Mar 07
Le nuove frontiere dello screening neonatale, di Alessandra Broglia
Un aggiornamento di alto profilo scientifico, articolato in tre Lectures, si è tenuto lo scorso mese di gennaio presso importanti sedi pediatriche; la prima nella capitale, per poi trasferirsi a Firenze, presso l’Ospedale Meyer, e a Padova, all’interno del Dipartimento di Pediatria dell’Azienda Universitaria Ospedaliera. Organizzate dalla Fondazione Sigma – Tau, ha avuto a Roma, presso l’ospedale Bambino Gesù, la sua tappa d’inizio, introdotta dal Direttore Scientifico, prof. Bruno Dalla Piccola, illustrando le ultime frontiere per un servizio indispensabile alla salute della collettività, da parte del SSN: lo screening neonatale per le malattie metaboliche. Questo tipo di esame viene effettuato nel neonato entro i primi tre giorni di vita, prelevando alcune gocce di sangue dal tallone.
Mar 05
SICILIANTICA: inizia il corso di Archeologia Fenicio-Punica a Termini Imerese
Sabato 7 marzo 2015 alle ore 16,30 il Corso di Archeologia Fenicio-Punica organizzato dall’Associazione SiciliAntica in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera e con il Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo. Dopo la presentazione di Anna Rita Zappulla, Dirigente scolastico del Liceo “N. Palmeri”, di Francesca Spatafora, Direttrice del Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo, di Agata Villa, Direttrice del Parco Archeologico di Himera e di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica, si terrà la prima lezione dal titolo: “I Fenici tra Oriente e Occidente”. La relazione sarà tenuta da Gioacchino Falsone, Docente di Archeologia Fenicio-Punica presso l’Università di Palermo. Gli incontri si terranno presso l’auditorium del Liceo scientifico “N. Palmeri” a Termini Imerese.
Mar 05
Sveglia, gente! La cattiveria ci ucciderà. Di Alessandro Bertirotti
È tutta questione di… cattiveria.
Mar 05
A TUTTO.. “VAPORE”! Di Maurizio Bonanni
Vendo Casa, vendo l'Anima. Ovvero: quando contenitore e contenuto raccontano la stessa storia. Ad es., quella di Maria (Giuliana Lojodice), in avanti con l'età, vedova del Mago Vapore, che si vede costretta, per necessità, a mettere in vendita la sua casa di campagna, nella quale ha trascorso tutta la gioventù e la maturità, in compagnia del marito Alfonso e dell'unico figlio Pietro. Davvero un piacere, avere il mostro sacro Lojodice a filo di pavimento, sulla stessa riga della prima fila di poltrone, tanto da credere che sia lei a parlare con te! Cose che accadono al Teatro India, dove va in scena, fino all'otto marzo, lo spettacolo semidrammatico Vapore, su testo di Marco Lodoli e la regia di Oliviero Corbetta. La solitudine rassegnata di Maria è interrotta, un giorno, rientrando a casa, da un giovane agente immobiliare, con il volto simile a una maschera atzeca e l'aria gioviale, restia ad arrendersi alla diffidenza dell'anziana donna. Il mestiere lo conduce all'ingaggio facile, a rompere la monotonia di una professoressa in pensione, con l'invito a un viaggio nel passato, dove non mancano le luci e le ombre.
Mar 02
E se avessero ragione Romina e Albano? Di Alessandro Bertirotti
È tutta questione di… distorsione della realtà.
