Palermo:”Dopo avere incontrato una delegazione di lavoratori, abbiamo richiesto un’audizione in Commissione lavoro, che è stata fissata per la prima settimana di giugno; ciò al fine di aprire una discussione anche con la parte politica. La Regione, per quanto non abbia una diretta voce in capitolo, non può trascurare un problema occupazionale che coinvolge oltre 500 padri di famiglia”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars Giampiero Trizzino e Giancarlo Cancelleri, a margine di un incontro con una delegazione di lavoratori della KSM, azienda che sta affrontando una difficile vertenza sindacale. Dall’incontro è altresì emersa la volontà di interrogare il governo sull’aspetto legato alle tariffe al massimo ribasso.
Mag 23
Vertenza guardie Giurate in Sicilia. M5S: “A giugno audizione in Commissione lavoro all’Ars”
Mag 22
Cosa ci dice l’omicidio del boss Giuseppe Dainotti? Di Giuseppe Lumia
L’omicidio del boss Giuseppe Dainotti, commesso stamattina a Palermo, ci dice tre cose importanti.
La prima riguarda l’ineluttabilità del ruolo che si ha dentro l’organizzazione mafiosa. Da boss, infatti, non ci si dimette mai. Nonostante il carcere i boss appena liberati tornano a far parte dell’organizzazione, anche a costo di rischiare e lasciarci la pelle.
La seconda riguarda il ricorso agli omicidi. Quello di Dainotti è l’ultimo di una serie commessi in questi anni dalla mano mafiosa, per cui pensare che Cosa nostra dismetta l’uso delle armi è un errore clamoroso. Semmai al fuoco preferisce il ricorso alle collusioni, sapendo che pistola e kalashnikov sono sempre a portata di mano, anche quando si organizza la Cosa nostra 2.0 attraverso le strategie tipiche dei colletti bianchi.
La terza ha a che fare con la tempistica. Siamo alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci. Cosa nostra ha dimostrato di tirare dritto per la sua strada noncurante dei sentimenti che si vivono in questi giorni oppure, come è molto probabile, ha voluto dare il segnale di non temere le istituzioni e di essere pronta a tutto.
Ciò significa che nonostante i grandi successi ottenuti per vincere la guerra c’è ancora tanto da fare. Serve una lotta sistemica e integrata contro la mafia, aperta su più fronti: quello repressivo-giudiziario, sociale-culturale e quello delle collusioni con l’economia, la finanza e la politica.
Sen. Giuseppe Lumia
Mag 15
Giornata Mondiale Omofobia: Lettera aperta dei ragazzi del Refuge LGBT #contromofobia
Omofobia: Dai ragazzi vittime di discriminazioni in famiglia, oggi ospiti della casa Refuge LGBT di Roma, una lettera appello che ha l’hashtag #contromofobia, in vista della Giornata Mondiale del 17 maggio
I ragazzi del Refuge Lgbt di Roma, la casa famiglia per ragazzi e ragazze vittime di omofobia e di discriminazioni in famiglia, della Croce Rossa di Roma e del Gay Center, nata anche con il sostegno della Regione Lazio, hanno scritto in vista della Giornata Mondiale contro l’omofobia del prossimo 17 maggio, una lettera aperta #contromofbia.
La casa Refuge Lgbt ospita fino a 8 ragazzi dai 18 ai 26 anni ed è attiva da alcuni mesi nella Capitale. E’ stata la prima in Italia e ad oggi l’unica operativa, sul modello dei Refuge francesi, da cui prende il nome. Continua a leggere
Mag 12
“Fake” medicina: il ruolo dei giornalisti, giudici e politici. Di Francesco Violi
Lo sviluppo della conoscenza ha sempre avuto un’impennata quando la comunicazione tra i popoli è diventata più veloce. Hanno iniziato i Romani con lo sviluppo di ponti e strade, in epoca successiva l’invenzione del motore a scoppio ha fatto il resto. Ma il boom si è verificato nel secolo scorso con la scoperta del computer e del web, che hanno permesso di velocizzare al massimo i rapporti inter-personali e quindi di permettere uno sviluppo più rapido delle conoscenze. I risvolti sulla medicina di queste nuove vie di comunicazione ha avuto importanti conseguenze in quanto ha permesso un più rapido scambio di nuove acquisizioni diagnostiche e terapeutiche. È a tutto questo che dobbiamo il raddoppio dell’aspettativa di vita in appena un secolo ed anche il miglioramento della qualità della nostra vita. Il successo della medicina e dei vantaggi da questo derivati alla popolazione, sono il risultato di un processo che la comunità scientifica ha adottato ormai da tempo. Esso consiste in una attenta disamina della fase di sperimentazione che, dopo un processo critico da parte di “pari” (colleghi), va incontro alla pubblicazione e quindi all’acquisizione da parte della comunità scientifica.
