Vedrà presto la luce la nuova Costituzione? Quasi certamente sì. Varie truppe cammellate di riserva sono pronte nell’ombra a rimpiazzare, se necessario, la mini-fronda a sinistra del Pd. Come si sa, le neo reclute di complemento (transfughi grillini compresi) sono tutte bisognose di un posto in lista assicurato, visto che il nuovo sistema elettorale è del tipo in cui non si fanno prigionieri. Continua a leggere
Ott 05
UNA TIGRE A BAGDAD. Di Maurizio Bonanni
Un Elisir per l’Eliseo, che rinasce a nuova vita con la gestione di Luca Barbareschi. Ed è proprio lui a iniziare la stagione 2015/16 con una vibrazione corale di grande fascino, drammaticità e attualità. Dal 2 ottobre, infatti, è in scena “Una tigre del Bengala allo Zoo di Bagdad”, tratto dall’opera dell’americano Rajiv Joseph candidato al Premio Pulitzer 2010. Si tratta di un teatro che intende operare a cuore aperto una società occidentale devastata dalle sue contraddizioni interne, espiantando dai campi di battaglia al palcoscenico quell’emotività generazionale implosa e disintegratasi in Iraq, a seguito dell’invasione americana del 2003. Perché la guerra e la tirannia sanguinaria sono mostri sistemici privi di giudici e inibizioni, sembra voler gridare Rajiv Joseph dalla feritoia del suo bunker intellettuale. Continua a leggere
Set 30
La politica oggi? E’ solo quella… divina! Di Alessandro Bertirotti
È tutta questione di… semplicità universale.
Su tutte le testate del mondo sono riportate le parole pronunciate dal Papa nella Sua ultima visita negli Usa. Perché tutta questa attenzione mediatica sul Vicario di Dio in momento storico in cui di Dio su questa Terra pare rimanga solo un nome sbiadito e privo di reale significato? Di motivi ce ne è più di uno. Ne vorrei elencare alcuni:
- Papa Francesco è l’unico “uomo politico” rimasto credibile agli occhi delle persone semplici che ogni giorno provano a sopravvivere in un mondo di sopraffazione, disonestà e illegalità. Nessuna, o forse poche, di queste crede alle parole che tuonano i politici di turno, e non solo italiani. Basti pensare alla Grande Germania e alla frode messa in atto da parte di una delle sue più importanti industrie automobilistiche. Papa Francesco viene ascoltato perché le Sue parole sono “ultramondane”, ossia superano i riferimenti culturali con i quali giustifichiamo da anni le nefandezze di questa umanità e si collocano al di sopra delle azioni umane, oltre le abitudini mortifere che la nostra specie ha ormai selezionato evolutivamente da millenni
- Papa Francesco è l’unico “uomo politico” che riesce a portare il senso religioso dell’esistere, presente in ogni persona, al di là della propria confessione di appartenenza, nella vita quotidiana, come se questo “sentimento di legame ultraterreno” potesse – e di fatto accade – diventare il vero punto di riferimento terrestre. È Lui che ci ricorda come qualsiasi grande e cosmopolita progetto per l’umanità intera si debba basare su riferimenti che superano la contingenza del comportamento umano per riferirsi a qualcosa che non muta, eterno nel suo valore.
- Ciò che non muta e non cambia è dal punto di vista del Papa – ma non solo dal Suo – la Vita in quanto tale, da intendersi come espressione di una gratuità che non ci meritiamo e che dobbiamo costantemente conservare, come fosse il Bene più importante di questo mondo.
Ecco perché, dal mio punto di vista, questo Papa rappresenta la persona più rivoluzionaria di questo periodo storico: quel tipo di persona che necessitiamo incontrare per il nostro futuro probabile. Solo questo tipo di messaggi potrà superare le difficoltà nelle quali siamo sprofondati e che derivano, come sempre è accaduto nella storia mentale della nostra specie, dalla megalomania auto-erotica della nostra mente.