Feb 28
TRITTICO FOSSE… fautore di un teatro “minimalista”, che sembra coltivare tutti i luoghi ambigui del “non-detto”. Di Maurizio Bonanni
La nuova, meritoria conduzione del Teatro di Roma dell'Argentina (oggi Teatro Nazionale, al quale sono stati così triplicati gli impegni a.. invarianza del contributo statale!), nella persona di Antonio Calbi, ha coraggiosamente varato una stagione teatrale particolarmente innovativa. L'intento è di far conoscere al grande pubblico -sopratutto ai giovani- autori teatrali moderni, usando il volano del Teatro India, sito nella ex area industriale del Gazometro, nel cuore del popolare quartiere Marconi, uno dei più densamente abitati di Roma, e del tutto privo di spazi culturali collettivi adeguati. Nella settimana che va dal 23 al 28 febbraio, è stato presentato un Trittico teatrale, dedicato a Jon Fosse. La prima opera ha il titolo di Suzannah, dal nome di battesimo della moglie di Henrik Ibsen. La scenografia si compone di due arredi essenziali: una vecchia poltrona in primissimo piano, e una tavola apparecchiata per tre, sullo sfondo. Commensali evocati: la moglie di Ibsen (la sola presente in scena); Ibsen stesso; suo figlio Sigurd.
Feb 22
Frau Merkel-Papa Bergoglio: un capolavoro mediatico. Di Enzo Coniglio
Frau Merkel, herzlichen Glückwunsch, complimenti ancora una volta per l’eccellente lavoro mediatico che compie ogni giorno per riaffermare quella leadership che il Nazionalismo tedesco si è conquistato con un duro lavoro e oltre 60 milioni di morti dal 1871 durante le due grandi guerre e che è rinato con forza dopo la riunione delle due Germanie, resa possibile soprattutto dalla parziale cancellazione del debito di guerra da parte di 23 Paesi tra ci la Grecia e l’Italia, malgrado versassero in condizioni precarie: Deutschland über Alles!
Dall’inizio del secolo e in particolare dal 2010, la Germania di Frau Merkel sta trasformando quel carrozzone dell’Unione Europea in una Europa germanica e del sistema finanziario internazionale, sostituendo i valori di solidarietà e di sussidarietà dei nostri padri fondatori, vecchi e bacucchi, con quelli delle banche, della finanza, e del potere politico utilizzando a tal fine la semplice ricetta del rigore, capace di distruggere un intero popolo, quello geco, e di produrre milioni di poveri tra i Paesi più indebitati d’Europa, tra cui l’Italia.
Sono le recentissime analisi ufficiali, commissionate dal FMI e dal Parlamento Europeo, a rivelare che tale ricetta del rigore è errata e ha creato milioni di vittime. Malgrado questo risultato certo e accertato e di cui le autorità competenti sono al corrente, la Germania e il FMI continuano ad utilizzarla per liberarsi finalmente dei rami secchi ed inefficienti dei Paesi del Sud Europa e a imporre definitivamente il nuovo Nazionalismo tedesco. Non c’è posto per i deboli e per i vinti secondo la saggia cultura barbarica sassone. Si tratta nella logica sassone, di una misura dura ma necessaria per riaffermare la supremazia della cultura tedesca – denominata dai nostri padri “cultura barbarica”, contrapposta a quella denominata classica – cristiana -rinascimentale – in una parola: cultura umanistica – debole e inconsistente che si ostina a mettere la persona umana al centro dei propri interessi e rinnega la priorità della forza e del dio denaro, indicato come Mammona e dichiarato il nemico per antonomasia.
Certamente non mancano le voci del dissenso anche autorevoli verso il nazionalismo tedesco di ieri e di oggi com’è naturale che sia, ma alla fine quel che conta è ciò che le persone vedono: frau Merkel e la sua Germania leader nel settore economico e in quello geopolitico, forte e potente, che negozia con il Premier russo Vladimir Putin mentre manda in cantina la ministro degli esteri dell’UE, Federica Mogherini e lo stesso Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Junker e mette in riga Alexis Tsipras e il suo collega, Yanis Varoufakis.