A questo segue sempre una verifica che, nell’ ottica del processo scientifico inventato proprio da un italiano, Galileo Galilei, ha bisogno di una ripetizione e validazione dell’esperimento perché questo venga considerato attendibile. Non è, in altri termini, immaginabile che, senza una verifica di quanto pubblicato, si possa “tout court” trasferire quanto sperimentato nella pratica clinica. Insomma si tratta di un processo articolato che ha bisogno dei suoi tempi e per il quale non esiste alcuna deroga. Dobbiamo pertanto chiederci come mai, in Italia, questo processo sia misconosciuto e possa approdare a situazioni gravi anche da un punto di vista sociale. Prima di fare una analisi del problema, forse è interessante ricordare a chi legge cosa è successo in questi decenni nel nostro paese riguardo a presunte terapie innovative che avrebbero cambiato l’andamento di malattie gravi.
Potremmo cominciare dal famoso siero di Bonifacio, per il quale si formarono lunghe file a Roma nella speranza che questo siero “miracoloso” potesse guarire dai tumori. L’intuizione del veterinario Bonifacio era senz’altro interessante in quanto si basava sul fatto che, siccome le pecore non si ammalerebbero di cancro, il loro siero poteva avere qualche fattore proteggente dalla malattia. Ma l’approccio era alquanto banale e non aveva mai avuto alcuna validazione di efficacia. L’altro “miracolo” venne più tardi con il famoso “cocktail” di antiossidanti ideato da Di Bella, che sarebbe stata un’altra formidabile cura per i tumori. Purtroppo neanche in questo caso la cura Di Bella aveva superato gli steccati della rigorosa ricerca scientifica ma, malgrado ciò, il nostro paese, a vari livelli, ha optato per una deroga che ha portato a spendere soldi pubblici per una sperimentazione che alla fine si è rivelata negativa. L’ultimo “miracolo” riguarda il caso Vannoni, anche qui con la scoperta di una nuova terapia per malattie neurologiche, della quale mancava tuttavia qualunque tipo di appiglio scientifico sia perché non era chiaro cosa veniva somministrato ai pazienti sia per l’assenza di pubblicazioni che supportassero la eventuale validità della scoperta. E finiamo con l’ultimo scandalo dei vaccini, in cui, soggetti non medici, a vario titolo, hanno caldeggiato la inutilità o addirittura la pericolosità dei vaccini nella prevenzione di malattie infettive serie anche attraverso servizi pubblici.
Vale la pena, a tal riguardo, andare a visionare filmati in cui si mette in dubbio la vaccinazione contro la poliomielite, che ha salvato milioni di vite umane, o contro l’epatite B, che è una delle cause più frequenti del cancro del fegato. Tutto questo, purtroppo, non ha avuto alcun filtro sugli organi di informazione in quanto manca nel nostro paese un rigoroso giornalismo medico che sia in grado di filtrare notizie che mai dovrebbero arrivare alla carta stampata o alle televisioni in quanto prive di alcun fondamento o validità. Al sensazionalismo in negativo degli organi di informazione, siamo arrivati addirittura alle sentenze dei giudici, i quali hanno obbligato l’attuazione di protocolli terapeutici senza l’esistenza di una prova che ne validasse il trattamento. Su questa confusione trovano terreno fertile proprio i siti web che possono diventare un pericoloso strumento quando la diffusione di false notizie impatta negativamente sulla salute pubblica. Su questi siti si sono cimentati anche i politici che, paladini del popolo, si sentono in diritto di ergersi a tutori della salute pubblica argomentando su problemi che ovviamente non conoscono. Vorrei ribadire con forza che la “fake” medicina, cioè dire cose inesatte e false sulla salute, costituisce un esempio di disonestà intellettuale verso il quale tutta la comunità scientifica dovrebbe ribellarsi in quanto colpisce soprattutto la povera gente, quella che non ha strumenti per difendersi dalle sciocchezze che girano sul web.
