L’Electronic Town Meeting a Palermo

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Il 18 febbraio scorso si è svolto a Palermo, presso l‘Istituto Alberghiero G. Piazza di Corso dei Mille, il primo Electronic Town Meeting della Sicilia e il secondo in Italia, dopo quello della Regione Toscana.

L’evento ha coinvolto tutta la II Circoscrizione ed in particolare il quartiere Brancaccio. L’obiettivo della giornata era di stilare delle linee guida per il rilancio del quartiere, in tutti gli ambiti di interesse della collettività. Dalla mobilità sostenibile alla riqualificazione territoriale urbana fino alla protezione dei beni culturali e naturali del quartiere, primi fra tutto il Castello di Maredolce e il litorale di S. Erasmo.

Con il produttivo coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni locali, l’Electornic Town Meeting (ETM) ha dato la possibilità, in tempo reale, di discutere, votare e deliberare una serie di provvedimenti urbanistici e strutturali per la riqualificazione urbana del quartiere e l’inserimento di tali provvedimenti all’interno del PRG (Piano Regolatore Generale) della città di Palermo.

L’ambizione dell’ETM era proprio quella di sbloccare il processo di approvazione del PRG, ancora bloccato dalla burocrazia e dalle lentezze del Consiglio Comunale che ha il compito di approvarlo, introducendo quelle strategie tecniche e quei suggerimenti specifici per la formulazione del Piano, partendo dal quartiere di Brancaccio. Piano Regolatore, che, peraltro, la città di Palermo ancora non ha.

Grazie all’aiuto di uno staff organizzativo e delle associazioni civiche locali, i cittadini di Brancaccio hanno potuto discutere e deliberare questi argomenti attraverso i tavoli tematici e, nell’arco di una giornata, produrre un report finale che sarà consegnato nei prossimi giorni ai rappresentanti di Circoscrizione per poi farlo approdare in Consiglio Comunale.

L’interesse mostrato dalla cittadinanza e i risultati soddisfacenti ottenuti dallo staff tecnico lasciano l’auspicio di replicare l’esperienza in altre circoscrizioni e rendere lo strumento del Town Meeting un mezzo per accelerare i processi di sviluppo locale e sostenerne la promozione dal basso, cioè dai cittadini stessi.

Gabriella Rosato

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Intervista a Riccardo Nuti, candidato a sindaco di Palermo

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Parte il progetto “VOTO CONSAPEVOLE” per i ragazzi delle scuole superiori di Palermo

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Le V del Liceo A. Einstein incontrano l’Associazione Il Valore delle Piccole Cose rappresentata da Giovanna Bongiorno e Donato Didonna per parlare insieme dell’importanza del voto, del decidere autonomamente. Il voto è un diritto e un dovere e non si vende. Spieghiamo perchè senza partitismi, da comuni cittadini preoccupati per il futuro della nostra comunità.

Il Valore delle Piccole Cose raccoglie i propri aderenti tra coloro che, indipendentemente da orientamenti politici o religiosi, estrazione sociale o culturale, sente il bisogno di essere cittadino.

La libertà di esprimere le proprie idee nel rispetto di quelle altrui è il fondamento della democrazia. Il momento più importante della democrazia rappresentativa è la scelta dei propri rappresentanti. Una vera democrazia richiede ai cittadini la consapevolezza nella scelta dei soggetti che li rappresenteranno nel governo della Comunità, del Paese e della Città.

E’ su questi elementari principi che il Valore delle Piccole Cose desidera promuovere dei momenti di riflessione che aiutino i giovani ad assumersi liberamente la responsabilità di una scelta consapevole quando verranno chiamati quali cittadini di una democrazia, consapevoli del loro “libero” atto politico, qualunque sia il loro orientamento, ma consapevolmente.

Il Valore delle Piccole Cose si avvale di risorse umane di diversa professionalità e competenza: giuristi, psicologi, sociologi, amici, cittadini con esperienza nella formazione dei giovani.

Gli incontri, concordati con le direzioni scolastiche dei singoli Istituti di Palermo, sono orientati per gli studenti di IV e V anno delle Scuole superiori. Saranno momenti di riflessione, discussione e confronto in un contesto partecipativo. Libero, secondo i principi fondamentali di una sana democrazia.

Chiediamo quindi attenzione per tale progetto, che riteniamo fondamentale per formare sani cittadini: uomini e donne del futuro.

La collaborazione con il Provveditorato agli Studi di Palermo che ci sostiene in questo percorso, è per noi motivo di orgoglio, ma anche la certezza che tutto si svolgerà con la correttezza che amiamo usare nel nostro impegno per la società che viviamo.

