normale che fosse. 4.  Intanto il mondo è cambiato e di molto dopo la caduta del muro; l’attenuarsi del pericolo comunista sovietico, di quello cinese e di quello del centro e del Sud America e la nascita di un nuovo capitalismo finanziario sfrenato e senza regole angloamericano, che sfocerà nel fallimento di Lehman Brothers e nell’impoverimento di quel ceto medio su cui sia la DC e gli altri partiti europei cugini si erano alimentati e avevano fondato la loro fortuna. 5.  La DC è stata storicamente questo impasto magmatico di religione, ideologia, teoria e prassi, modelli economici, appartenenza soprattutto al ceto medio, ma non solo… 6. Le sue origini vanno ricercate nella enciclica “Rerum Novarum” di Leone XIII del 1891, dagli scritti di Giuseppe Toniolo e di altri cattolici intellettuali e impegnati nel sociale… 7.  Nel dicembre del 1896 apparve il primo giornale con il titolo: “DEMOCRAZIA CRISTIANA” e con il sotto titolo:  “IN DIFESA DEI FIGLI DEL POPOLO”. Nascerà successivamente il movimento sociale cattolico, il sindacalismo e le cooperative bianche per distinguerle da quelle rosse e soprattutto, inizia la stagione della partecipazione dei cattolici alla vita politica, fino allora proibita. 8. In quel fine secolo e inizio del nuovo, una posizione di primo piano l’ha assunta un prete marchigiano, Romolo Murri, che proprio nel 1900 aderisce all’idea del tutto nuova di “democrazia cristiana” ed auspica una convergenza tra dottrina sociale della chiesa e movimento socialista; tra spirito religioso e istanza democratica. 9.  E’ in questo contesto che si colloca l’attività di don Luigi Sturzo, amico di Toniolo e di Murri, collega di studi a Roma, il quale auspica invece la nascita di un partito di ispirazione cattolica ma non dei cattolici, sostenendo che il cristianesimo non si può rivolgere ad una “parte” (da cui partito) o, se volete, interpretare le istanze di una parte, ma deve rivolgersi a tutti. 10. Con questa motivazione, si rifiutò di fondare un partito denominato “democrazia cristiana” e, dopo aver fatto il Sindaco di Caltagirone per 13 anni, fondò a Roma il “Partito Popolare”, laico, autonomo dalla gerarchia cattolica e vaticana e aperto a tutti coloro che si riconoscono nei principi cristiani, diverso dalla “democrazia cristiana del dopoguera” a cui non volle mai aderire. E potremmo naturalmente continuare. Alla luce di queste considerazioni in pillole, appare del tutto fuor di luogo e infondata l’affermazione che con Sergio Mattarella, e con Matteo Renzi possa rinascere la Democrazia Cristiana. Innanzitutto, si dovrebbe precisare quale Democrazia Cristiana, avendo assunto, nel corso degli anni, le sfaccettature poliedriche più diverse. E’ un tema complesso quello della identità di un tale partito, oggetto di continui e approfonditi studi. Dovremmo allora concludere che l’affermazione secondo cui, con la nomina di Sergio Mattarella e con Renzi a capo del Governo, possa nascere la “balena bianca”, sia pura fantasia?  Non del tutto. L’equivoco probabilmente è nato e si alimenta perchè il nostro mondo italiano, europeo ed internazionale è alla ricerca di un equilibrio tra istanze  individualiste, liberiste e liberali che pretendono di definirsi  “democratiche” all’interno di un occidente che pretende di essere cristiano, da una parte e, dall’altra,  una profonda esigenza di giustizia sociale che assicuri una partecipazione “democratica” a tutti i beni comuni condivisi, con l’obiettivo di assicurare una migliore qualità di vita. E poiché la storia della DC è la storia di una mediazione storicamente definita e collocata tra forze liberiste e liberali e forze comuniste, socialiste e a matrice umanitaria, è quasi inevitabile che un simile equivoco si possa generare. Un equivoco appunto da parte di chi non ha ruminato abbastanza e digerito una realtà così complessa. Per queste ragioni, la realtà odierna, non possiamo chiamarla “democraazia cristiana”, anche se presenta delle sbiadite venature e soprattutto la tendenza a ricollocarsi al centro per quel bisogno di “far sistema”, di “smussare gli angoli” e dar vita ad un “nuovo ordine condiviso” attraverso un ampio sistema di riforme. Benedetto Croce, nel 1942, scriveva il famoso saggio: “Perchè non possiamo non dirci cristiani”; oggi qualcuno vorebbe riscriverne uno simile: “Perchè non possiamo non dirci democristiani”, ma diciamolo chiaramente, non abbiamo ancora individuato il nuovo Benedetto Croce, e tanto meno in Matteo Renzi.
Di Enzo Coniglio  
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Feb 04