Dietro questo, il vero problema è culturale e riguarda tutti gli attori che ho riproposto come elementi che, a vario titolo, possono contribuire ad alimentare aspettative non vere o, paradossalmente, a provocare danni alla salute pubblica intervenendo su tematiche dove la medicina ufficiale non si è ancora espressa. Forse serve da parte di giornalisti, giudici e politici un bagno di umiltà, una maggiore consapevolezza che la salute è una cosa seria, verso la quale l’approccio serio è inderogabile e dove, soprattutto, non esistono scorciatoie. Gli strumenti per arrivare a tramettere messaggi corretti, non “fake” medicina, o a prendere decisioni che non producano false aspettative ed illusioni sono chiari. A tal riguardo, l’autorevolezza di chi discute di medicina è un fatto fondamentale, anch’esso inderogabile, e facilmente ottenibile mediante la ricerca nella banca dati degli esperti di settore; basta visionare gli appositi siti, dove tutto è scritto e riportato nei dettagli per sapere a chi rivolgersi per avere un autorevole contributo sulle tematiche in questione. Alternativamente esistono le società scientifiche ufficiali, come la Società Italiana di Medicina Interna, che è la più antica società di medicina italiana, o società specialistiche, dove trovare gli esperti che possano dare preziosi contributi in tutte le branche della medicina. Basta, insomma, non rivolgersi all’amico della porta accanto per saperne di più, ma avere più serietà e rigore nel trovare i giusti esperti. Certamente, per questo, giornalisti, giudici e politici dovranno studiare e lavorare un po’ di più; ma ne vale la pena, si tratta della salute degli italiani.
Prof. Francesco Violi
Direttore della Prima Clinica Medica del Policlinico “Umberto I” e Presidente del Collegio degli Internisti Italiani
Mag 11
Workshop gratuito su fondi europei. Eurodeputato Corrao avvia selezione sul Palermitano
Bando di partecipazione e requisiti disponibili sul sito dell’europarlamentare M5S. Corso in “full day” il 27 maggio 2017. Iscrizioni entro il 20 maggio.
Palermo 11 maggio 2017 – Un workshop gratuito sull’europrogettazione rivolto ad una platea di aspiranti esperti che intendono conoscere e approfondire gli strumenti che l’Europa mette a disposizione in termini di bandi e opportunità. A lanciarlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che lancia la selezione per la partecipazione al secondo appuntamento rivolto ai residenti nel Palermitano. Sul sito www.ignaziocorrao.it è possibile scaricare il modulo di iscrizione per accedere alla selezione del corso di una giornata full day che prevede una classe composta da un massimo di 40 discenti. Il corso di formazione, in programma per la giornata del 27 maggio, fornirà le competenze di base per conoscere la mappa dei Fondi Europei 2014-2020 e monitorare le opportunità di finanziamento sia relativamente ai fondi diretti, gestiti dalla Commissione Europea, che ai fondi indiretti, gestiti dalla Regione e dai Ministeri, attraverso le fonti di informazione ufficiali e non ufficiali. La giornata formativa, fornirà gli strumenti per orientare sia gli enti pubblici che le imprese verso il programma o il bando più adeguato rispetto alle caratteristiche di una determinata idea progettuale e darà le conoscenze pratiche di base per partecipare ai fondi diretti e indiretti, per esempio attraverso l’analisi dei bandi usciti o in uscita. “È sempre più evidente – spiega Corrao – quanto sia cruciale per la Sicilia non perdere il treno della nuova programmazione 2014-2020: avremo a