Il primo incontro si terrà a Palermo presso il Liceo Scientifico Statale Albert Einstein, sabato 17 marzo 2012, ore 11.20, per tre classi del V anno.

Ringraziamo il Dirigente scolastico prof. Mario Casertano e il Vicario prof.ssa Agata Spoto, per la disponibilità ad accogliere l’evento..

L’incontro si terrà nell’Aula Magna della scuola che di una prestigiosa Biblioteca, Laboratori (Disegno, Chimica, Fisica, Informatica, Linguistico), Palestra; numerose offerte formative extracurriculari (scientifiche, umanistiche, linguistiche e di educazione alla legalità).

In occasione dell’incontro con le tre quinte classi, sarà presente per la scuola il Vicario prof.ssa Agata Spoto (il Dirigente scolastico prof. Mario Casertano è con le altre classi in viaggio di istruzione).

Con la moderazione del sociologo Michelangelo Russo, responsabile del dipartimento Scuola dell’Associazione Il Valore delle Piccole Cose, intervengono per parlare di questo delicato  tema al Liceo Einstein la regista, giornalista e scrittrice di rara raffinatezza intellettuale Giovanna Bongiorno e l’imprenditore nel settore finanziario, immobiliare, della comunicazione, dell’agricoltura di qualità e scrittore Donato Didonna.

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Lo stato di salute finanziaria del Comune di Palermo

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Invito Bavetta Havel (1)

 

 

 

Giovedì 8 marzo 2012, ore19, Hotel Cristal Palace a Palermo, via Roma 477, l’incontro formativo con il prof. Sebastiano Bavetta

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Marianna Caronìa, fa politica senza guardarsi indietro

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Marianna Caronìa, fa politica senza guardarsi indietro

La nostra ospite, cari web ascoltatori/lettori questa settimana, è il deputato regionale Marianna Caronìa, che ci ha spiegato perché si è candidata a sindaco di Palermo. Lei è mamma di una bimba di due anni e mezzo, moglie e fa il politico tra le fila del PID, ma è proveniente dall’MPA di Lombardo.
Dietro la sua porta fervono i preparativi per una candidatura che vedono con lei coinvolte decine e decine di persone del suo staff, oltre quelle che attendono dietro la sua porta per incontrarla, come si faceva per gli onorevoli di una volta, che si aspettavano fino a tarda sera se era il caso, perché lei è lì ed ha una parola per tutti.  La sua squadra, che riga dritto credetemi come poche che ho visto, ha molti giovani e donne al seguito.
Marianna non si considera un’ outsider della politica. Siede nell’ultima fila dei banchi dell’ARS, per sua scelta, per dare un segnale di non condivisione verso il partito con cui ha fatto un lungo percorso. Ma adesso sembra essere da sola in quest’avventura verso la poltrona a sindaco della città. I suoi striscioni e manifesti hanno rivestito la città già da un paio di mesi, troneggiano su balconi centrali e sembrano dire che lei è tranquilla del risultato. Lei ha dato le dimissioni da vicesindaco della città a causa dei disaccordi riguardo alle decisioni che Cammarata, ex sindaco di Palermo, prendeva sulle aziende municipalizzate AMIA e AMAT, pertanto le abbiamo chiesto cosa farebbe se lei fosse il sindaco a riguardo e come affronterebbe quindi questo gravoso disastro.
Le abbiamo anche chiesto delle licenze dei taxi che stanno diventando una competenza del Comune e di come intenderebbe parlare con questa categoria di lavoratori della questione; inoltre di illustrarci i punti più salienti del suo programma.
La comunicazione per Marianna ha assunto un ruolo determinante. Lei è atttiva sui social network, anche se il suo modo preferito d’incontrare la gente resta quello tradizionale, di persona. Se ne va in giro con un camper per questa ragione, per parlare con la gente in modo diretto, per strada. I cittadini sentono molto il bisogno di confrontarsi, di suggerire ai diretti interessati cosa non va e di conoscere chi andrà a votare.
Marianna ci ha promesso che i suoi manifesti saranno apposti negli spazi preposti all’affissione, mai altrove.

Vanessa Seffer

Da Palermomania.it    29/2/2012

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Marianna Caronia, candidata a sindaco di Palermo

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Ma chi l’ha detto che essere gay è di sinistra?

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Ma chi l’ha detto che essere gay è di sinistra?