Set 29
MARINATO. Di Maurizio Bonanni
Il Sindaco di Roma? Marinato. Come le alici: color morte e dal sapore acetognolo, che ricorda la Crocefissione. Ma anche (“marinato”) come il participio passato del verbo “marinare”; cioè disertare la scuola, specie in occasione del compito in classe di matematica. Ed è così che, quasi miracolosamente, il nostro si rifugia all’estero in prossimità di tempeste e bufere (materiali e politiche) che si scatenano sulla Capitale. Buon ultimo, il distacco di parte del rivestimento di un condotto della metro A che ha bloccato i treni per mezza giornata, mentre il suo bravo assessore al traffico, un certo Esposito, si faceva a quell’ora, per l’appunto, un giro ispettivo sulla stessa metropolitana. Continua a leggere
Set 28
L’EUROPA ALLE ARMI? Di Maurizio Bonanni
Ci risiamo. L’Europa in armi contro l’Isis significa più droni e cacciabombardieri per colpire dall’alto un nemico fantasma. Non è la logica di Hiroshima e Nagasaki, ma poco ci manca. Almeno, “Enola Gay” il suo tragico significato ce l’aveva, a posteriori. Se il Giappone non si fosse piegato all’inutile sacrificio -in un colpo solo!- di centinaia di migliaia di suoi cittadini civili indifesi, quel Paese sarebbe diventato un deserto di radiazioni mortali. Continua a leggere
Set 24
“CHE” PAPA! Di Maurizio Bonanni
Giochiamo con le parole? “Che” Papa può avere significati divergenti (ma non opposti, per molti). Il primo: facciamo -a futura memoria, per quelli della sinistra-sinistra- Papa il “Che”, in quanto santo martire dell’odiato capitalismo. Il secondo: diciamo “ma che bravo il Papa!”. Pensate che i due aspetti siano compatibili? Siete solo dei maligni. Continua a leggere
Set 19
CINZIA FRANCHINI, CNA-FITA: “TRASPORTO SCOLASTICO: BASTA AD APPALTI AL MASSIMO RIBASSO”.
Assistiamo ad una preoccupante migrazione, da sud a nord, di imprese che si occupano del trasporto persone. A rischio la sicurezza dei nostri bambini e la sopravvivenza di qualificate aziende del territorio. Continua a leggere
Set 17
A CHI PIACE PUTIN? Di Maurizio Bonanni
Putin, Zar o Duce? Uomo forte, o semplicemente un “pokerista”? Sì, perché c’è da chiedersi davvero quali assi abbia in mano per risolvere la regina delle crisi mondiali attuali: la disgregazione traumatica del Regno di Siria. Ha ragione lui a difendere Assad, come unico baluardo al dilagare delle milizie islamiche? Continua a leggere
Set 16
UN COPERTO IN PIÙ. Di Maurizio Bonanni
I fantasmi? Sono veri. Questo, in sostanza, è il bel paradosso della commedia “Un coperto in più”, che va in scena alla Sala Umberto di Roma, per la regia di Gianfelice Imparato, con Maurizio Micheli (nel ruolo del diseredato e truffaldino Camillo Dolci) e Vito (al secolo Stefano Bicocchi, qui nella parte del gioielliere, Alfredo Di Sarno). La pièce, scritta da Maurizio Costanzo all’inizio degli anni 70 (allora, attori/registi furono i fratelli Giuffré) conserva intatto il “fascino discreto della borghesia”, notissimo film coevo dello spagnolo Luis Buñuel, dove la verità sta sempre sotto la tavola imbandita. Continua a leggere
Set 14
L’EUROPA MIGRANTE. Di Maurizio Bonanni
L’Unione Europea? Un’associazione di portieri di notte. Di giorno aperti, ma quando sorge la luna mostrano i denti come lupi mannari mentre tutti gli altri dormono. Così, la “Portiera” Merkel apre e chiude nottetempo i varchi di Shengen, e Orban fa le file di giorno per l’accoglienza, salvo alzare fili spinati all’imbrunire per respingere i richiedenti. La ragione di tutta questa schizofrenia? Continua a leggere