disposizione miliardi di euro derivanti dai fondi indiretti ma anche dai meno conosciuti fondi diretti. I ritardi cronici della Regione Siciliana rappresentano purtroppo la prima pesante criticità per l’utilizzo di queste opportunità, la seconda deriva invece dal fatto che spesso i bandi sono scritti letteralmente con i piedi, come nel caso del PSR Sicilia, promosso invece dall’assessore Cracolici come la manna dal cielo, peccato che gli agricoltori non abbiano visto un solo euro. La capacità di intercettare finanziamenti europei – sottolinea Corrao – farà la differenza tra i Comuni siciliani. C’è chi riuscirà a sfruttare queste risorse per progetti di sviluppo locale e migliorerà la qualità della vita dei suoi cittadini, e c’è invece chi resterà in disparte a guardare lo spettacolo impietoso della restituzione dei fondi UE, affogando nell’incompetenza nonostante una straordinaria ricchezza del territorio. E poi c’è l’impresa: anche gli stessi imprenditori avranno un’occasione imperdibile. Infatti, nella nuova programmazione le imprese siciliane avranno a disposizione una grandissima dotazione di fondi europei, ma sarà necessario prepararsi in anticipo per non gettare al vento questa straordinaria opportunità per creare lavoro e innovare. In questo contesto, – conclude Corrao – intendiamo promuovere il rafforzamento delle competenze che riguardano l’acquisizione e la gestione dei Fondi UE da parte delle Amministrazioni locali e delle imprese siciliane. Per iscriversi al workshop di palermo è possibile presentare la propria candidatura fino al 20 maggio 2017.
Ecco il link per le info sul bando: http://www.ignaziocorrao.it/wo

Mag 11
Corte dei Conti vs Mpa
Con riferimento alla contestazione mossa dalla Corte dei Conti circa
le spese del Gruppo parlamentare del Movimento per le Autonomie
all’ARS per il proprio consulene del lavoro, l’onorevole Roberto Di
Mauro ha dichiarato che
“Forniremo ogni chiarimento, in particolare sul fatto che nell’anno
2016 il nostro gruppo ha ovviamente avuto un solo consulente del
lavoro. A ingenerare la confusione, il fatto che il saldo del compenso
del Consulente del lavoro del 2015 è avvenuto nei primi giorni del
2016.
Siamo quindi tranquilli sul fatto che la Corte accetterà le nostre
argomentazioni”
Pietro Galluccio
Mag 11
Terre abbandonate e inquinamento, la ‘ricetta’ di Coltraro (Sd): ” Affidiamole ai giovani, ricomponiamo il binomio Uomo-Terra”

Mag 10
Rogo Camper: Diodati (CRI Roma) “Ci sia lutto cittadino per le giovani vittime”
Apr 18
CROLLO PONTE CNA-FITA, ORA CONTROLLARE TUTTI GLI APPALTI
Apr 11
I migranti ospiti di Croce Rossa di Roma hanno realizzato un mosaico
Giovedì 13 aprile 2017 ore 16:00, nel cortile di Palazzo Massimo, presenteremo il mosaico collettivo realizzato nell’ambito del workshop “Un mosaico come ponte di culture”,con i visitatori del museo e i migranti ospiti dei centri Croce Rossa di Roma.
Il lavoro è liberamente ispirato all’opera esposta nella mostra “ARCHAEOLOGY&ME”, dal titolo “Ultime tendenze dell’arte moderna” di Alberto Barazzutti.
L’opera sarà poi trasferita al Museo del Fiume di Nazzano, dove il 27-28 maggio 2017 sarà esposta nell’ambito del Concorso Internazionale di Mosaico “Pictor Imaginarius”
WORKSHOP “UN MOSAICO COME PONTE DI CULTURE”
Progetto a cura di
Museo Nazionale Romano- Palazzo Massimo, Istituto Beni Culturali Emilia Romagna,
Croce Rossa Italiana- Comitato Area Metropolitana di Roma Capitale
Evento organizzato in occasione della mostra
“ARCHAEOLOGY & ME”
(Palazzo Massimo, 9 dicembre 2016- 23 aprile 2017)