I cittadini europei e in particolare i cattolici, vedono tante cose belle, di successo e anche commoventi, che rivelano un animo nobile e molto sensibile, come la recente visita di Frau Merkel al Papa Bergoglo, per consegnare una offerta per i poveri; e il Papa che l’accetta e ringrazia. E la prova provata che Frau Merkel e la Germania non affama; al contrario è munifica e benefica come può testimoniare lo stesso Papa che la riceve con tutti gli onori del caso. Ma se veramente Frau Merkel si fosse macchiata dei crimini contro l’umanità appena ricordati, il Papa Bergolgio non l’avrebbe ricevuta e in ogni caso ne avrebbe fatto oggetto di conversazione. Non vi pare? Bergoglio è un Papa influente e che ha una lingua lunga e pizzuta ed è quindi necessario tenerselo buono e farsì che non si renda conto della incompatibilità tra cultura nazionalistica tedesca, ricetta del rigore adottata e pensiero cristiano. Non gli farebbe piacere apprendere che la grande Germania si faccia finanziare dai Paesi del Sud poveri, attraverso lo spread, altri strumenti speculativi e tassi di interessi usurai e poi regala qualche spicciolo ai poveri cattolici.
E così con un investimento di qualche ora e di qualche euro, gli eventuali peccati vengono ancora oggi cancellati ai potenti della terra che possono tranquillamente continuare a fare qello che hanno sempre fatto; possono continuare a peccare con la coscienza a posto, come quei signori dell’ottocento che includevano nei loro testamenti qualche “denaro” per la propria anima peccatrice in cerca di perdono.
Feb 20
Merkel-Lagarde-Troika: bugiarde responsabili del disastro greco? Di Enzo Coniglio
E’ sempre così. Tutti compatti fino a quando la vittima accetta di immolarsi e di tacere; ma poi, quando qualcuno rompe il cerchio magico svelando gli scheletri nell’armadio, si scoperchia il vaso di Pandora e l’impalcatura scricchiola e rischia di crollare. E’ quello che sta succedendo puntualmente nel caso della ricetta della Troika imposta alla Grecia con la piena approvazione di Frau Merkel, cancelliera tedesca e di Christine Lagarde, presidente del Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Philippe Legrain, economista, dal febbraio 2011 al febbraio 2014, consigliere principale di Manuel Barroso e capo degli analisti del Bureau of European Policy Advisers, Joschka Fischer, già Ministro degli Esteri tedesco, Helmut Schimdt, mitico Cancelliere tedesco, Hans Kudnani, storico, direttore delle ricerche dell’European Council on Foreign Relations e autore di un recente libro di successo dal titolo emblematico: “Il paradosso del potere tedesco”, Vincenzo Visco, Governatore della Banca d’Italia, sono alcune delle personalità critiche sul percorso compiuto e sulle quali abbiamo ampiamente riferito.
Adesso l’attenzione degli osservatori e degli analisti, si concentra su una domanda chiave per stabilire le responsabilità del fallimento clamoroso della ricetta dell’austerità imposta dalla Troika alla Grecia e ai Paesi UE, che ha affamato e continua ad affamare milioni di Europei, tra cui oltre tre milioni di Italiani: “La ricetta è stata veramente disastrosa e soprattutto i proponenti e i responsabili erano al corrente e hanno persistito nel loro errore malgrado l’evidenza dell’errore?”
La risposta sembra essere positiva, almeno per la Grecia, a giudicare dalle informazioni che qui riferiamo. A denunciare il fallimento e il disastro non è Alexis Tsipras & Co. ma tra gli altri, due rapporti ufficiali del Fondo Monetario Internazionale presieduto dalla Lagarde e uno studio commissionato dal Parlamento Europeo. . Fondi ufficiali quindi mai sostanzialmente smentiti nei punti chiave che in sintesi qui ricordiamo parzialmente per limitatezza di spazio.
E’ convinzione diffusa che la ristrutturazione del debito greco si sarebbe dovuta effettuare nel 2010 per evitare il disastro ma non fu realizzata per sostenere soprattutto le banche tedesche e francesi creditrici e per “motivi politici”. E’ lo stesso Olivier Blanchard, capo economista del FMI ad ammetterlo e a mettere in evidenza gli errori tecnici comessi.