Sarà l’età che fa straparlare, oppure la paura che si è sempre avuta di essere fraintesi, o la consapevolezza di aver qualcosa di piccolo nella propria vita che non ti abbandona mai. Celodurismi che ci hanno dovuto accompagnare per decenni in questo Paese, che poveraccio ha subìto l’impossibile. Ma quando è troppo è troppo. Allora forse è meglio “parlar chiaro”, così il Cavaliere quando vuol rendersi simpatico con la sua ben nota ironìa la smette di mettere in ridicolo almeno noi, evitando di porci ancora e ancora come la barzelletta che tutti siamo diventati, grazie a lui, in tutto il mondo, per come si esprime oltre per ciò che fa. In una delle sue ultime uscite pubbliche ha dichiarato che non parla più di donne, boh, direi meno male! Ma riguardo ai gay ha asserito “che sono tutti da un’altra parte”. Dimenticando che il coltissimo Alessandro Cecchi Paone, bisex dichiarato, si è candidato proprio con Forza Italia; oppure che Gaylib è un’associazione nazionale, fondata da Enrico Oliari che ha militato in Alleanza nazionale, Marco Jouvenal, Marco Volante e Alessandro Gobbetti nel 1997, che ha come scopo quello di fare un’operazione di pressing all’interno dei partiti, per denunciare che non è vero che essere gay debba significare che si è di sinistra.
Molti gay sono di Destra e alla fine temono di dire ciò che sentono, perché i partiti di destra li hanno fatti sentire ai margini, ghettizzati, non li hanno accettati. Mentre le sinistre si sono mostrate più aperte, almeno apparentemente,  hanno detto di accoglierli per ottenerne i voti e poi li  hanno abbandonati miseramente, perchè è questa la realtà. Ma ora è arrivato il momento di dire basta, superare questi schemi di arretratezza mentale che appartiene a pochi per fortuna, ma che sono bastati per impaurire una moltitudine di gente meravigliosa che merita lo spazio che gli dev’essere dato. A me, i miei numerosi amici omosessuali lo raccontano da anni.  A parte singoli casi, vedi Vlady Luxuria, splendida persona, con un suo appeal e le sue opportunità “duramente” conquistate, pochi, pochissimi altri hanno potuto portare avanti la propria causa, ma la propria e quella del gay pride.
A Palermo 20mila persone hanno sfilato per quel giorno. Ma quanti giornali nazionali ne hanno parlato? Mah! Essere gay, come essere donne e giovani in questo Paese è veramente difficile, è come essere povero. Nessuno ti si fila. Sarà il caso di parlarne e rivedere qualcosa?
Cosa succede in una famiglia quando un ragazzo vive nel suo momento di crescita questa consapevolezza come un disagio e non sa come affrontarlo? Lui/Lei come si sente? E se volesse fare parte attiva della città, di un partito politico, dire la sua, potrebbe? E se questo partito fosse di destra?
I gay, amici miei,  stanno a sinistra quanto a destra, certe volte persi nel non sapere bene da che parte stare. Essere gay non significa essere di un colore politico per principio. Il colore lo si conquista con i fatti, non con il fatto di appartenere ad una “categoria”.
La Destra di oggi può e deve rappresentare i diritti degli omosessuali, perché è pronta ed è più aperta. Il Presidente della Camera G. Fini ha raccolto le istanze dei migranti e dei figli di questi che nati in Italia desiderano giustamente la “cittadinanza”, un Presidente saggio che riconosce quanto questo sia un dovere assoluto da parte delle istituzioni e nostra,  per far sì che questi ragazzi siano cittadini italiani a tutti gli effetti. Tutti i rappresentanti politici di Destra possono ricevere e portare avanti orgogliosamente i diritti civili, anzi di civiltà dei tantissimi amici omosessuali che non si sentono rappresentati dalle sinistre e che vogliono sentirsi liberi di esprimere la loro simpatia e vicinanza per un partito di centro destra liberamente, senza preclusioni, sentendosi accettati e non esclusi dalla vita politica del Paese.
Il nostro Paese è anni luce indietro rispetto a Stati dove le coppie gay vivono straordinarie condizioni riconosciute legalmente, senza dover combattere come successe agli schiavi o agli uomini di colore. Che vergogna, come siamo arretrati! Non c’è aspetto della nostra vita in questo Paese in cui non abbiamo un lavoro immenso da fare!
Sono inorridita poi dai politici omofobi. Le battute come quelle di Giovanardi che ha il mal di pancia se vede due donne che si baciano ci fanno ridere e ci sconcertano. Io se vedo Giovanardi che bacia chicchessìa mi sento male e giuro che mi viene il voltastomaco, figuriamoci!
Quello che non si conosce profondamente di solito fa paura. Fino a quando si ha l’amico gay che è simpatico e porta allegrìa nel gruppo, fa lo stilista o il pierre del locale del momento e poi ti fa entrare gratis, va tutto bene. Ma se vuole sposarsi, avere una vita serena e felice con il suo compagno, una vita che presuppone un patto di mutuo soccorso con una persona che ama e che gli stìa vicino per la vita, che gli faccia compagnìa e che lo ami, con cui condividere anche la gioia di un figlio, perché quell’Amore non è una prerogativa degli etero, e non toglie nulla quell’Amore a coloro che si amano già da tempo e che sono coppie (etero) da tanto o che lo saranno. Quindi non si comprende dove stìa il problema. Siamo tutti figli di Dio. Già, è proprio così.