IL MONDO HA FATTO.. “DUUM”. Di Maurizio Bonanni

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modificata Quando il teatro è una prodigiosa transumanza. Come quella che ci racconta il gruppo volante dei Sonics, quattro coppie di acrobati, artisti e performer dalla caratura internazionale, come li descrive la locandina, in scena fino all'otto febbraio al Teatro Quirino di Roma. Il loro, è un trasmigrare complesso, ritmato da un misterioso Mondo di sotto, alla ricerca della formula magica, che consenta ai protagonisti di costruire un'infinita scala elicoidale, tale da condurli, attraverso un perenne movimento a spirale, fin sulla superficie della Terra. Duum suona quasi come el duende, che rappresenta il respiro dell'anima, ovvero l'estasi emotiva, fonte di ispirazione e di elevazione spirituale. Lo spazio scenico è dominato da un fondale misterioso, dove si intravede una gigantesca maschera dai disegni complessi, rigorosamente geometrici, che domina una grande cavità, dove hanno trovato rifugio gli esseri di Agharta, un mondo leggendario, il cui popolo abita nelle viscere della Terra. Sono le gocce ritmate che cadono dal soffitto sulla pietra, a introdurci in questo spazio incantato. Leggi il resto »
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Feb 03

IL NUOVO TOUR DI BARBERIA IN SICILIA E ALTRE IMPORTANTI NOVITA’. Di Maurizio Piscopo

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C'è grande attesa al Teatro Brancati di Catania dove a grande richiesta di pubblico e di critica Sabato 7 e Domenica 8 Febbraio riprenderà "Barberia", che proprio  a Catania ha avuto uno strepitoso successo, con l'attore Massimo Venturiello e la Compagnia di Canto Popolare Favarese composta da Peppe Calabrese chitarra e voce, Maurizio Piscopo fisarmonica e voce, Mimmo Pontillo strumenti a plettro, Pasquale Augello percussioni, Raffaele Pullara mandolino. Il tour continuerà il 10 a Sambuca di Sicilia e 11 Febbraio Enna e 12 Febbraio a Patti.
Queste le date confermate fino a questo momento ma se ne potrebbero aggiungere altre.
Lo spettacolo è già stato presentato nelle grandi città di Asti, Milano, Roma ed ogni sera ha avuto il pieno assoluto. C'è un progetto con il regista Toni Trupia di realizzarne un film. Ma a proposito di Cinema, la Compagnia a Marzo suonerà a Pantelleria con suono in presa diretta nel film "U dammusu del Nibbio" che sarà girato sull'Isola con la regia di Enrico e Giancarlo Montesano e la fotografia di Rosario Neri. Intanto, a Febbraio uscirà l'attesissimo libro sulla "Merica" con l'editore Sciascia di Caltanissetta. E infine, alla fine di Maggio la Compagnia sarà a Lisbona, in Portogallo, in una Rassegna internazionale con uno spettacolo molto originale dal titolo : "Il Fado e la Musica dei barbieri". La Compagnia farà uno scambio Cultural-Musicale prima a Lisbona e poi a Palermo ospitando i vecchi musicisti, che hanno reso celebre questa musica nel mondo, facendola diventare patrimonio dell'Umanità, così come vogliono fare Maurizio Piscopo e Peppe Calabrese nei confronti della musica da barba, così da farla conoscere in tutto il mondo. I progetti sono interessanti e coinvolgenti e superano le dimensioni nazionali e si rivolgono ad un pubblico internazionale e molto qualificato. A Palermo la manifestazione sarà organizzata dagli amici della Musica. E tra qualche settimana la Rai regionale  registrerà a Favara nel quartiere di San Francesco "Quando i bambini giocavano per la strada per la rubrica "Il Settimanale".
Di Maurizio Piscopo
 
 
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Feb 02

TUTTA COLPA DELLE STELLE, di Maurizio Bonanni

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  modificata Che cosa significa il.. non gioco? Ovvio: il senso è quello di lasciare agli altri la possibilità di vincere, negandola a se stessi. È questo il grillismo? Ha ancora un significato stare in politica, come terza forza parlamentare, sterilizzando milioni di consensi e di speranze dei cittadini che ti hanno votato? Curioso: i guru della Rete, che credono fermamente nella democrazia digitale, non hanno fiducia nella.. Rete! Già: perché qualche migliaio di votanti li controlli e li influenzi pure. Ma non mille volte tanto, per la legge dei grandi numeri. Il problema è la segretezza del voto, per cui non puoi consegnare con la scheda elettorale una password per rivotare nell'urna digitale, aperta ogni giorno dell'anno, in base al principio della consultazione permanente e della sovranità della Rete sugli indirizzi e le linee politiche del Movimento. Così, sono soltanto due soggetti (manipolatori, o usurpatori di democrazia dal basso?) a sfruttare la loro posizione dominante, per decidere strategie suicidarie, come quella di lanciare la candidatura di Romano Prodi per il Quirinale, dimenticandosi delle accuse feroci che gli stessi personaggi gli hanno rivolto, nel tempo, a causa del suo ruolo fondamentale nel gestire il passaggio lira/euro e il tasso di cambio relativo. Leggi il resto »
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