Il primo errore madornale, padre di molti altri, è stato quello di supporre che il prodotto greco sarebbe diminuito di 0,5 Euro per ogni euro di aumento di tasse e di riduzione della spesa. In realtà, la riduzione in quella situazione specifica è di almeno 1,5 euro, con la conseguenza che dal 2010 la ricchezza prodotta dalla Grecia si è ridotta di un quarto – del 25% – contro il 3% previsto. Un autentico tracollo. Una delle maggiori conseguenze di questo errore non scusabile, è stato che la disoccupazione è salita oltre il 25% contro il 13% atteso.
E’ stato questo errore di fondo a mettere in moto e a peggiorare ulteriormene in maniera vertiginosa il debito greco che ha raggiunto il 175% del PIL. In altre parole, la ricetta della troika è la causa maggiore dell’aumento vertiginoso del debito greco dal 2010 che si è preteso far pagare ai Greci con un prestito della Troika il cui 75% dello stesso è andato ai creditori, come ricordato dal Governatore Vincenzo Visco alcuni giorni fa e da noi riferito.
Alla luce di questi dati, appare fondata la domanda che che ci siamo qui post: se i responsabili della troika (FMI, BCE e UE) e della Germania, erano consapevoli di questo disastro. La risposta è: assolutamente SI, senza alcun’ombra di dubbio. Persino questo giornale on line, con l’articolo: “E’ un bene che i Greci dichiarino fallimento e si sottraggano ai vampiri diabolici”, già il 10 ottobre 2011, suggeriva al governo greco di dichiarare default piuttosto che accettare le condizioni capestro imposte che “avrebbero fatto sprofondare [i Greci] in una dimensione apolittica e diabolica” e, precisava: “In queste condizioni come volete che faccia la Grecia a riprendersi e a salvarsi? Non ha alcuna possibilità. …Deve rinegoziare il debito estero e avviare un piano di rilancio dell’economia”. (http://archivio.siciliainformazioni.com/economia/e-un-bene-che-i-greci-dichiarino-fallimento-e-si-sottraggano-ai-vampiri-diabolici-di-burunbugiu/)
Ma già, un anno prima, ed esattamente il 9 maggio 2010, il Wall Street Journal pubblicava un resoconto di un meeting del FMI in cui alcuni membri del Consiglio direttivo avevano espresso serie risreve sulla validità della ricetta. Tra essi, Paulo Nogueira Batista: “Non si tratta di un salvataggio della Gecia ma dei debitori privati del Paese” e Pablo Andrés Pereira: “La Grecia starà peggio dopo aver implementato il programma.”
Queste riserve e giudizi negativi, li riroviamo negli studi, ricerche e meeting degli anni successivi sia del FMI che della UE. In particolare, nell’ormai arcinoto studio del Parlamento Europeo: The Troika and financial assistance in the euro area: successes and failure, si dichiara senza giri di parole che: “le assunzioni del programma della troika relative alla Grecia], si sono rivelate ampiamente errate“.
Un errore, una ricetta errata che ha distrutto un popolo, che ha creato milioni di poveri in tutta l’Europa e di cui gli estensori non solo erano pienamente responsabili e consapevoli ma che addirittura ancora oggi insistono hanno il barbaro coraggio di pretendere il “rispetto” e la cieca obbedienza”. E’ assolutamente diabolico e criminale.
C’è da chiedere a Matteo Renzi come faccia l’Italia ad avallare ancora oggi questa politica criminale che non ha nulla a che vedere con i principi costitutivi dell’Unione. Al contrario, si capisce la recente decisione del popolo greco e dei suoi nuovi rappresentanti di non volere avere nulla a che fare con la troika e di pretendere una rivisitazione del programma finanziario imposto.
Intanto Frau Merkel e il suo ministro delle finanze e la Christine Lagarde continuano a rimanere al loro posto malgrado le gravissime responsabilità che si auspica possano fare ogetto ne prossimi mesi di approfondimento da parte degli organi giudiziari comunitari. Intanto possono ringraziare i supeminkioni tra i cittadini europei ancora sordi al monito di Dante Alighieri:”Fatti non foste a viver come bruti ma a seuir virtude e conoscenza”.