Vanessa Seffer

 

Da palermomania.it   28/2/2012

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Al Kalesa presentazione de “Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere”

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Ieri al Kalesa presentazione de

Si è svolta ieri al Kalhesa alle 18.30 e con successo la presentazione de “Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere”.
La sala piena di amici e di gente che è accorsa all’invito di FB, davvero inaspettatamente, nonostante i numerosi “impegni” di campagna elettorale che fervono nella città di Palermo ormai da alcuni giorni e per i prossimi mesi, danno il senso di quanto ci sia bisogno di parlare, di argomentare su fatti che ci riguardano e di confrontarci apertamente e civilmente, in luoghi neutri come il salotto, la libreria, di fronte un thè, ma soprattutto un buon libro e degli amici, anche appena conosciuti e con i quali senti di poter condividere lo sfacelo di questo momento troppo pieno d’incertezze, d’inefficienze, di risposte scarse.
Solo con incontri come questo ti senti meno solo. Allora ieri, abbiamo vissuto un momento magico.
Si è parlato con Vanessa Seffer che ha deciso di moderare l’incontro facendo l’avvocato difensore d’ufficio del libro e della Lega Nord, in quanto assente nel contesto, che pur non essendo un vero Tribunale aveva molte cose da dire e dunque ha “processato” un assente in contumacia. Chiunque, anche il più terribile e temibile dei tiranni, ha diritto sempre e in ogni caso ad una difesa.
Si è parlato con l’autrice Eleonora Bianchini, che è stato un’abile Pubblico Ministero, e con i competentissimi relatori Davide Camarrone, Roberto Mazzarella, Nino Lo presti e Gaetano Calà. Con loro, un saluto del saggista, sempre puntuale, Pasquale Hamel che ha dato il suo speciale contributo.

Vanessa Seffer

Da palermomania.it  24/2/2012

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RITA BORSELLINO, una donna che non si arrende

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RITA BORSELLINO, una donna che non si arrende

Amici, il web-incontro di questa settimana è riservato ad un altro illustre candidato a sindaco di Palermo, Rita Borsellino, una donna nota per un fratello che ha dato la sua vita per il bene comune e perché da quel momento ha fatto dell’antimafia la sua bandiera.
Farmacista, europarlamentare. Ha sfidato però, prima di esserlo, Totò Cuffaro alla Presidenza della Regione Sicilia quasi riuscendoci, perdendo con onore nel 2005. Da allora le vengono sempre riservati posti di prestigio in politica.
Adesso vuole diventare sindaco di Palermo, al braccio di LeoLuca Orlando, che portandola a destra e a manca fra i suoi elettori e nei meandri più reconditi o prestigiosi della città, è certo che sarà lei a vincere le primarie del 4 marzo e perdipiù che vincerà le elezioni a sindaco al primo turno, poiché “la sua è la candidatura più prestigiosa” dice LL. Poi, per l’occasione, ha coniato il termine “borsellando”, una specie di formula magica, che però ne a noi e crediamo nemmeno a Rita, piace molto.
Sostenuta da Italia dei Valori, Rita ha risposto entusiasticamente e malgrado l’ora tarda alle mie domande sulle municipalizzate; sui giovani che hanno più o meno da imparare e se secondo lei oggi possono fare o no il sindaco di una importante città o essere parte attiva del Paese in ruoli fondamentali; le ho chiesto di dirci qualcosa di sinistra che proporrebbe alla sua Giunta nei primi 30 giorni del suo mandato qualora fosse diventata sindaco e poi qualcosa di destra e di centro; inoltre, se abolirebbe gli straordinari ai dipendenti comunali, pagati e/o da pagare, e con i risparmi, se assumerebbe cento giovani precari; se eliminerebbe tutti gli incarichi professionali esterni…
Poi le ho dato modo di parlare del problema abitativo (gravissima la situazione di Palermo e migliaia i senzatetto) e di come lo risolverebbe, insieme al sostegno per gli anziani e per i portatori di handicap.

Vanessa Seffer

 

Da palermomania.it del 26/02/2012

 

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Intervista a Rita Borsellino, candidato a sindaco di Palermo

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